27 Nov, 2025 - 19:00

Spoleto, 19enne armato di coltello aggredisce un uomo in centro: arrestato

Spoleto, 19enne armato di coltello aggredisce un uomo in centro: arrestato

Un’aggressione violenta, nel cuore del centro storico di Spoleto, ha riportato l’attenzione sulla sicurezza urbana e sulle dinamiche criminali che, pur restando circoscritte, continuano a destare preoccupazione tra residenti e forze dell’ordine. Pochi giorni fa un ragazzo di diciannove anni ha colpito alla schiena, con un coltello, un uomo che camminava lungo una delle vie centrali della città. Un gesto improvviso, fulmineo, che ha lasciato la vittima ferita e sotto shock. Le lesioni riportate, fortunatamente non letali, sono state giudicate guaribili in trenta giorni dai medici del pronto soccorso.

Le dinamiche 

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, dopo aver sferrato il fendente il giovane avrebbe sottratto il telefono cellulare dell’uomo ferito, per poi darsi alla fuga. Un’azione rapida ma non abbastanza da impedire agli agenti di avviare immediatamente una serrata attività investigativa, basata sulle prime testimonianze raccolte e su un attento lavoro di analisi delle informazioni disponibili.

Le indagini, condotte dagli agenti del Commissariato di Spoleto, hanno portato in poche ore all’identificazione di un sospettato. Il diciannovenne, resosi conto della presenza delle pattuglie, ha tentato una fuga disperata tra le vie laterali. Un tentativo durato poco: dopo un breve inseguimento a piedi, gli agenti sono riusciti a bloccarlo e a procedere al fermo.

La perquisizione personale ha confermato i sospetti: addosso al giovane sono stati trovati due telefoni cellulari e un coltello compatibile con l’arma descritta dalla vittima. Tutto il materiale è stato immediatamente sequestrato. La perquisizione è poi proseguita nella sua abitazione, dove gli agenti hanno rinvenuto diversi dispositivi elettronici, tra cui il telefono sottratto durante l’aggressione. Anche questi sono stati posti sotto sequestro per ulteriori accertamenti.

Ad aggravare la posizione del ragazzo non c’è soltanto la violenza dell’aggressione, ma anche la possibilità che non si tratti di un caso isolato. Il giovane, infatti, è stato riconosciuto attraverso individuazione fotografica dalla vittima e da un altro cittadino che, pochi giorni prima, aveva denunciato una rapina con modalità molto simili: minaccia con coltello e furto del cellulare. La coincidenza dei dettagli - il tipo di arma, la dinamica, la descrizione fisica - ha consolidato il quadro accusatorio, fornendo agli inquirenti ulteriori elementi.

Una volta condotto in Commissariato, e Ultimate le formalità di rito, il diciannovenne è stato trasferito su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura di Spoleto alla Casa Circondariale della città, dove si trova in attesa della convalida del fermo. Un atto che appare ormai scontato, alla luce della gravità dei fatti e del rischio concreto di reiterazione del reato.

Cosa rischia il giovane: i reati contestati e cosa dice la legge

Dal punto di vista giuridico, la posizione del diciannovenne è particolarmente grave. Le accuse che potrebbe trovarsi a fronteggiare vanno dalla rapina aggravata alle lesioni personali volontarie, passando per la detenzione e porto ingiustificato di arma da taglio. La combinazione di questi reati, in un unico episodio, comporta un quadro sanzionatorio severo.

La rapina aggravata è disciplinata dall’articolo 628 del Codice Penale e prevede pene comprese tra 5 e 20 anni di reclusione, con aggravanti specifiche quando il reato viene commesso con l’uso di armi o quando comporta lesioni alla vittima. In questo caso, l’utilizzo di un coltello e il ferimento dell’uomo rappresentano aggravanti pesanti, che potrebbero collocare la pena ben oltre il minimo edittale.

Le lesioni personali volontarie, disciplinate dall’articolo 582 del Codice Penale, prevedono pene aggravate se la guarigione supera i venti giorni - come nel caso di Spoleto, dove i medici hanno certificato trenta giorni. In questo scenario, anche le lesioni diventano aggravate, con pene che possono arrivare fino a 3 anni di reclusione, o più se associate ad altre aggravanti. La detenzione di coltelli fuori dalle ipotesi consentite dalla legge rientra nell’articolo 4 della legge 110/1975, che punisce il porto abusivo di armi od oggetti atti a offendere con l’arresto fino a 18 mesi o l’ammenda fino a 20.000 euro. Nel contesto di una rapina, però, questo reato assume un valore probatorio ulteriore. La possibile recidiva, legata alla denuncia del secondo cittadino, potrebbe introdurre anche il reato di rapina continuata, aumentando ulteriormente la pena. Il giudice, in fase di convalida, dovrà inoltre valutare le esigenze cautelari: rischio di fuga, pericolo di reiterazione del reato e possibilità di inquinamento delle prove. Tutti elementi che, alla luce dei fatti, sembrerebbero sussistere in maniera chiara.

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Lorenzo Farneti
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