20 Jul, 2025 - 18:44

Stati Generali della Bellezza a Cava de’ Tirreni: tra i protagonisti il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti

Stati Generali della Bellezza  a Cava de’ Tirreni: tra i protagonisti il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti

Il 17 e 18 luglio si è svolta la quarta edizione degli Stati Generali della Bellezza, promossa da ALI – Autonomie Locali Italiane, con la partecipazione di oltre cento sindaci, assessori e amministratori locali provenienti da ogni parte d’Italia. Due giornate intense di incontri, confronti e riflessioni, per affrontare un tema tanto simbolico quanto strategico: la bellezza come leva di sviluppo e rigenerazione territoriale.

L’edizione 2025 ha puntato sull’intersezione tra patrimonio culturale e patrimonio naturale, ponendoli al centro di una nuova visione amministrativa capace di coniugare identità, sostenibilità e innovazione.

“La bellezza può e deve essere un elemento strutturale delle politiche locali”, è stato affermato con forza fin dall’apertura dei lavori, che si sono tenuti nella suggestiva cornice della città campana, già candidata al titolo di Capitale Italiana della Cultura.

La Carta della Bellezza: un impegno condiviso

Il momento simbolicamente più alto della prima giornata è stato la firma della “Carta della Bellezza”, sottoscritta dagli amministratori locali presso l’Abbazia benedettina della SS. Trinità.

Un documento condiviso che impegna le amministrazioni aderenti a fare della bellezza – intesa non come estetismo ma come armonia tra uomo, territorio e cultura – una priorità delle politiche pubbliche.

La bellezza è una forma di responsabilità verso le generazioni future. Non possiamo più permetterci di consumarla senza rigenerarla”, si legge nella Carta, che diventa così manifesto politico e operativo per i comuni italiani.

Massimiliano Presciutti: “Non chiudiamoci nel nostro orticello”

Tra i protagonisti della seconda giornata c’è stato Massimiliano Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino e vicepresidente nazionale di ALI, che ha portato all’attenzione dei presenti una riflessione appassionata e concreta sul ruolo delle aree interne e sul valore della visione strategica.

La valorizzazione non può fermarsi al singolo borgo, alla singola città. Se restiamo rinchiusi dentro il nostro piccolo e bellissimo orticello, perdiamo la vera sfida. Dobbiamo comunicare la bellezza dei nostri territori al mondo intero”, ha affermato dal palco.

Presciutti ha parlato con chiarezza della necessità di creare connessioni, non solo infrastrutturali ma anche culturali e istituzionali, tra i territori italiani, soprattutto quelli più fragili e marginali, come la Fascia Appenninica, che ancora soffre le conseguenze del sisma e dello spopolamento.

“Solo se siamo capaci di fare sistema possiamo cogliere le grandi occasioni”, ha aggiunto, richiamando il Giubileo francescano del 2025 come evento centrale per l’Umbria e per tutto il Centro Italia.

“Stop alla logica dei bonus: servono politiche strutturali”

Non è mancata una nota critica verso le politiche nazionali di breve respiro. Presciutti ha messo in discussione il paradigma dell’emergenza e dei bonus, chiedendo con decisione una svolta programmatica.

“Abbiamo bisogno di misure strutturate, non di interventi spot. Servono scelte coraggiose e di lungo periodo. Dobbiamo essere gelosi custodi della nostra storia, ma anche innovatori. Conservare sì, ma guardando avanti”, ha detto con tono fermo, raccogliendo l’applauso della platea.

Il suo intervento si è distinto per il richiamo costante al coraggio come elemento necessario per le amministrazioni locali: “Coraggio significa investire, programmare, osare. Solo così generiamo vera bellezza”.

ALI come spazio di visione

Nel suo intervento, Presciutti ha voluto anche rimarcare il ruolo fondamentale di ALI – Autonomie Locali Italiane nel costruire un luogo di confronto, dialogo e strategia condivisa tra amministratori pubblici.

“Bene ha fatto ALI a promuovere per il quarto anno consecutivo questo evento. Bene facciamo tutti noi a rilanciare insieme una nuova idea di sviluppo fondata sulla bellezza, sull’identità e sull’inclusione”, ha dichiarato.

L’obiettivo di ALI è proprio quello di superare la frammentazione e costruire una rete attiva di Comuni capaci di influire realmente sulle politiche nazionali ed europee.

Focus sul turismo sostenibile e il rischio overtourism

Tra i momenti più interessanti del forum, un approfondimento tematico dedicato al turismo sostenibile e alle nuove strategie per contrastare il rischio overtourism, fenomeno sempre più diffuso nelle città d’arte e nei borghi più attrattivi.

Gli amministratori si sono confrontati su come evitare la monocultura turistica, favorendo invece modelli di accoglienza leggeri, integrati con le economie locali e attenti all’equilibrio ambientale.

Non possiamo replicare modelli insostenibili. Il turismo deve generare valore diffuso e rispettare i territori”, è stato ribadito nel corso del panel.

Tra le proposte emerse, la creazione di patti territoriali tra Comuni vicini, per una distribuzione intelligente dei flussi e una promozione integrata dei paesaggi culturali e naturali.

Un respiro europeo

Significativa anche la presenza di delegazioni istituzionali da Germania, Grecia e Spagna, che hanno portato esempi di buone pratiche in tema di rigenerazione urbana, valorizzazione paesaggistica e coesione sociale.

L’idea di bellezza emersa dal forum non è stata quindi solo italiana, ma trasversale, europea e contemporanea: un concetto dinamico, in grado di tenere insieme memoria, innovazione e qualità della vita.

Chiusura con Gualtieri e Manfredi: la bellezza è politica

A concludere i lavori della seconda giornata sono stati due sindaci di peso nazionale: Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente ANCI, e Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e presidente nazionale di ALI.

Entrambi hanno ribadito con forza la necessità di riportare la bellezza al centro della progettualità urbana e territoriale.

La bellezza è politica, nel senso più alto del termine. È visione, progetto, responsabilità collettiva”, ha detto Gualtieri.

“Non possiamo più considerare la cultura e il paesaggio come cornici decorative. Sono leve economiche, sociali, identitarie. Sono strumenti di cittadinanza”, ha aggiunto Manfredi.

La bellezza come orizzonte condiviso

Gli Stati Generali della Bellezza 2024 si chiudono con un messaggio forte e chiaro: la bellezza è un diritto e un dovere, una risorsa e un progetto.

La due giorni di Cava de’ Tirreni ha dimostrato che esiste una generazione di amministratori locali consapevoli, determinati e capaci di immaginare il futuro dei territori con coraggio e visione.

La Carta della Bellezza firmata all’Abbazia della SS. Trinità è più di un simbolo: è un impegno collettivo verso un’Italia che rigenera se stessa attraverso ciò che la rende unica.

Come ha ricordato Presciutti, “abbiamo il dovere di non tradire ciò che abbiamo ereditato. Ma anche il compito, ancora più difficile, di migliorarlo per chi verrà dopo di noi.

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Mario Farneti
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