16 Nov, 2025 - 12:21

Spoleto protagonista su Rai1 con lo Speciale Tg1 “Le vie dell’acqua”: tra Ponte delle Torri, fontane storiche e la sfida per tutelare l’"oro blu" in Italia

Spoleto protagonista su Rai1 con lo Speciale Tg1 “Le vie dell’acqua”: tra Ponte delle Torri, fontane storiche e la sfida per tutelare l’"oro blu" in Italia

Spoleto sarà tra le realtà protagoniste dello Speciale Tg1 “Le vie dell’acqua”, curato dalla giornalista Patrizia Angelini e trasmesso domenica 16 novembre a mezzanotte su Rai1. Il servizio propone un’indagine approfondita sul valore storico, culturale e ambientale dell’acqua, partendo dal Ponte delle Torri, simbolo della città, e attraversando le terme romane, le fontane urbane e il Museo Archeologico, per arrivare a esplorare le criticità contemporanee legate alla gestione delle risorse idriche.

L'inchiesta si colloca all’interno di un dibattito nazionale sulla gestione delle risorse idriche, definita dall’esperta come “l’oro blu”, e ne mette in rilievo la cruciale importanza non solo per la sicurezza pubblica, ma anche per il benessere collettivo e la tutela dell’ambiente. Allo stesso tempo, sottolinea come una pianificazione lungimirante, accompagnata da una gestione sostenibile e oculata, rappresenti una priorità strategica imprescindibile per il Paese, capace di incidere non solo sulla qualità della vita dei cittadini, ma anche sulla resilienza nazionale di fronte alle sfide future legate al cambiamento climatico e alla progressiva scarsità delle risorse.

Le vie dell’acqua: patrimonio e sostenibilità

Il reportage ripercorre le cosiddette “vie dell’acqua”, intrecciando storia, archeologia e gestione contemporanea della risorsa idrica. Dalle antiche cisterne umbre ai pozzi arabi in Sicilia, dai laghi vulcanici del Lazio con i loro acquedotti fino alle fonti rinnovabili di Ischia, il servizio mette in luce come i sistemi storici di raccolta e distribuzione possano ancora fornire spunti preziosi per un uso sostenibile delle risorse idriche.

Secondo Angelini, l’obiettivo è duplice: da un lato tutelare e valorizzare il patrimonio storico e culturale, dall’altro incentivare pratiche di gestione responsabile, capaci di rispettare l’ambiente, contenere sprechi e inefficienze, e promuovere un approccio consapevole e sostenibile alla risorsa più preziosa del Paese.

L’oro blu e i numeri della crisi idrica

L’inchiesta Tg1 definisce l’acqua come “l’oro blu”. In Italia se ne consumano circa 130 miliardi di metri cubi all’anno, nonostante il Paese sia al terzo posto in Europa per disponibilità di risorse e al primo per consumo pro capite.

Nonostante questa apparente abbondanza, le reti di distribuzione presentano perdite rilevanti, che compromettono l’effettiva disponibilità della risorsa e ne aumentano i costi di gestione. Gli esperti intervistati sottolineano come tale fenomeno abbia ripercussioni dirette su cittadini e imprese, evidenziando l’urgenza di interventi strutturali e di strategie di gestione più efficienti e sostenibili, capaci di tutelare un bene così vitale e prezioso.

Reti idriche in perdita: un problema infrastrutturale

Lo Speciale mette in luce come le perdite nelle reti idriche pubbliche continuino a restare elevate, configurandosi come una critica emergenza gestionale. Le statistiche ufficiali confermano che, nonostante l’abbondanza di risorse naturali, l’Italia registra ancora sprechi significativi di acqua potabile, attribuibili principalmente a infrastrutture vetuste e a interventi di manutenzione insufficienti. Secondo gli operatori del settore, “un intervento tempestivo e coordinato sulle reti può ridurre in modo significativo le dispersioni e rafforzare la resilienza dell’intero sistema idrico nazionale”.

Normative europee: obblighi stringenti per l’Italia sui contaminanti persistenti (PFAS) nell’acqua potabile

L'Italia si prepara ad adeguarsi alle nuove normative europee che regolano la presenza di sostanze nocive e persistenti nell’acqua potabile. La direttiva introduce limiti molto più stringenti per contaminanti quali i PFAS e altre sostanze chimiche persistenti, imponendo obblighi rigorosi di monitoraggio, controllo e rendicontazione.

Secondo il Tg1, “il nostro Paese è tra i più attenzionati per l’alta concentrazione di impianti industriali presenti sul territorio”, e sarà quindi chiamato ad aggiornare con urgenza le fasi di captazione, trattamento e distribuzione dell’acqua potabile per rispettare le scadenze fissate dall’Unione Europea.

L'adeguamento non riguarda solo nuovi parametri di qualità: richiede investimenti significativi nelle infrastrutture, il rafforzamento dei sistemi di monitoraggio e l’adozione di percorsi di governance ambientale trasparenti, elementi imprescindibili per garantire la tutela della salute pubblica e la sicurezza delle risorse idriche.

Dalle cisterne storiche ai sensori smart: modelli concreti per una gestione idrica sostenibile

Lo Speciale mette in luce esempi concreti di gestione sostenibile delle risorse idriche: dal recupero e reimpiego di antichi sistemi di raccolta alle opere di ristrutturazione delle reti, dall’impiego di tecnologie avanzate per il monitoraggio e la depurazione a progetti comunitari che promuovono la gestione locale delle acque.

Secondo Angelini, "valorizzare il patrimonio storico e integrarlo con soluzioni innovative è fondamentale per garantire l’acqua alle future generazioni". Le esperienze di Spoleto e di altre realtà umbre si configurano come modelli operativi replicabili, capaci di coniugare tutela del territorio, efficienza infrastrutturale e partecipazione comunitaria.

Tra emergenza e futuro: lo Speciale Tg1 traccia la rotta per la gestione sostenibile dell’acqua

Lo Speciale Tg1 rappresenta un’occasione preziosa di informazione e sensibilizzazione: partendo da Spoleto, il reportage racconta l’acqua come bene primario da proteggere, evidenziando criticità, sprechi e l’urgenza di investimenti sia infrastrutturali sia culturali.

In un contesto in costante trasformazione, tra normative sempre più stringenti e risorse idriche sottoposte a pressioni crescenti, l’inchiesta sollecita una riflessione sul valore dell’acqua e sull’urgenza di conciliare tutela del patrimonio storico, gestione efficiente delle infrastrutture e rispetto dell’ambiente. Un invito a tradurre consapevolezza e allerta in iniziative concrete e politiche durature, in grado di garantire una gestione delle risorse sicura, sostenibile e accessibile anche per le generazioni future.

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Francesco Mastrodicasa
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