Non ci sono più alibi né attenuanti. Dopo oltre un mese senza successi, la Ternana è chiamata a rialzare la testa e lo deve fare nel prossimo turno, quando al Liberati arriverà la Pianese, autentica rivelazione di questo girone B di Serie C. I rossoverdi non conquistano i tre punti dallo 0-3 rifilato alla SPAL il 17 marzo scorso: da allora, solo amarezze e rimpianti. Prima il pareggio senza reti nel derby contro il Perugia, poi tre sconfitte consecutive, contro Lucchese, Carpi e Milan Futuro, che hanno fatto scivolare la squadra in una spirale negativa, oggi difficile da invertire. Un solo punto su dodici disponibili e una produzione offensiva ai minimi storici rischiano di compromettere anche l’approccio mentale ai playoff.
Arrivato in panchina da poco più di due settimane, Fabio Liverani non ha ancora trovato la chiave giusta per invertire la rotta. Due partite, due sconfitte, contro Carpi e Milan Futuro, e una squadra apparsa scarica, confusa, a tratti rassegnata. Numeri impietosi quelli degli ultimi 360 minuti: un solo gol realizzato, su punizione da Cicerelli contro la Lucchese (gara poi persa 4-1), e una produzione offensiva ridotta al minimo. Troppo poco per una formazione che solo fino a un mese fa inseguiva il sogno promozione diretta.
Quel sogno si è spento ufficialmente con la vittoria della Virtus Entella, volata in Serie A con tre turni d’anticipo. Resta il secondo posto, da blindare assolutamente: basterà un punto nelle ultime due giornate per garantirlo e accedere direttamente al secondo turno nazionale dei playoff, evitando il calvario dei primi turni ad eliminazione diretta.
Il dato più allarmante, tuttavia, è la Cicerelli-dipendenza che caratterizza ormai da mesi il gioco rossoverde. L’esterno classe 1994 è, senza ombra di dubbio, il faro tecnico e carismatico della squadra: 18 gol stagionali, di cui 5 su rigore, e 8 assist che lo rendono contemporaneamente capocannoniere del girone e miglior assistman della rosa. Numeri da protagonista assoluto, ma anche la fotografia di una squadra che troppo spesso si affida alla sua ispirazione.
Contro il Milan Futuro, l’ennesimo copione già visto: palla a Cicerelli e "speriamo che si inventi qualcosa". E qualcosa se lo inventa quasi sempre, ma non può bastare. Anche perché, nell’ultima uscita, dal dischetto è arrivato un errore pesante, con Nava bravo a neutralizzare il suo rigore e spegnere l’unica vera occasione del match.
Dietro di lui, il vuoto o quasi. Solo Cianci e Casasola tengono il passo degli assist (5 a testa), mentre Curcio e Tito sono fermi a 4. Poi Donati e Carboni a 3, e una sfilza di giocatori con 2 o meno: Vallocchia, Corradini, Martella, Romeo. Un solo assist invece per de Boer, Capuano, Loiacono e Donnarumma. Un’anomalia per una squadra costruita per dominare il campionato. È evidente che, se l’attacco non trova soluzioni alternative, la Ternana rischia di arrivare ai playoff col fiato corto e prevedibile nelle trame.
Liverani dovrà essere bravo ad allargare il ventaglio offensivo, a inserire nuove varianti tattiche e a responsabilizzare altri interpreti. È vero, il tempo è poco: manca un mese all’andata del secondo turno nazionale dei playoff, ma questo mese sarà fondamentale per consolidare identità, condizione fisica e approccio mentale. Le prossime due sfide, contro la Pianese al Liberati e poi il gran finale in casa della Virtus Entella, saranno un banco di prova determinante.
Contro la Pianese, squadra organizzata e brillante che ha sorpreso tutti in questa stagione, la Ternana dovrà mandare un segnale chiaro a sé stessa e al resto delle contendenti: le Fere sono ancora vive, e hanno intenzione di giocarsela fino in fondo. Una vittoria sarebbe ossigeno puro, sia per la classifica che per il morale, soprattutto dopo un mese passato tra dubbi e frustrazioni.
Il contraccolpo psicologico della promozione diretta sfumata si è fatto sentire, ed è comprensibile. Ma non si può dimenticare quanto di buono fatto finora. La Ternana è rimasta in scia della vetta per quasi tutta la stagione, ha espresso sprazzi di calcio dominante e ha messo in mostra individualità di categoria superiore. Il potenziale c’è, ma va risvegliato. E per farlo servono certezze, entusiasmo e, soprattutto, vittorie.
A questo punto della stagione, ogni dettaglio fa la differenza. Liverani dovrà lavorare su più fronti: motivazionale, tattico e fisico. La squadra dovrà assorbire rapidamente i suoi concetti, trovare equilibrio tra costruzione e verticalità, smettere di dipendere esclusivamente dal guizzo di Cicerelli.