Il confronto istituzionale è ormai saltato. Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi conferma che non ci sono stati nuovi contatti con la Regione dell’Umbria e dichiara conclusa la stagione della mediazione. La partita sul progetto Stadio Clinica approda così davanti al TAR, che il 18 mattina alle 10.30 esaminerà il ricorso presentato da Palazzo Donini contro la determina del dirigente comunale Piero Giorgini, atto che aveva dato il via libera al permesso a costruire per la rigenerazione dell’impianto sportivo e la nuova clinica privata. Bandecchi sostiene che, quale che sia l’esito, Terni uscirà comunque rafforzata. “Terni non si piegherà alle vessazioni di Perugia”, afferma il primo cittadino, definendo “inaccettabile ciò che sta accadendo”.
Il quadro politico si è progressivamente irrigidito nelle ultime settimane, fino alla rottura definitiva annunciata dal sindaco. Bandecchi, dall'auto con la quale torna a Roma dalla Campania, riprendendo una citazione di Winston Churchill, parla di disonore e guerra per descrivere la situazione: “Se potevamo avere il disonore o la guerra, abbiamo avuto il disonore, avremo anche la guerra”. È la frase che apre il suo durissimo messaggio serale contro Palazzo Donini, con cui fotografa una tensione ormai fuori controllo.
Secondo il sindaco, la responsabilità dello stallo ricadrebbe sulla Regione Umbria, colpevole di avere trasformato un procedimento amministrativo in un campo di battaglia politica. “La conferenza dei servizi, chiusa in maniera positiva, è incancellabile e inappellabile”, ricorda Bandecchi, sottolineando che gli atti istruttori e la documentazione tecnica confermerebbero la correttezza amministrativa del Comune.
Il sindaco rimarca inoltre che la Regione sarebbe in possesso di una perizia che legittima il rilascio del permesso a costruire da parte di Palazzo Spada. “Il Comune può rilasciare la licenza a costruire, ciò che il Comune ha regolarmente fatto”, ribadisce, contrattaccando sul piano amministrativo e politico.
Bandecchi scandisce con precisione gli scenari che si potrebbero aprire davanti al giudice amministrativo. Il primo, a suo giudizio il più lineare, sarebbe il non luogo a procedere: “Il giudice potrebbe non accettare neanche di andare avanti e rimandarci tutti a casa”. In tal caso, l’operazione Stadio Clinica riprenderebbe la sua marcia e la Regione tratterrebbe i posti letto sospesi per i tre anni necessari alla procedura di accreditamento, afferma il sindaco di Terni.
La seconda ipotesi è la sospensione del provvedimento comunale, evento che aprirebbe un nuovo braccio di ferro. “Poche ore dopo il Comune di Terni farà un nuovo provvedimento”, annuncia il sindaco, spiegando che una nuova determina sarebbe comunque basata sugli atti della conferenza dei servizi.
La terza opzione è quella che Bandecchi definisce “disonore e guerra”: il rigetto della richiesta di sospensione da parte del TAR, esito che affonderebbe politicamente la presidente regionale Stefiania Proietti: “Uscirà massacrata politicamente da questa vicenda - argomenta -tanto quanto il PD che si era arrampicato sugli specchi parlando di legalità”.
Il sindaco difende a spada tratta l’operato del Comune: “Il Comune di Terni agisce in piena legalità e nel pieno dei suoi poteri, ci stanno offendendo ergendosi a difensori di una supposta legalità”. Attacca invece con parole durissime l’opposizione regionale, definendo “un brutto impiccio” la posizione del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle.
Nei passaggi finali del suo intervento, il sindaco alza ulteriormente il livello dello scontro politico, legando la vicenda Stadio Clinica alla dignità di Terni. “Terni non si piegherà alla Regione di Perugia, Terni non si piegherà a chi ha tradito l’onore e la dignità della città”, scandisce. E aggiunge: “Terni avrà lo stadio e avrà la clinica”.
La vicenda assume così una dimensione identitaria, che il sindaco usa per ribadire la determinazione dell’amministrazione comunale a difendere il progetto. Una vicenda che, nelle sue parole, verrà ricordata come un passaggio politico decisivo: “Inaccettabile ciò che sta succedendo, ma sarà interessante arrivare a martedì mattina. Disonore e guerra saranno tutti nella stessa giornata e io finalmente potrò sentirmi un condottiero”.
Il giudizio del TAR rappresenta ora il baricentro dello scontro e potrebbe ridefinire i rapporti istituzionali tra Terni e Perugia. Sullo sfondo rimane il futuro del progetto Stadio Clinica, considerato da Bandecchi e da buona parte della città come un passaggio strategico per la rigenerazione urbana e per l’economia territoriale. La giornata del 18 si annuncia come un crocevia non solo amministrativo, ma anche politico.