06 Nov, 2025 - 19:00

Editoriale. Stadio-Clinica ha fatto il miracolo: dalla Regione un annuncio al giorno su Terni per tamponare la crisi d'immagine

Editoriale. Stadio-Clinica ha fatto il miracolo: dalla Regione un annuncio al giorno su Terni per tamponare la crisi d'immagine

Mentre si cerca una soluzione per uscire dall'impasse del tavolo istituzionale tra la governatrice dell'Umbria Stefania Proietti e il sindaco di Terni Stefano Bandecchi su Stadio-Clinica, la Regione lavora di comunicazione. Qualcuno, evocando tempi passati, avrebbe detto di propaganda. Il clima di sfiducia, rassegnazione e in qualche caso di accusa nei confronti dell'atteggiamento tenuto verso Terni dall'istituzione regionale ha portato ad accendere i riflettori sulla città dell'acciaio.

Il “caso Terni” e l’assenza di rappresentanza

Ci voleva il ricorso al TAR contro un progetto che dovrebbe muovere oltre 60 milioni di investimenti privati e generare posti di lavoro qualificati nel settore della sanità e dell'industria sportiva e creativa, per far accorgere Palazzo Donini di quello che da più di un anno a Terni vanno ripetendo un po' tutti. E non solo tra le fila dei bandecchiani o nel centrodestra, ma anche nei partiti che compongono la coalizione del Patto Avanti che ha portato alla guida della Regione l'ex sindaca di Assisi.

Già, perché che in Umbria ci sia un "caso Terni", negato, cancellato, omesso e persino esorcizzato, ormai è un fatto conclamato. Zero rappresentanti in giunta (De Rebotti è narnese e De Luca vive in Valnerina, ndr), zero contrappesi in Consiglio regionale, un baricentro dell'azione di governo che nel primo anno di amministrazione Proietti è stato sbilanciato sui territori che vanno ben oltre il confine ideale formato dal Comune di Todi.

Ospedale di Terni, tra incertezze e rinvii

A questo si aggiunga l'andamento lento, quando non arrivano le mazzate, di tutti i dossier che riguardano il secondo capoluogo dell'Umbria, a cominciare dal nuovo ospedale per il quale si è scelta la strada della palla in tribuna dell'analisi dei possibili terreni alternativi a Colle Obito, mentre non si capisce ancora quale sarebbe il ruolo del nuovo nosocomio nel sistema sociosanitario regionale, con quali soldi si dovrà costruire e quale dovrà essere la mission (ospedale per i ternani o hub capace di intercettare i flussi sanitari anche da fuori regione?) di una struttura che intanto soffre la pressione dei nuovi presidi di Rieti e Viterbo.

Lo squilibrio territoriale e la risposta mediatica della Regione

Così, mentre in città cresce un atavico risentimento per "lo squilibrio evidente nella distribuzione delle risorse", come ha ammesso la presidente Proietti in occasione del consiglio comunale aperto proprio sull'ospedale, la Regione cerca di correre ai ripari e di tamponare il buco di consensi scatenato da un ricorso al TAR che sui social ormai viene definito "lo schiaffo alla città". E qual è la soluzione trovata?

La risposta è nei comunicati stampa. Uno almeno al giorno. Per spiegare quanto gli assessori hanno fatto per la città, annunciare investimenti e promettere interventi. A inaugurare la serie è stato l'assessore all'ambiente Thomas De Luca (M5S) che ha elencato tutto quello che la Regione ha messo in campo per la città nel suo settore di attività. E poi è toccato al collega di AVS Barcaioli, che prima è sceso a Terni con le chiavi delle case popolari e poi ha messo in campo i fondi per rifare i palazzoni di via San Lucio. Infine, proprio oggi, lo slittamento dei termini di un bando su richiesta di Confindustria per il polo chimico di Terni (soldi statali annunciati da oltre un anno e già presentati in almeno altre tre o quattro occasioni come un evento epocale), si è trasformato nell'annuncio di un Piano straordinario per l'ex Polymer da 15 milioni. In tempi di copia e incolla è diventata una notiziona.

Progetto Stadio-Clinica, nodo politico ancora irrisolto

Nel frattempo non si registrano novità sul terreno della trattativa per trovare una soluzione politica e realizzare il progetto che dovrebbe completare la "Città dello sport" che parte dalle Piscine dello Stadio e arriva al Palascherma, dotare la città di una struttura sanitaria in grado di riequilibrare i servizi privati di supporto all'offerta pubblica (se l'ospedale è il più vecchio dell'Umbria, le cliniche restano zero) e attivare una mole di investimenti che è pari al contributo statale per l'Accordo di programma AST. Con la differenza che quelli per l'acciaieria servono per mantenere i livelli occupazionali dello stabilimento, mentre con Stadio-Clinica nascerebbero opportunità economiche di nuovo conio, sia nel commercio e nei servizi sia nel settore sanitario.

Burocrazia e politica: due visioni a confronto

La ricerca della legittimità e della legalità sono aspetti determinanti per una buona amministrazione, ci mancherebbe altro. Ma in questo caso non si fronteggiano San Giorgio e il drago, il bene e il male. Ma due visioni tecnico-amministrative confliggenti, elaborate da dipendenti pubblici con la medesima credibilità e professionalità e con un'analoga missione: quella di tutelare l'interesse pubblico.

È necessaria la politica per mettere a posto un conflitto istituzionale come quello che si è innescato. Probabilmente per leggerezza e carente fiuto del mood ternano da parte dei componenti della giunta che ha deliberato il via libera al ricorso.

Come ha fatto storcere un po' il naso a qualcuno ascoltare dalla voce della presidente Proietti che lei non conosceva molti dei passaggi della vicenda e che - però - il ricorso era stato a lungo ponderato e meditato. Bandecchi ci ha messo il carico, sostenendo che la Regione non fosse d'accordo con sé stessa.

Il fatto è che stavolta la politica ha l'occasione per dimostrare di essere ancora in grado di svolgere il proprio compito, senza delegarlo ai giudici, stavolta amministrativi. E non bastano i comunicati, il tam tam mediatico e gli annunci quotidiani. Serve un'agenda e una leadership determinata. Altrimenti, ancora una volta, ci penseranno le toghe a sbrogliare la matassa. E toccherà sorbirci il solito lamento sull'elettorato che si allontana, sul calo delle percentuali dei votanti e sulla democrazia tradita.

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Federico Zacaglioni
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