L’Umbria è da anni un protagonista fondamentale nel panorama agricolo italiano, in particolare nel settore del tabacco. Proprio in questo settore c'è stato l’annuncio di un accordo di filiera tra Coldiretti e Philip Morris Italia, un’intesa che promette di portare stabilità e crescita a lungo termine nel comparto. L’accordo prevede un investimento che arriva a un miliardo di euro, destinato a garantire il futuro degli agricoltori umbri e a rispondere alle sfide ambientali e normative che caratterizzeranno il settore nei prossimi anni.
Simona Meloni, assessora alle politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria, ha espresso soddisfazione per il nuovo accordo. Durante la seconda tappa del Roadshow "Il valore del nuovo accordo decennale di filiera Coldiretti-Philip Morris", tenutasi a Perugia, Meloni ha sottolineato l’importanza dell’intesa, che si estenderà fino al 2034. L’obiettivo è assicurare stabilità e supporto economico a circa 9.500 lavoratori umbri del settore.
"L’Umbria si conferma, insieme a Campania e Veneto, tra le regioni con la più alta produzione di tabacco coprendo insieme il fabbisogno del 50% a livello nazionale e con questo accordo si dà una opportunità di visione e stabilità agli agricoltori umbri e allo sviluppo del comparto per la nostra regione", ha dichiarato Meloni.
Con un impegno di circa un miliardo di euro, l’accordo non solo prevede l’acquisto da parte di Philip Morris di metà della produzione tabacchicola italiana, ma apre anche le porte a un modello di sviluppo sostenibile, in grado di rispondere alle sfide legate all’ambiente e all’evoluzione delle normative europee.
Un tema centrale nell’accordo riguarda la sostenibilità, che rappresenta una sfida sempre più urgente per il settore agricolo, e in particolare per la filiera tabacchicola. "La sfida del comparto è coniugare il mantenimento del lavoro con la sostenibilità e le sfide ambientali che ci aspettano per il futuro" ha affermato Meloni.
L’accordo, tuttavia, non si limita a garantire un sostegno economico, ma si propone di creare le basi per una transizione verso una produzione più ecocompatibile e innovativa. L’istituzione del Leaf Innovation Hub a Perugia, centro di ricerca dedicato alla sostenibilità, è un esempio concreto degli sforzi in questa direzione. L’hub, in collaborazione con l’Università di Perugia, sta lavorando su progetti che mirano a ridurre l’impatto ambientale della produzione e a migliorare la qualità del tabacco.
Il settore tabacchicolo, pur rappresentando una delle principali fonti di reddito per le regioni produttrici, deve affrontare la necessità di innovarsi. Da un lato, l’evoluzione tecnologica è cruciale per rendere i processi produttivi più efficienti e sostenibili. Dall’altro, è necessario rispondere a un cambiamento culturale che richiede una maggiore attenzione alle tematiche ambientali. In questo contesto, l’accordo con Coldiretti e Philip Morris gioca un ruolo chiave nell’incoraggiare l’adozione di nuove tecnologie.
"Come capofiliera è nostro dovere promuovere l’innovazione per guardare al futuro e alla sostenibilità, al fine di sostenere la filiera stessa nelle sfide del medio e lungo termine" ha dichiarato Cesare Trippella, Head of Leaf EU di Philip Morris Italia. Un aspetto fondamentale del progetto riguarda anche il ricambio generazionale. La creazione del programma “Digital Farmer” mira ad attrarre giovani agricoltori, offrendo loro le competenze necessarie per affrontare un mercato sempre più competitivo e digitalizzato.
La filiera tabacchicola rappresenta un settore di grande valore economico e occupazionale per l’Umbria. Con un impatto stimato in 68,3 milioni di euro all’anno, il settore non solo contribuisce all’economia regionale, ma sostiene anche numerose famiglie e imprese agricole.
Tuttavia, come ha sottolineato Gennarino Masiello, vicepresidente di Coldiretti, "tutti questi valori rischiano però di essere messi in discussione dai recenti sviluppi regolatori che stanno caratterizzando il quadro europeo ed internazionale di riferimento per l'agricoltura e la filiera del tabacco". È quindi essenziale che l’Umbria, insieme alle altre regioni produttrici, continui a sostenere e promuovere la filiera del tabacco, attraverso politiche che favoriscano l’innovazione e la sostenibilità.