15 Sep, 2025 - 23:45

Ternana, l’addio di Stefano D’Alessandro: un anno di promesse mancate tra Serie B sfiorata e crisi di liquidità

Ternana, l’addio di Stefano D’Alessandro: un anno di promesse mancate tra Serie B sfiorata e crisi di liquidità

Nel giorno del passaggio della Ternana alla famiglia di Gian Luigi Rizzo, con la storica nomina di Claudia Rizzo a prima presidente donna e l’indicazione di Tiziana Pucci ad amministratrice unica, cala il sipario sulla presidenza di Stefano D’Alessandro. Dopo mesi di silenzio e disimpegno, l’imprenditore romano ha scelto di salutare con una lunga lettera aperta sui social, chiudendo un anno che ha alternato entusiasmo, tensioni e polemiche.

Arrivato con grandi promesse di rilancio, sostenuto dal fratello Maurizio e dalla sua azienda Rabona Mobile, D’Alessandro aveva immaginato un club competitivo e proiettato verso la Serie B. La realtà, però, ha preso una direzione diversa: la sconfitta nello spareggio di Pescara ha bruciato sogni e certezze. I conti societari avevano già iniziato a traballare e le ricapitalizzazioni lanciate per mettere in sicurezza il campionato non sono state che parzialmente sottoscritte.

La piazza, inizialmente curiosa e fiduciosa, ha finito per insorgere alla prima in casa di questo torneo, con proteste culminate in tensioni e scontri con la Polizia davanti al Liberati. La tifoseria, smarrita e divisa, ha faticato a riconoscersi in una presidenza percepita come distante.

Dalla lettera aperta all’orgoglio per lo stadio: D’Alessandro e la rivendicazione di un salvataggio fatto un anno fa

Il commiato di D’Alessandro è arrivato a tarda sera, dopo una lunga giornata dal notaio. “Scrivere queste righe non è semplice, perché significa chiudere un capitolo intenso, fatto di sacrifici, passione e sogni condivisi con voi”.

L’ex presidente rivendica soprattutto la firma della convenzione con il Comune di Terni per il nuovo stadio e il centro sportivo, raggiunta con il supporto decisivo del direttore Mangiarano. “Abbiamo dedicato l’intera estate assieme al direttore Mangiarano, che ringrazio pubblicamente, a questo obiettivo, raggiunto anche grazie alla costituzione della Stadium S.p.A., la società veicolo destinata a realizzare il nuovo impianto”.

Un risultato storico per l'ex presidente della Ternana, sparito spiegando di essere impegnato negli USA: “Lasciare queste basi è per me motivo di orgoglio, perché consentiranno al club e alla città di programmare finalmente con una visione di lungo periodo”. E ancora: “Se non fossi arrivato io quel 25 settembre dello scorso anno, la Ternana sarebbe fallita. Invece, insieme, abbiamo riacceso un cammino che oggi consegno a chi viene dopo di me, con la speranza che possa portarlo ancora più lontano”.

Dalla gestione tecnica con Mammarella e Abate al ritorno di Liverani

Sul fronte tecnico, l’anno è stato segnato da scelte controverse. Con Mammarella come direttore sportivo e Abate in panchina, la squadra ha mostrato qualità e gioco, ma il rapporto tra presidente e allenatore non è mai decollato. Le voci su divergenze, decisioni contestate sul mercato e metodi di lavoro mai condivisi hanno caratterizzato la seconda parte della stagione.

La presenza ingombrante di D’Alessandro ha portato prima al tentativo di esonero di Abate, fermato dallo spogliatoio, e poi alla cacciata definitiva di tecnico e direttore sportivo. L’arrivo di Liverani ha permesso di salvare la stagione e riportare equilibrio in un ambiente sfaldato, ma il rapporto tra la presidenza uscente e la squadra resterà sempre segnato da tensioni.

Una tifoseria smarrita tra contestazioni, diffidenza e il bisogno di credere in un futuro più stabile

La contestazione esplosa all'inizio del campionato ha fotografato lo stato d’animo della tifoseria: smarrita, divisa e incapace di riconoscersi in una presidenza percepita come latitante. Cori, striscioni e proteste hanno scandito le ultime settimane di D’Alessandro, fino agli scontri con le forze dell’ordine.

L’ex presidente prova a ricucire: “Porterò sempre con me i vostri abbracci e il vostro calore sotto le Curve. Per me è stato un onore”.

Non mancano i ringraziamenti a chi ha condiviso con lui la prima e l'ultima parte dell'esperienza rossoverde: “Desidero ringraziare l’Amministrazione Comunale, le Autorità locali, il sindaco Stefano Bandecchi per il supporto (all'inizio, dopo l'acquisto da Guida, lo aveva fortemente criticato, ndr), la stampa, la squadra e lo staff tecnico che hanno onorato la maglia fino all’ultimo minuto. E soprattutto voi, tifosi rossoverdi, per la passione, la voce e il cuore che avete messo in ogni partita. Senza di voi nulla avrebbe senso”.

Infine, la parola che racchiude tutto il senso di questo anno: “In questi mesi si sono dette e scritte tante cose, ma ora che è arrivato il momento dei saluti, voglio essere io a dirvi l’ultima… per me è stato un onore.

Il passaggio di consegne alla famiglia Rizzo, con Claudia e Tiziana Pucci ai vertici, segna un punto di rottura. La nuova proprietà eredita la convenzione per il nuovo impianto ma anche una piazza ferita, che pretende trasparenza e stabilità. Dopo un anno vissuto sulle montagne russe, la Ternana riparte da qui, con la speranza che il tempo delle promesse mancate e delle contestazioni lasci spazio a un futuro più solido.

AUTORE
foto autore
Federico Zacaglioni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE