Quando il destino bussa alla porta, bisogna essere pronti ad aprirla. La Ternana è arrivata a un crocevia delicatissimo della propria stagione: cinque punti di distacco dalla Virtus Entella capolista, un rendimento recente tutt’altro che convincente e un cambio in panchina che rappresenta più di una semplice scossa. È un richiamo alle radici, a una speranza già vissuta. La scelta della società è ricaduta su Fabio Liverani, tecnico che i tifosi rossoverdi ricordano con affetto per quella salvezza conquistata nel 2017 senza nemmeno passare dai playout. Ora, però, la missione è ben diversa: non salvarsi, ma salire. E il primo passo si chiama Carpi, tredicesimo in classifica e reduce da una pesante sconfitta casalinga contro il Gubbio.
La caduta fragorosa contro la Lucchese (1-4) ha segnato la fine dell’era Ignazio Abate, con la società che ha deciso di cambiare guida tecnica a cinque giornate dal termine. Una scelta coraggiosa, ma necessaria, anche perché le ultime due gare hanno fruttato un solo punto: il pari nel derby casalingo contro il Perugia ha lasciato più rimpianti che certezze, aggravati dal crollo visto in Toscana.
Eppure, il destino non ha voltato del tutto le spalle ai rossoverdi: la capolista Entella non ha approfittato del momento, bloccata sull’1-1 interno dalla Torres. Il sogno, dunque, è ancora lì. Ma per continuare a coltivarlo serve un finale perfetto, o quasi. L’obiettivo minimo è arrivare allo scontro diretto dell’ultima giornata contro l’Entella con tre punti di distacco. In quel caso, vincere significherebbe promozione diretta. Ma ogni passo falso da qui in avanti potrebbe essere letale.
Il tecnico romano dovrà fare i conti con un’infermeria affollata e diverse assenze pesanti. Su tutte quelle di Cicerelli, miglior marcatore stagionale, e Vallocchia, entrambi squalificati. Out anche Loiacono (stagione finita), mentre Capuano è acciaccato e partirà dalla panchina. L’idea di Liverani è quella di ripartire dal 4-3-1-2, modulo che potrebbe valorizzare alcune delle pedine rimaste finora in ombra, come Alfredo Donnarumma, pronto a subentrare a gara in corso dopo una stagione quasi da spettatore.
In porta confermato Vannucchi, davanti a lui una linea a quattro rimaneggiata con Casasola a destra, Fazzi e Maestrelli centrali e Tito sulla sinistra. In mediana spazio a de Boer in cabina di regia, affiancato da Corradini e Aloi. Sulla trequarti agirà Curcio, chiamato a mettere ordine e qualità tra le linee, mentre in avanti toccherà alla coppia Ferrante–Cianci, una novità assoluta in questa stagione.
Ferrante arriva da buone prestazioni e potrebbe essere il punto di riferimento ideale per una Ternana che ha bisogno di gol e solidità offensiva. Occhio anche al rientro in panchina di Damiani, assente da sette mesi per un infortunio al ginocchio.
Dall’altra parte c’è un Carpi che ha appena subito una batosta pesante per mano del Gubbio (0-3) e che si trova a -4 dalla zona playoff. I biancorossi, guidati da Serpini, dovranno fare a meno di tre elementi chiave: Contiliano, Forapani e Sall, tutti infortunati. Modulo speculare (4-3-1-2) anche per loro, con Sorzi tra i pali, Cecotti, Zagnoni, Panelli e Verza in difesa. In mezzo al campo agirà Mandelli in cabina di regia, affiancato da Casarini e Figoli, mentre Puletto sarà il trequartista a supporto della coppia d’attacco composta da Saporetti e Gerbi.
TERNANA (4-3-1-2): Vannucchi; Casasola, Fazzi, Maestrelli, Tito; de Boer, Corradini, Aloi; Curcio; Cianci, Ferrante. Allenatore: Liverani.
CARPI (4-3-1-2): Sorzi; Cecotti, Zagnoni, Panelli, Verza; Mandelli, Casarini, Figoli; Puletto; Saporetti, Gerbi. Allenatore: Serpini.
Il fattore campo sarà determinante. Al Libero Liberati è atteso il pubblico delle grandi occasioni. I tifosi, delusi ma non rassegnati, sono pronti a stringersi attorno a Liverani e ai suoi ragazzi. In fondo, la Ternana ha ancora tutto da giocarsi. E la storia insegna che questa piazza, nei momenti più difficili, sa trovare risorse insospettabili.