La Spiga Verde per un Comune rurale è l'equivalente della Bandiera Blu per quelli marittimi. Si tratta di un riconoscimento che viene nell'ambito del programma nazionale della FEE-Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu, "pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità".
Ottenere la Spiga Verde comporta l'aver adottato precise strategie che la fondazione FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura e che costituiscono l'insieme delle politiche di gestione del territorio nell'ottica di una maggiore sostenibilità, a partire proprio dal settore primario. La cerimonia di premiazione si è svolta Roma presso il CNR alla presenza dei sindaci vincitori. 90 le località rurali premiate in tutta Italia: 8 sono Comuni dell'Umbria.
Degli otto Comuni rurali dell'Umbria che hanno ottenuto il riconoscimento, 7 si trovano in provincia di Perugia: Deruta, Gubbio, Montefalco, Norcia, Scheggino, Todi e Trevi e uno, Montecastrilli, in quella di Terni. Tutti hanno lavorato per attivare percorsi in grado di produrre benefici all'ambiente migliorando la qualità della vita delle persone
Degli otto, Gubbio è l'unico Comune vincitore che supera i 30mila abitanti seguito da Todi con 15mila. Tutti gli altri, ad eccezione di Scheggino che conta poco più di 400 residenti, hanno una popolazione compresa fra i 4mila e gli 8mila abitanti. Un segnale che i piccoli centri sono anche quelli dove le misure a sostegno dell'ambiente si rivelano di più efficace applicazione.
Come viene assegnata la Spiga Verde? Come anticipato, ci sono una serie di indicatori che vengono valutati. Tra questi: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano e l’accessibilità per tutti senza limitazioni.
Dei 90 Comuni rurali italiani premiati, ben 17 sono nuovi ingressi a fronte di soli 2 Comuni non confermati. Una testimonianza della "crescente attenzione delle amministrazioni locali verso uno sviluppo rurale realmente sostenibile - ha sottolineato Claudio Mazza, presidente della fondazione FEE Italia -. Questo dato, che arriva nel decimo anno del programma, rappresenta un segnale concreto di cambiamento, in cui la gestione del territorio, la qualità ambientale e il benessere delle comunità diventano priorità condivise e strumenti di crescita".
Al centro di questo virtuoso cambiamento di paradigma c'è l'agricoltura "dalle pratiche sostenibili all’economia circolare, dalla tutela del paesaggio alla valorizzazione delle produzioni tipiche e dell’accoglienza. Sono questi i pilastri che guidano il lavoro delle imprese agricole e che ritroviamo pienamente negli obiettivi fissati da FEE Italia - ha spiegato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. Il riconoscimento Spighe Verdi non è un traguardo, ma un impegno continuo: significa promuovere turismo esperienziale, cultura enogastronomica, servizi sostenibili e competitività per le comunità locali" ha detto ancora.
Le Spighe Verdi 2025 sono state assegnate a 15 regioni. In cima alla classifica delle regioni con più Comuni Spiga Verde c'è il Piemonte che ne conta 18, di cui 5 nuovi ingressi; secondo posto per la Calabria con 10 e tre nuovi Comuni e terzo posizione per le Marche che ne ha 9.
8 spighe sono andate a Umbria, Toscana e Puglia; 7 alla Campania; 5 al Lazio; 4 alla Liguria; 3 a Sicilia e Abruzzo; 2 a Veneto, Lombardia e Basilicata e, infine, una Spiga sola all'Emila-Romagna con Parma.