Il caso era scoppiato a gennaio quando Greenpeace aveva diffuso il primo rapporto nazionale sulla presenza di inquinanti nelle acque pubbliche. Un'indagine che ha toccato tutta l'Italia e anche l'Umbria. I risultati erano stati buoni in tutta la regione tranne che a Perugia.
Al centro della questione c'erano e ci sono i pericolosi Pfas (sostanze alchiliche perfluorate e polifluorate) composti altamente inquinanti che, secondo quanto riferito, si troverebbero in una concentrazione altissima nell'acqua di una fontana del capoluogo.
Si era levata una gran bufera con Umbra Acque che aveva svolto immediatamente delle contro analisi sulla fontanella incriminata dimostrando che no, dei Pfas non c'era traccia. La Regione allarmata aveva subito convocato un Tavolo, su sollecitazione dell'assessore regionale all'Ambiente Thomas De Luca, per fare chiarezza su quella notevole discrepanza tra i dati dell'associazione ambientalista e quelli del gestore dell'acqua del perugino.
Alla riunione c'erano tutti i servizi competenti della Regione afferenti alle direzioni salute e welfare e governo del territorio, l'AURI, l'ARPA, le USL, l’istituto zooprofilattico e i tre gestori presenti nel territorio regionale.
De Luca, sinceratosi che dalla fontanella non usciva acqua inquinata, aveva promesso in quella sede un Tavolo tecnico regionale per il monitoraggio degli Pfas. Quel Tavolo, coordinato dallo stesso assessore, è adesso realtà. A Perugia si è svolta la prima seduta per intraprendere tutte le azioni necessarie alla progressiva riduzione ed eliminazione delle sostanze perfluoroalchiliche nelle acque del territorio umbro.
L'istituzione del Tavolo, si legge nella nota della Regione, è avvenuta con Deliberazione della Giunta Regionale n. 119 del 21 febbraio 2025, e testimonia l'impegno della governo regionale nell'affrontare con la massima serietà la problematica degli Pfas, sostanze inquinanti emergenti che destano crescente preoccupazione a livello globale.
Il Tavolo per l'eliminazione degli Pfas nasce in collaborazione con ARPA e i tre gestori del servizio idrico regionale. Tra gli obiettivi imminenti quello di anticipare gli obblighi normativi e mettere a sistema un monitoraggio efficace delle acque.
Il prossimo incontro è fissato per il primo aprile 2025 e ne seguiranno altri a cadenza regolare. All'orizzonte si profilano miglioramenti per la rete degli acqeudotti a partire dall'attivazione degli attingimenti dalla diga di Valfabbrica e della rete ternano-amerino-narnese, oltre all'implementazione del piano di monitoraggio sulla rete di distribuzione.
Il tavolo tecnico si propone così di definire la piena applicazione delle azioni previste dal Dlgs 18/2023, velocizzando l'accreditamento dei laboratori regionali di ARPA Umbria con l'obiettivo di implementare i monitoraggi e la loro pubblicazione sul sito www.lacquachebevo.it.
La tutela dell'acqua bene prezioso e essenziale "è una priorità assoluta – ha sottolineato l'assessore De Luca –. Con questo tavolo tecnico-politico, vogliamo affrontare in modo preventivo e tempestivo la nuova normativa in merito alla qualità delle acque per continuare a fornire ai cittadini umbri acqua sicura e di qualità. L'obiettivo è dare seguito alle attività di monitoraggio e di studio in corso, alla condivisione dei risultati e delle conoscenze e al coordinamento delle iniziative per garantire l'assoluta salubrità della distribuzione idrica, concorrendo al risultato della progressiva eliminazione di queste sostanze".
Al Tavolo anche stavolta hanno preso parte rappresentanti della Direzione regionale Salute e Welfare, delle Aziende Sanitarie Locali (Umbria 1 e Umbria 2), di ARPA Umbria, AURI, dei Gestori del servizio idrico integrato (Umbra Acque, SII, Valle Umbra Servizi), dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche, e della Direzione regionale Governo del territorio, ambiente e protezione civile.
De Luca a margine della riunione ha fatto presente un obiettivo ancora più ambizioso: quello di rendere l'Umbria la regione di riferimento per sostenibilità e tutela ambientale. Un traguardo possibile considerando le tante peculiarità naturali della regione purchè, ha chiosato, si lavori celermente.