E' la Ternana Calcio la prima a uscire con una reazione durissima alla rinuncia alla sospensiva da parte della Regione, nel contezioso su Stadio-Clinica. In una nota, il club rossoverde rimarca ancora una volta i danni economici che i ritardi nell'avvio dei lavori stanno cagionando al club presieduto da Claudia Rizzo. Seguita a distanza di pochi minuti anche dalla Ternana Women, che ha affidato la reazione a una nota dell'amministratore unico Paolo Tagliavento, rilasciata a nome della società e che ricalca quella della squadra maschile.
"Oggi si è consumato l’ennesimo sgarbo nei confronti della città di Terni, che resta nuovamente bloccata - scrive la società di via della Bardesca in una nota ufficiale -. I cittadini e le imprese della città dovranno attendere altri due mesi solo per sapere se il Comune potrà confermare il provvedimento già adottato o se sarà costretto a emetterne uno nuovo. In sostanza, quello di oggi è stato un nulla di fatto: un rinvio che non produce alcun avanzamento e che continua a penalizzare la città. Questo ritardo sta arrecando danni economici gravissimi".
La società amministrata da Tiziana Pucci e guidata dalla famiglia Rizzo-Melis, che amministra un gruppo di tre cliniche private nel Lazio e in Sicilia e che proprio sul progetto ha fondato il motivo di impegno nella Ternana Calcio, rileva gli ingenti danni economici che lo sto sta provocando alla gestione del club. E altrettanto fa la società femminile, che ha concesso in comodato gratuito alla Stadium - la società veicolo che si occupa della realizzazione del progetto - il terreno di "Ternanello" sul quale dovrebbe sorgere la struttura sanitaria, che con la locazione proprio ai Rizzo garantirebbe i 14 milioni necessari a raccogliere i finanziamenti necessari a costruire il nuovo stadio Liberati.
"La Regione, già da ieri sera, ha preso atto delle nostre stime - spiega la nota congiunta ricordando le diffide inviate in Regione dall'avvocato Andrea Silvestri per conto del club -: 70.000 euro di perdita al giorno. Arrivando al 27 gennaio, qualunque sarà l’esito, la Regione avrà causato un danno complessivo di 6 milioni e 300 mila euro, a cui si aggiungeranno ulteriori 70.000 euro per ogni giorno di ritardo successivo. Terni non può più permettersi di aspettare. La città merita rispetto, certezze e decisioni tempestive".
Sulla vicenda torna ad intervenire anche il giudice Angelo Matteo Socci, magistrato della Suprema Corte di Cassazione, figura molto attiva sui social in questi giorni nel dibattito su Stadio-Clinica. Il giudice ha commentato con toni durissimi il ritiro dell'istanza di sospensiva da parte della Regione Umbria.
"Ritirata l'istanza di sospensiva, impossibile per la Regione provare i danni", ha scritto Socci sul suo profilo, definendo la mossa prevedibile e aggiungendo un secco "Arrendetevi, fate bella figura, finché siete in tempo".
Il magistrato, forte di oltre 40 anni di esperienza in ambito legale e giudiziario, aveva anticipato l'esito dell'udienza, basandosi sulla normativa: "Per la legge l'unica conclusione è il rigetto della sospensiva - aveva spiegato - il pregiudizio ci sarebbe nell'ipotesi di blocco della determina, non nella realizzazione dello stadio e della clinica".
Socci ha poi criticato la posizione della Regione, sottolineando come la clinica, se convenzionata dopo la costruzione, porterebbe "solo effetti positivi per Terni e per la Regione", accusando di fatto l'ente regionale di ostacolare lo sviluppo della città invece di sostenerlo: "I rami dell'albero non combattono mai tra loro - ha concluso con una metafora - è lo stesso albero".