È esplosa la bufera sul progetto Stadio-Clinica dopo che la Regione ha presentato ricorso al Tar contro la determina comunale che invece lo avallava. Il progetto prevede la costruzione in project financing, ovvero in cambio della concessione superficiaria e del permesso per la costruzione, della nuova clinica con 80 posti letto in convenzione, i cui proventi finanzierebbero la costruzione del nuovo stadio cittadino. L'avvocatura regionale contesta la convenzione sanitaria con la struttura privata prevista nel complesso, e in particolare la distribuzione dei posti letto accreditati. "Una questione di legalità e trasparenza" sostengono dal governo regionale. Affossato lo sviluppo di Terni che ancora una volta è costretta a rivestire un ruolo subalterno rispetto a Perugia, replicano dalla maggioranza in Comune e dal centrodestra.
Quello che pesa e che da più parti è stato sottolineato, è che dalla Regione è del tutto mancato il confronto. Il provvedimento, al di là delle carte e delle ragioni, sembra calato dall'alto e si è abbattuto su Terni provocando un terremoto. La materia è delicata quanto complessa e in ballo ci sono interessi trasversali. Se lo scontro tra Comune di Terni e governo regionale è totale, la questione, è bene sottolinearlo, va ben oltre la politica. Perché a Terni la Ternana con la prospettiva del nuovo stadio è ampiamente condivisa e anche i tifosi che già nel 2021 avevano raccolto 18mila firme a sostegno del progetto, si sono sollevati.
"Terni merita e pretende rispetto ed il rispetto minimo dovuto è il confronto e la trasparenza - così in una nota il Centro Coordinamento Ternana Clubs, che, prosegue - in qualità di rappresentante del comitato di raccolta delle 18.000 firme a supporto del progetto nuovo ospedale e stadio/clinica, ha inviato nella serata di ieri, una pec alla Presidente ed alla Giunta regionale richiedendo un incontro pubblico da svolgersi a Terni entro e non oltre la prossima settimana nel quale si diano spiegazioni sulle decisioni assunte e risposte agli interrogativi della cittadinanza, in un contraddittorio vero e diretto e non virtuale sui social".
Un incontro e un dialogo invocati da molti. "Tutti - prosegue la nota - saranno invitati a partecipare e a far sentire uniti, civilmente, ma in modo inequivocabile la nostra voce. Ora o mai più si dia a questa Città ciò le spetta" concludono.
A conferma della frattura fra Comune e Regione su Stadio-Clinica, ieri il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha rimarcato che "L’atto che ci è stato notificato non è stato preceduto da alcun contatto istituzionale, né da una telefonata". Bandecchi, dal canto suo, di fronte alla possibilità del mancato accreditamento della Clinica, ha sempre risposto minacciando risarcimenti milionari.
Il primo cittadino ha definito il ricorso come l'"ennesima offesa istituzionale" da parte della Giunta regionale mentre la distanza tra Terni e Perugia sembra essersi fatta abissale. L'accusa, ancora una volta, è quella di una Regione-matrigna, votata a scelte politiche perugino-centriche.
Bandecchi ha sottolineto inoltre come l'intervento della Regione sia arrivato a un mese (31 giorni) dal cambio di proprietà della Ternana. La famiglia Rizzo, con la proprietà della squadra, ha infatti ricevuto "in eredità" anche il progetto stadio-clinica. Un'offerta che per il gruppo di Villa Claudia è stata determinante nell'ottica di ampliare la propria rete di strutture sanitarie nel centro Italia.
Ora con il ricorso al Tar gli scenari potrebbero cambiare perché se il progetto dovesse restare fermo, si potrebbero generare ripercussioni anche sull’investimento che in estate ha portato al salvataggio del club rossoverde. I tifosi mostrano comprensibile preoccupazione. Al momento si attende la risposta della presidente Proietti.