22 Apr, 2025 - 13:22

Stanza dell'affettività al carcere di Terni, Verini (PD): "Una cosa fondamentale"

Stanza dell'affettività al carcere di Terni, Verini (PD): "Una cosa fondamentale"

Il carcere di Terni è il primo Istituto penitenziario in Italia ad aver aperto agli incontri affettivi dedicandovi una stanza. Dentro ci sono un letto, una tv, quadri alle pareti e anche un bagno con doccia. Il primo incontro senza supervisione fra un detenuto e la sua partner è avvenuto venerdì scorso, 18 aprile, all'interno della struttura ternana. 

Una rivoluzione nel sistema penitenziario che è partita proprio dal carcere di Sabbione che nei mesi scorsi ha dato esecuzione a una setenza della Corte Costituzionale a cui il detenuto si era rivolto per vedersi riconosciuto il diritto di incontrare la moglie. In 60 giorni, gli stessi detenuti, aiutati anche dagli agenti della polizia penitenziaria, hanno approntato la stanza dell'affettività. Ieri, lunedì 21 aprile, il senatore del PD Walter Verini, segretario della Commissione Giustizia e capogruppo PD in Antimafia, ha fatto visita alla struttura.

Verini al carcere di Terni

Gli appelli e le denunce di Verini sulle condizioni di vita all'interno degli Istituti di pena sono giunti numerosi nel tempo. "Una politica carcararia disastrosa" ha sostenuto in merito alla gestione delle carceri italiane da parte del ministro Carlo Nordio. Eppure, proprio da Terni, è arrivato un segnale incoraggiante.

"Sono tornato al carcere di Terni - così ha scritto il senatore dem in una nota -, un carcere che ha problemi drammatici come tante carceri italiane, quello di Terni in particolare, sovraffollamento, manca personale, figure multidisciplinari, sono situazioni di ristrettezza, manca l'acqua calda e nei piani più alti si preannuncia un'estate addirittura senza acqua, una situazione drammatica".
 
A Terni, prosegue Verini "è successa una cosa fondamentale, per la prima volta in Italia si è allestita una stanza per l'affettività e un detenuto ha incontrato sua moglie, lo si deve alla tenacia, il magistrato di sorveglianza che ha appoggiato reclami e ricorsi fino ad arrivare alla sentenza della corte costituzionale, il magistrato di sorveglianza Fabio Gianfilippi, si deve alla collaborazione della direzione del carcere e della stessa polizia penitenziaria".
 
Le criticità delle carceri permangono e sono pressanti ma, quello di Terni, osserva ancora Verini "È un fatto nuovo che non risolve naturalmente i drammatici problemi né di questo carcere né delle carceri italiane, ma l'affettività in carcere per la prima volta è stata sperimentata e insieme al lavoro, insieme alla formazione, insieme alla cultura, alla socializzazione, allo sport, anche l'affettività è una chiave fondamentale perché la pena non sia vendetta, afflizione, ma sia recupero e un detenuto che esce dopo una pena recuperato non torna delinquere".

Garante Caforio: "Qualcosa si muove dall'Umbria"

Sulla stessa linea di Verini anche il Garante dei diritti delle persone private della libertà, l'avvocato Giuseppe Caforio. La stanza dedicata all'affettività nel carcere di Terni, ha detto, è importante anche nell'ottica della riabilitazione. "Un primo segnale - ha evidenziato con l'Ansa regionale -, la strada è lunga e piena di ostacoli a cominciare dal sovraffollamento fino alla carenza di personale che non aiutano a trovare soluzioni logistiche ed operative per garantire questo diritto. Intanto però qualcosa si muove e proprio dall'Umbria".

Anche Parma come Terni

Se Terni è stato il primo carcere a destinare una stanza agli incontri affettivi, c'è già una seconda struttura che si sta adoperando: il carcere di Parma. L'iter che anche qui porterà a dotarsi di una stanza per l'affettività è partito, proprio come a Terni, in seguito all'accoglimento del ricorso di un detenuto.

Finora per i detenuti è sempre stato in vigore il divieto assoluto dei contatti affettivi. Nei casi di Terni e Parma, la Corte Costituzionale, richiamandosi all'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo che ricorda agli Stati che la vita privata e familiare va rispettata, anche dentro alle carceri, ha introdotto l'obbligo rivolto alle due strutture penitenziarie di adeguarsi e destinare una stanza apposita gli incontri intimi. 

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Sara Costanzi
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