19 Oct, 2025 - 14:30

'Spoleto Orizzonte 30': via libera al progetto da 9 milioni per rigenerare la città tra verde, cultura e digitale

'Spoleto Orizzonte 30': via libera al progetto da 9 milioni per rigenerare la città tra verde, cultura e digitale

Un pacchetto da oltre 9 milioni di euro per ripensare spazi, servizi e tecnologie urbane: è questo il cuore di “#Spoleto Orizzonte 30 – Traiettorie di bellezza, sostenibilità e inclusione”, il Programma di sviluppo urbano sostenibile approvato dalla Regione Umbria nell’ambito dell’Agenda urbana 2021–2027.

L’operazione, co-progettata con il Comune di Spoleto e validata dal nucleo tecnico di coordinamento con un via libera tecnico condiviso, mette insieme interventi materiali – dalle piazze agli anelli verdi – e misure immateriali – dal digitale all’inclusione sociale – con un obiettivo chiaro: migliorare qualità della vita, attrattività e coesione. “Con Spoleto aggiungiamo un tassello decisivo alla rete delle agende urbane dell’Umbria: rigeneriamo piazze e percorsi, rafforziamo servizi culturali e sociali, mettiamo il digitale al servizio delle persone. È un investimento sulla qualità della vita e sull’attrattività della città, costruito insieme al territorio e pienamente coerente con gli obiettivi europei di sostenibilità e inclusione”, ha dichiarato il vicepresidente della Regione Umbria Tommaso Bori.

Quanto vale il progetto 'Spoleto Orizzonte 30' per rigenerare la città e come si finanzia

Il perimetro finanziario certifica la natura “mista” dell’intervento, con risorse europee e quote comunali. La delibera istruttoria quantifica il PSUS in 5.789.668 euro: 5.197.108 a valere sul FESR (di cui 935.479 di cofinanziamento comunale obbligatorio) e 592.560 sul FSE+. A questa dotazione si somma un ulteriore cofinanziamento del Comune pari a 2.221.000 euro.

Nel complesso, la nota della Giunta colloca la dotazione riferita a Spoleto a 9.082.713 euro, cifra che include cofinanziamenti e un perimetro progettuale più ampio e che verrà allineata nella fase di stipula della convenzione e nella programmazione delle eventuali quote di flessibilità FESR. Per l’economia locale significa cantieri programmabili, attivazione di filiere legate all’edilizia sostenibile e ai servizi digitali, possibilità di attrarre ulteriori risorse in un quadro di governance definito.

Cosa cambia nello spazio urbano: dal Tessino alle piazze

Il capitolo più visibile riguarda la trasformazione fisica della città. Tra gli interventi spiccano la rinaturalizzazione e le nuove alberature nell’area del ponte della Ferrovia, l’anello arginale sul torrente Tessino come infrastruttura verde di connessione ecologica, la costruzione di raccordi ciclopedonali per unire i grandi assi di mobilità dolce (Spoleto–Norcia e Spoleto–Assisi) e, in ambito urbano, l’area del Tessino con viale Marconi.

Sul fronte del patrimonio culturale, è prevista la riqualificazione funzionale e impiantistica dell’Auditorium della Stella, con l’obiettivo di ampliare programmazione e accessibilità. Centralissimo il capitolo piazze: Garibaldi e Vittoria vengono ripensate come snodi d’ingresso alla città storica, con l’idea di restituire qualità estetica e funzioni, migliorando al contempo i flussi pedonali e l’interscambio con la mobilità pubblica.

Tecnologie urbane e decisioni basate sui dati

La componente digitale punta a misurare e governare fenomeni urbani complessi, per passare dalla gestione a consuntivo a scelte ex ante basate su indicatori. La piattaforma di Digital Twin e la definizione di una smart area supporteranno decisioni su mobilità, Ztl, gestione delle isole di calore, con un approccio data-driven utile a calibrare interventi e orari, ridurre congestione ed emissioni, e orientare investimenti manutentivi. In parallelo è prevista assistenza tecnica per garantire il presidio attuativo e il monitoraggio degli avanzamenti.

Inclusione sociale e capitale umano: il valore del FSE+

Il programma non si limita alle opere. Sul versante FSE+ sono finanziati percorsi di inclusione socio-lavorativa, l’attivazione del centro per la famiglia di San Carlo e un pacchetto di innovazione sociale che rafforza governance comunitaria e pratiche di amministrazione condivisa. La logica è quella dell’infrastruttura sociale diffusa, capace di connettere opportunità di formazione e servizi alle persone con la rigenerazione degli spazi pubblici, così da amplificarne l’impatto.

Attuazione: chi decide, tempi e controlli

Con l’approvazione dello schema di convenzione, il Comune di Spoleto diventa organismo intermedio per gli interventi FESR: la convenzione disciplinerà i rapporti con l’Autorità di gestione e la delega di funzioni per l’attuazione. La Regione sottolinea che la validazione del PSUS si inserisce in un percorso unitario dell’Agenda urbana umbra già avanzato su Perugia e Terni e in presentazione su Foligno e Città di Castello, a conferma di una regia regionale stabile e di una road map condivisa. 

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Giorgia Sdei
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