30 May, 2025 - 13:27

Turismo, Guardia di Finanza controlla 18 strutture nel perugino: la metà risulta irregolare

Turismo, Guardia di Finanza controlla 18 strutture nel perugino: la metà risulta irregolare

L'estate è ormai alle porte e i turisti che scelgono l'Umbria diventano sempre più numerosi. Un'ottima notizia che dimostra come quello turistico si stia imponendo come uno dei settori cruciali nell'economia regionale ma ancora, non manca chi se ne approfitta. 

In questo periodo le attività di controllo da parte della Guardia di Finanza su strutture ricettive e locazioni, si sono andate intensifcando con l'obiettivo di contrastare fenomeni come abusivismo e concorrenza sleale. Nel perugino su 18 strutture controllate, la metà sono risultate irregolari. Tra comunicazioni mai effettuate, lavoratori in nero, certificati mancanti e guadagni non dichiarati, le fiamme gialle hanno portato alla luce molte anomalie.

Tante irregolarità riscontrate

Le attività di verifica sono state eseguite anche grazie alle segnalazioni da parte delle principali associazioni di categoria, tra cui Federalberghi e AssoTurismo, "che da tempo denunciano la proliferazione di attività non in regola, capaci di alterare il mercato e danneggiare gli operatori che rispettano le normative".

Una situazione poco chiara su cui i militari hanno voluto vederci meglio. Così tra Assisi, Foligno, Spoleto, Todi, Gubbio e Umbertide, sono stati controllati una serie di esercizi turistici. Dalle operazioni sono emerse irregolarità come la mancata comunicazione dell'avvio dell'attività ricettiva agli uffici comunali, l'assenza della dichiarazione di locazione degli alloggi e l'omessa esposizione del Codice identificativo nazionale.

Tre soggetti avevano affittato i propri immobili a fini turistici senza alcun tipo di contratto regolare e senza adempiere agli obblighi fiscali, due nel comune di Gubbio e uno ad Umbertide. Secondo quanto ricostruito dai militari, i proprietari avrebbero omesso di dichiarare ricavi per un totale di oltre 90 mila euro.

E ancora, due strutture con sede ad Assisi e Todi, i cui titolari sono stati segnalati all'Autorità giudiziaria per non aver adempiuto all'obbligo di comunicare le generalità degli ospiti. Infine, la piaga del lavoro in nero con tre lavoratori trovati senza alcun contratto in una struttura e uno in un'altra.

Cosa dicono i dati sul turismo in Umbria

L'Umbria può contare su oltre 7mila strutture turistiche per un totale di quasi 107mila posti letto. Se il numero di alberghi si mantiene stabile, gli esercizi extra alberghieri hanno fatto registrare un'impennata significativa. Un sintomo che sono sempre più numerosi coloro che avendo a disposizioni locali o seconde case, decidono di affittarli ai turisti. 

Ad aprile 2025 rispetto al 2024, le strutture ricettive umbre hanno registrato un +8,7% di arrivi, un +12% di presenze complessive e olltre il +20% nei turisti stranieri. L'offerta è in crescita, rispondendo a un mercato in ascesa e le statistiche relative ai primi quattro mesi dell'anno fanno ben sperare in una stagione estiva ancora più ricca. Allo stesso modo, però, come dimostrano i fatti di cui sopra non è tutto oro ciò che brilla, e non mancano le irregolarità da parte di chi è allettato da un guadagno facile.

L'Umbria punta al turismo esperienziale

La Regione Umbria quest'anno ha messo in campo 2,4 milioni di euro per la promozione del territorio puntando a incentivare il turismo esperienziale, l'opposto del "mordi e fuggi". Il cuore verde d'Italia del resto si presta naturalmente ad essere assaporato in modalità slow. Dai suggestivi cammini, passando per la storia, le tradizioni, la cultura, l'enogastronomia e una vasta costellazione di festival, l'Umbria offre esperienze che vanno ben oltre la semplice visita, tanto nelle città più grandi e note quanto nei piccoli centri rurali che sono dei veri scrigni di bellezze.

L'assessora regionale al Turismo, Simona Meloni, ha spiegato in cosa consiste la campagna che, in Italia e all'estero, mira a "posizionare l’Umbria come destinazione d’eccellenza per un turismo sostenibile, autentico, diffuso e accessibile tutto l’anno, con un’attenzione particolare alle aree interne". 

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Sara Costanzi
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