Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha annunciato oggi l'avvio immediato dei cantieri per la costruzione dello stadio e della clinica, nonostante il rinvio dell'udienza al TAR al 27 gennaio 2026, che vedrà la discussione entrare direttamente nel merito della complessa vertenza. Un annuncio che segna una svolta nella vicenda, ma che accende il confronto con la Regione Umbria che, attraverso la propria avvocatura, ha chiarito di non aver ritirato la richiesta di sospensiva, bensì di aver concordato di affrontare sospensiva e merito in un'unica udienza. Dal canto suo, il vicepresidente della Provincia di Terni, Francesco Ferranti, pur accogliendo come "passo avanti" la rinuncia della Regione alla discussione immediata della sospensiva, giudica la decisione "non soddisfacente" e rilancia l'appello a una gestione più equa e rapida della situazione.
Il primo cittadino di Terni non ha nascosto la sua frustrazione nei confronti di quanto avvenuto oggi al TAR: "Potevano scegliere tra il disonore e la guerra, hanno scelto il disonore e avranno la guerra". Una frase forte che sintetizza la sua visione sull'atteggiamento della Regione, che secondo Bandecchi avrebbe scelto di non discutere la sospensiva nel tentativo di allungare i tempi, penalizzando il progetto e le sue prospettive finanziarie. Con un tono risoluto, il sindaco ha annunciato l'apertura immediata dei cantieri: "Oggi la Ternana Calcio e Stadium cominceranno i lavori. Appariranno i cartelli allo stadio e nel terreno della clinica, cominciamo a costruire". Un gesto che vuole essere non solo simbolico, ma concreto per rilanciare un progetto chiave per lo sviluppo urbano e sanitario della città.
L'avvocatura regionale ha diffuso una nota per chiarire la propria posizione: "l'udienza del TAR di oggi non ha visto la rinuncia alla richiesta di sospensiva da parte della Regione, ma piuttosto una scelta condivisa tra le parti e accolta dal presidente del tribunale, di concentrare la decisione cautelare e quella sul merito in un'unica udienza fissata per il 27 gennaio 2026".
L'atto, che secondo Palazzo Donini (nella foto con Bandecchi l'avvocato Luca Benci, ndr) è stato formalizzato in modo collaborativo tra tutti i legali, "fa emergere un clima di rispetto istituzionale e la volontà di una possibile definizione congiunta della controversia. Questa decisione tecnica è stata descritta come conforme al codice del processo amministrativo, senza alcun passo indietro da parte della Regione".

La posizione istituzionale della Provincia di Terni, espressa dal vicepresidente Francesco Maria Ferranti, sottolinea come la sospensione della discussione della sospensiva rappresenti sì un riconoscimento importante, ma giudica insufficiente il rinvio: "Saranno tre mesi persi per ottenere ciò che è giusto per Terni, per l'Umbria del sud e per i ternani". Ferranti richiama l'attenzione sulla necessità di una ripartizione equa delle risorse regionali per la sanità privata, che deve tradursi in servizi più efficienti e vicini ai cittadini, riducendo liste d'attesa e spostamenti fuori Provincia. Parallelamente, il rappresentante provinciale evidenzia i benefici attesi dallo stadio: "un investimento non solo sportivo ma anche urbanistico, finalizzato a riqualificare un'area un tempo degradata, oggi simbolo di rinascita. Ferranti si dichiara fiducioso che la Regione possa proseguire nel dialogo e rinunciare anche alla discussione nel merito, in favore di una soluzione più rapida e utile per il territorio".
L'annuncio di Bandecchi, l'assetto della vicenda legale e le dichiarazioni delle istituzioni locali disegnano uno scenario di contrapposizioni e attese sul destino di due infrastrutture fondamentali per Terni. Lo scontro prosegue con la data del 27 gennaio a fare da nuovo spartiacque, in cui la decisione del TAR potrebbe finalmente sciogliere le riserve e permettere una decisa accelerazione per lo sviluppo urbano, sportivo e sanitario della città.