08 Oct, 2025 - 16:25

Struttura assistenziale abusiva a Todi, tre anziani trasferiti dopo i controlli

Struttura assistenziale abusiva a Todi, tre anziani trasferiti dopo i controlli

I Carabinieri della Stazione di Todi, insieme al personale del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Perugia, hanno eseguito un controllo igienico-sanitario presso una cooperativa sociale con sede a Todi che offriva servizi di assistenza e riabilitazione per anziani. Durante l’ispezione, gli agenti hanno scoperto che la struttura ospitava tre persone anziane senza le necessarie autorizzazioni per l’attività residenziale socio-assistenziale.

Secondo quanto emerso, la cooperativa aveva attivato una struttura socio-assistenziale a carattere residenzialedestinata a persone parzialmente autosufficienti, ma priva delle autorizzazioni previste dalla normativa vigente. Per questo motivo, le attività sono state immediatamente sospese e i tre ospiti trasferiti in altre strutture idonee.

Tre anziani ospitati senza permessi, scattano i controlli e le sanzioni

L’ispezione è avvenuta nell’ambito delle attività di controllo sul territorio promosse dai Carabinieri e dal NAS di Perugia per garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle strutture dedicate all’assistenza. A seguito delle irregolarità riscontrate, sono state comminate sanzioni amministrative per circa 3.000 euro al presidente della cooperativa.

Il provvedimento di sospensione è stato adottato in base alla legge regionale n. 11 del 2015 (Norme in materia di servizi e strutture socio-assistenziali), che stabilisce l’obbligo di autorizzazione preventiva per ogni attività residenziale o semi-residenziale destinata a persone non autosufficienti o con fragilità. L’assenza di tali permessi comporta la sospensione immediata del servizio e la segnalazione agli enti competenti, tra cui la Regione Umbria e l’ASL territoriale.

Cosa prevede la legge per le strutture socio-assistenziali in Umbria

In Umbria, per aprire e gestire una struttura socio-assistenziale è necessario ottenere un’autorizzazione all’esercizio da parte della Regione, rilasciata solo dopo la verifica dei requisiti igienico-sanitari, organizzativi e di sicurezza. La normativa impone anche controlli periodici da parte dei NAS, delle ASL e delle forze dell’ordine per evitare situazioni di abuso o irregolarità.

Nel caso specifico di Todi, la mancanza di un titolo autorizzativo ha portato non solo alla sospensione dell’attività, ma anche a un monitoraggio rafforzato delle altre cooperative sociali del territorio. L’obiettivo è prevenire casi di gestione non conforme, soprattutto in un settore delicato come quello dell’assistenza agli anziani.

Le verifiche dei NAS e le irregolarità accertate nella cooperativa

Le indagini dei Carabinieri e del NAS di Perugia rientrano in un programma di controlli mirati volto a garantire la tutela della salute pubblica e il rispetto dei diritti delle persone ospitate nelle strutture assistenziali. Gli accertamenti hanno rivelato la presenza di anziani ospitati in modo continuativo, con servizi di cura e sorveglianza non compatibili con le autorizzazioni dichiarate dalla cooperativa.

Gli investigatori hanno inoltre riscontrato alcune criticità igienico-sanitarie nei locali, sebbene non tali da configurare un rischio immediato per la salute. Tuttavia, l’assenza dei permessi necessari ha reso inevitabile la sospensione delle attività e la segnalazione alle autorità competenti per ulteriori verifiche.

Casi simili in Umbria: da Perugia a Foligno, i controlli continuano

Non si tratta di un caso isolato. Negli ultimi mesi, i NAS e i Carabinieri umbri hanno effettuato diversi interventi analoghi. A Perugia, nel luglio 2025, è stata sospesa una casa famiglia non autorizzata che ospitava cinque anziani, mentre a Foligno un controllo ha portato alla chiusura di una struttura per disabili per gravi carenze igieniche. Anche a Spoleto, lo scorso aprile, un centro riabilitativo era finito nel mirino degli ispettori per la presenza di operatori non qualificati.

Secondo i dati diffusi dai NAS, nel 2024 sono stati oltre 30 gli interventi in Umbria su strutture sociali e sanitarie con irregolarità documentate, tra mancati permessi, personale non formato e spazi non conformi. Le autorità ribadiscono che la vigilanza resta un presidio fondamentale per evitare situazioni di abbandono e garantire assistenza sicura e trasparente agli ospiti più fragili.

AUTORE
foto autore
Francesca Secci
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE