12 Apr, 2025 - 15:05

Spoleto, Laura Papadia uccisa in casa: funerali a Palermo e lutto cittadino in città

Spoleto, Laura Papadia uccisa in casa: funerali a Palermo e lutto cittadino in città

 

Il 14 aprile, nel capoluogo siciliano, si svolgeranno le esequie di Laura Papadia, la donna di 36 anni trovata senza vita a Spoleto lo scorso 26 marzo. Il nulla osta da parte della Procura ha consentito la restituzione del corpo ai parenti, che ora potranno darle sepoltura. La bara arriverà da Spoleto, dove Laura viveva e lavorava. Ad attenderla ci saranno i familiari, gli amici, i conoscenti, chi l'ha vista crescere in una Palermo che aveva lasciato da poco più di un anno.

Lutto cittadino a Spoleto nel giorno dell’addio

Nel giorno in cui Laura verrà sepolta, Spoleto si fermerà. L’amministrazione ha deciso di dichiarare il lutto cittadino. Le bandiere verranno abbassate, listate a lutto, e dalle 10 alle 11 ogni attività sarà interrotta: negozi, palestre, uffici. Una sospensione breve ma carica di silenzio, per lasciare spazio al dolore.

Laura Papadia uccisa dal marito: la confessione dopo il femminicidio

L’ha detto lui. L’ha raccontato agli inquirenti in commissariato, poche ore dopo. Ha detto di averla strangolata durante l’ennesimo litigio, di notte, in camera da letto. Nicola Gianluca Romita, 47 anni, agente di commercio. Da tempo le cose tra loro non funzionavano. Lei desiderava diventare madre, lui no. Una frattura che si era aperta e non si era più richiusa. A marzo, la tragedia.

Crisi matrimoniale e separazione: cosa sappiamo sulla coppia

Avevano lasciato Palermo insieme nel 2023. Spoleto era una nuova tappa, forse un nuovo inizio. Ma l’inizio, in realtà, non era stato per nulla semplice. I problemi si erano moltiplicati. Lui si era trasferito a Senigallia, dove aveva un altro appartamento. Lei era rimasta nella casa di via Portafuga, a pochi passi dal supermercato dove lavorava. Vivevano separati, ma ancora legati da qualcosa di irrisolto.

Ipotesi di omicidio premeditato: gli sviluppi dell’inchiesta

Chi indaga non esclude che il delitto fosse stato pianificato. Si sta cercando di capire se l’uomo avesse già pensato a una fuga, se avesse fatto movimenti strani nei giorni precedenti. Gli inquirenti stanno esaminando ogni dettaglio, ogni spostamento. Si vuole comprendere se quella notte sia stata davvero solo l’esplosione improvvisa di un litigio o se invece c’era già qualcosa di scritto, deciso, preparato.

Chi era Laura Papadia: carriera e trasferimento in Umbria

Aveva 36 anni, era nata e cresciuta a Palermo. Da poco più di un anno era a Spoleto, dove lavorava come vicedirettrice del supermercato Tigre in via Martiri della Resistenza. Quel ruolo era il suo primo incarico da dirigente, assegnato dal gruppo Gabrielli. Era arrivata entusiasta, pronta a dimostrare di essere all’altezza. E lo era. Era precisa, attenta, affidabile. Era arrivata anche quella mattina, come sempre, con l’idea di lavorare. Ma al supermercato non è mai arrivata.

Il mancato arrivo al lavoro e la scoperta del corpo

Le colleghe hanno iniziato a chiamarla fin dalle prime ore. Lei non rispondeva. Hanno capito subito che c’era qualcosa che non andava. Non era da lei. Poche ore dopo, la polizia ha bussato alla porta di via Portafuga. Laura era stesa sul pavimento della camera da letto. Il supermercato ha chiuso alle 15. Tutti i dipendenti sono stati mandati a casa. Nessuno riusciva a dire una parola.

Colleghi sotto shock: chi lavorava con lei la descrive così

Chi lavorava con Laura la descrive come una donna riservata ma brillante. Una presenza costante, presente e operativa. Non parlava dei fatti suoi, ma non mancava mai una battuta, un sorriso. Aveva lavorato fino al giorno prima, e se n’era andata salutando come sempre: "Ci vediamo domani". Solo che il domani, per lei, non c’è mai stato.

Il nulla osta della Procura e la frase ufficiale

"La Procura della Repubblica di Spoleto ha infatti dato il nulla osta alla restituzione alla famiglia della salma della trentaseienne strangolata lo scorso 26 marzo dal marito". È tutto scritto, nero su bianco. Ma niente potrà spiegare davvero cosa sia successo quella notte, tra quelle mura, tra quelle due vite.

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Francesca Secci
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