Le Tavole Eugubine – sette lastre di bronzo incise tra il III e il I secolo a.C., conservate nel Museo Civico di Gubbio – sono ufficialmente tra le candidate italiane al prestigioso Registro UNESCO “Memory of the World”. A comunicarlo è stato il Ministero della Cultura, che ha presentato due candidature di altissimo rilievo: l’Enciclopedia Treccani e, appunto, le antiche Tavole Iguvine.
Il dossier è stato elaborato dall’Ufficio UNESCO del Ministero della Cultura con il supporto della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, in collaborazione con gli enti scientifici e istituzionali competenti.
Si tratta di un passaggio fondamentale per uno dei più straordinari documenti dell’antichità europea.

Le Tavole Eugubine (o Iguvine), rinvenute nel XV secolo, rappresentano il più ampio testo in lingua umbra antica oggi esistente. Redatte parte in alfabeto umbro e parte in alfabeto latino, esse contengono:
riti religiosi e cerimonie pubbliche
formule sacrali e preghiere
norme per il sacrificio e la purificazione
regolamenti civici e comunitari
descrizioni della struttura sociale dell’antica Iguvium
Sono, a tutti gli effetti, un manuale rituale, normativo e liturgico di un popolo italico preromano.
La loro importanza è tale da rendere le Tavole un unicum nel panorama della documentazione antica: nessuna civiltà italica ha lasciato un corpus così esteso, così dettagliato e così ben conservato.
Per questo motivo studiosi da tutta Europa, fin dall’Umanesimo, hanno dedicato alle Tavole ricerche e monografie che hanno contribuito alla nascita stessa della linguistica italica e degli studi epigrafici moderni.
La candidatura italiana al programma UNESCO nasce da una consapevolezza: le Tavole Eugubine sono una testimonianza irrinunciabile della profondità culturale dell’Italia.
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, lo ha ricordato con parole che hanno colpito molte sensibilità locali: «Le Tavole Iguvine rappresentano uno dei pilastri delle nostre radici più antiche. Custodire la nostra memoria scritta significa custodire la nostra storia e il nostro futuro.»
Le Tavole, infatti, permettono di ricostruire un mondo scomparso: la religione, la società, le magistrature, i riti di purificazione, i rapporti tra le famiglie e il territorio, il ruolo delle divinità e dei sacerdoti.

Sono la voce diretta e autentica di una civiltà precedente a Roma, che non ha lasciato architetture monumentali ma ha trasmesso, attraverso il bronzo inciso, la propria struttura spirituale e politica.
Il Registro UNESCO “Memory of the World” non tutela il patrimonio materiale, ma quello documentario, ciò che conserva la memoria dell’umanità.
Le Tavole Eugubine rispondono pienamente ai criteri del programma:
unicità linguistica: sono il più articolato testo in lingua umbra, una lingua estinta ma fondamentale per comprendere l’Italia preromana
unicità rituale: presentano descrizioni dettagliate di cerimonie impossibili da ricostruire altrove
unicità storica: offrono la visione interna di un popolo, non filtrata da fonti greco-romane
capacità di influenzare gli studi moderni: la linguistica e l’epigrafia italica sono nate anche grazie alle Tavole
Non sono, perciò, soltanto un tesoro eugubino: sono un bene dell’umanità, in grado di contribuire alla comprensione delle origini identitarie europee.
Trovate nel Quattrocento, le Tavole attirarono subito l’attenzione degli umanisti italiani. Furono rapidamente riconosciute come straordinario documento arcaico e vennero studiate da epigrafisti e filologi di tutta Europa.
Durante i secoli successivi, viaggiarono tra collezioni private e istituzioni cittadine, finché non furono affidate definitivamente alla città di Gubbio, che da oltre un secolo le conserva e le tutela nel Museo Civico di Palazzo dei Consoli.
Gubbio, dunque, non è solo custode, ma garante di un patrimonio che appartiene all’umanità intera.

La candidatura al Registro “Memory of the World” rappresenta un momento cruciale.
L’Italia possiede già documenti riconosciuti dall’UNESCO, ma le Tavole Eugubine, per antichità e ricchezza culturale, sarebbero tra i più preziosi.
Un eventuale riconoscimento comporterebbe:
maggiore tutela internazionale
valorizzazione scientifica e turistica
nuovi progetti di ricerca
digitalizzazioni avanzate e accesso pubblico online
un incremento dell’attenzione internazionale verso Gubbio
Per la città eugubina sarebbe un traguardo storico.
Le Tavole Eugubine non sono semplici reperti archeologici: sono un testo vivo, una delle più antiche testimonianze dell’identità culturale italiana e uno specchio antropologico di valore mondiale.
Un patrimonio che ha attraversato i secoli e che oggi chiede di essere riconosciuto come parte della memoria collettiva dell’umanità.
Un patrimonio che ora l’Italia, con orgoglio, porta davanti all’UNESCO.