È tempo di tirare il fiato in casa Ternana. Con la conclusione del girone d’andata, le Fere salutano il girone d'andata con un bilancio che racconta di 23 punti conquistati e di un nono posto in classifica che, se letto senza contesto, potrebbe sembrare interlocutorio. In realtà, la prima metà di stagione rossoverde è stata un percorso a più facce, fatto di difficoltà iniziali, crescita costante e di una solidità di gruppo che rappresenta oggi la vera forza della squadra di Fabio Liverani.
Il campionato della Ternana non è stato lineare. Anzi. L’avvio è stato inevitabilmente condizionato da una serie di fattori che hanno pesato come macigni: una rosa costruita negli ultimi giorni di mercato, l’assenza di un vero ritiro precampionato e, soprattutto, le note vicende societarie che da tempo accompagnano il club rossoverde. Problemi di diversa natura, che avrebbero potuto minare certezze e serenità. Invece, col passare delle settimane, la squadra ha dimostrato di saper reagire, compattandosi e trovando una propria identità.
Sul campo, la crescita è stata evidente. La Ternana ha iniziato a proporre un calcio più equilibrato, organizzato, capace di coniugare solidità difensiva e qualità nella gestione del pallone. Merito di Liverani, che ha lavorato sulla testa prima ancora che sulle gambe dei suoi giocatori, riuscendo a creare un gruppo unito e resiliente. Un gruppo che ha saputo isolarsi dal rumore esterno e concentrarsi esclusivamente sul rettangolo verde, trasformando le difficoltà in carburante emotivo.
Il nono posto attuale non è un traguardo, ma una base solida su cui costruire la seconda parte di stagione. La classifica resta corta, con pochi punti a separare la Ternana dalla zona playoff, e le sensazioni lasciate nelle ultime uscite sono incoraggianti. Le Fere hanno mostrato continuità di rendimento, capacità di soffrire e, soprattutto, una crescente consapevolezza dei propri mezzi. Elementi fondamentali per guardare al futuro con moderato ottimismo.
Uno degli aspetti chiave della prima parte di stagione è stata la gestione delle risorse da parte di Fabio Liverani. Il tecnico ha dovuto assemblare in corsa una squadra praticamente nuova, senza il tempo di lavorare in ritiro e con innesti arrivati a mercato inoltrato. La risposta è stata affidarsi, strada facendo, a un’ossatura precisa, con il gruppo storico a fare da guida ai nuovi arrivati.
Il dato sui minutaggi è emblematico e racconta molto delle gerarchie e delle certezze costruite dall’allenatore rossoverde. Il calciatore più impiegato è Francesco Donati, autentico stakanovista della Ternana, con 1.710 minuti giocati e diciannove presenze complessive. Un rendimento che certifica l’importanza del difensore nello scacchiere di Liverani, sia per affidabilità che per leadership silenziosa.
Subito alle sue spalle troviamo Andrea Vallocchia, secondo per minutaggio con 1.622 minuti disputati. Il centrocampista ha garantito equilibrio, corsa e intensità, risultando spesso decisivo nel dare ordine alla manovra rossoverde. Al terzo posto c’è Angelo Ndrecka, con 1.462 minuti distribuiti in diciassette gare: un elemento che ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano grazie a continuità e duttilità.
Tra i pilastri della squadra spicca anche il portiere Francesco D’Alterio, con 1.440 minuti in sedici presenze. Le sue prestazioni hanno spesso tenuto a galla la Ternana nei momenti più delicati del girone, confermandolo come una certezza tra i pali. Importante anche il contributo di Alexis Ferrante, che ha collezionato 1.143 minuti in diciassette partite, garantendo peso offensivo e lavoro prezioso per la squadra.
Non può mancare il capitano Marco Capuano, leader carismatico dello spogliatoio, con 1.129 minuti giocati in quattordici presenze. Accanto a lui, Marcelo Orellana ha messo insieme 1.118 minuti in ventuno gare, dimostrando grande disponibilità e spirito di sacrificio. Sempre sopra la soglia dei mille minuti troviamo Edgaras Dubickas (1.115 minuti in quattordici partite), Bruno Martella (1.112 minuti in quindici gare), Federico Romeo (1.081), Alessio Maestrelli (1.068) e Marco Garetto (1.041).
All’estremo opposto della classifica dei minutaggi c’è il giovane Corrado Fulga, con una sola presenza e appena cinque minuti giocati. Il girone d’andata della Ternana si chiude dunque con segnali positivi e una squadra che ha trovato compattezza e identità. Ora è tempo di ricaricare le energie, recuperare uomini e preparare al meglio la seconda parte di campionato. Perché le Fere, nonostante tutto, hanno dimostrato di essere vive. E pronte a ripartire.