20 Feb, 2025 - 08:55

l misterioso messaggio su Telegram dopo la morte di Andrea Prospero

l misterioso messaggio su Telegram dopo la morte di Andrea Prospero

Un messaggio circolato su Telegram ha fatto drizzare le antenne agli investigatori. In alcune chat della piattaforma è comparso un avviso perentorio: eliminare un determinato contatto e cancellare ogni traccia delle conversazioni avute con lui. Il nome dietro al misterioso profilo è quello di Andrea Prospero, il ragazzo di Lanciano che il 29 gennaio è stato trovato senza vita in un appartamento nel cuore di Perugia. Un dettaglio che getta ulteriore ombra su una vicenda già costellata di domande irrisolte.

Il legame tra il messaggio e le indagini in corso

Il messaggio di allerta, finito sotto i riflettori grazie a "Chi l'ha visto?", è stato intercettato circa due settimane dopo la morte di Andrea. Gli inquirenti hanno messo le mani su una serie di telefoni e SIM in suo possesso, con l’obiettivo di scavare più a fondo in una vicenda che si fa sempre più torbida.

Durante la trasmissione è stato mostrato lo screenshot di una chat Telegram che sembra un vero e proprio manuale per far sparire le tracce: "rimuoverlo da eventuali gruppi ed eliminare le eventuali chat". Non si tratta di semplici parole in un gruppo online qualunque, ma di un vero e proprio messaggio in codice che getta benzina sul fuoco delle indagini. Intanto, la Polizia Postale ha recuperato quattro cellulari e una manciata di SIM che potrebbero svelare retroscena impensabili. Non si sa ancora se effettivamente si tratta dei contatti di Andrea Prospeto, ma le probabilità sembrerebbero alte, anche alla luce del fatto che questi due account non entrano su telegram da un mese. 

Nel frattempo, gli investigatori passano al setaccio l’hard disk del suo computer, sperando di ricostruire gli ultimi giorni di Andrea con una precisione quasi chirurgica. Occhi puntati anche sugli esami tossicologici, perché la miscela di farmaci ingerita potrebbe raccontare molto più di quanto sembri.

A sorpresa, è stato recuperato il contenuto del portatile di Andrea, dato per inutilizzabile dopo essere rimasto sotto il suo corpo per cinque giorni. Una società specializzata è stata incaricata di estrarre i dati e, a detta degli investigatori, il materiale potrebbe essere illuminante. Anche i telefoni sequestrati promettono rivelazioni: entro pochi giorni saranno disponibili le trascrizioni complete delle conversazioni.

Altro elemento che fa rumore è la sua presenza in un gruppo Telegram chiuso, accessibile solo tramite invito. Proprio lì è apparso quel messaggio tanto inquietante. Si fa largo l’ipotesi che Andrea sia rimasto invischiato in un giro losco di truffe online o criptovalute, senza avere piena consapevolezza di cosa stesse accadendo. Un amico stretto, intervistato da "Chi l’ha visto?", ha ribadito che Andrea non aveva particolari competenze informatiche e potrebbe essere stato raggirato senza nemmeno rendersene conto.

Le indagini proseguono senza sosta per capire perché il ragazzo possedesse un numero sospetto di SIM, carte di credito e prepagate. La famiglia, che nei giorni scorsi si è recata a Perugia per confrontarsi con gli inquirenti, non ha dubbi: Andrea è stato vittima di una trappola costruita ad arte da persone senza scrupoli.

La famiglia di Andrea Prospero: "Escludiamo l'ipotesi del suicidio"

I familiari dello studente non accettano l’idea che si sia trattato di un suicidio. Troppi dettagli stonano, troppe ombre si allungano su questa vicenda. La quantità di farmaci ingerita lascia spazio a ipotesi che vanno ben oltre il gesto volontario. Gli investigatori, sotto la guida del procuratore Raffaele Cantone e del sostituto Giuseppe Petrazzini, stanno passando al setaccio ogni elemento per capire se qualcuno abbia avuto un ruolo nel tragico destino di Andrea.

Nelle ultime ore, il padre Michele e la sorella gemella Anna hanno fatto tappa a Perugia per un faccia a faccia con gli inquirenti, supportati dagli avvocati Francesco Mangano e Carlo Pacelli. Nessun tentennamento: la famiglia è certa che Andrea non abbia scelto quella fine e che qualcuno possa aver giocato sporco approfittandosi della sua buona fede.

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Francesca Secci
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