"Meno di tre euro al mese non garantiscono una vita dignitosa". Con questa frase, Andrea Farinelli, segretario generale dello Spi Cgil Umbria, ha aperto la conferenza stampa di presentazione della mobilitazione che oggi e domani porterà sindacalisti e pensionati in 14 piazze della regione. Volantinaggi, presidi, gazebo informativi: è il cuore di una settimana di iniziative promosse dal sindacato pensionati per spiegare ai cittadini perché la legge di bilancio del governo Meloni, secondo loro, "si dimentica dei più deboli".
Sanità, non autosufficienza e fisco: i nodi della protesta
Il calendario è fitto. Stamattina la protesta è partita alle 7,30 davanti agli ospedali di Perugia e Foligno, al Palazzo della salute di Bastia Umbra e nei mercati di Magione, Massa Martana, San Giustino, Sigillo e Spoleto. Presidi anche nel centro storico di Terni, Amelia, Narni e Orvieto. "Non è un corteo, non è uno sciopero - precisa Fabrizio Fratini, segretario provinciale dello Spi di Perugia - è un'azione di informazione per raccontare cosa manca davvero nella manovra".
I numeri sono questi: nessun finanziamento al fondo sanitario nazionale, zero risorse per la non autosufficienza, aumenti pensionistici di 2,7 euro lordi mensili nel 2024, dopo i 1,9 euro del 2023. In Umbria i pensionati sono 250.824 e percepiscono assegni mediamente più bassi del dato nazionale.
"Chiediamo aumenti in linea con il costo della vita, l'ampliamento della quattordicesima e un fisco che non colpisca chi ha già poco", elenca Attilio Romanelli, segretario provinciale dello Spi di Terni.
"Il non finanziamento del fondo sanitario - aggiunge Farinelli - significa meno assunzioni e servizi più lenti. Le liste d'attesa già oggi superano i 180 giorni per una visita specialistica a Perugia. Con questi budget il rischio è il crollo".
Dal volantinaggio allo sciopero generale: la scala di mobilitazione

L'iniziativa regionale è solo un tassello della protesta nazionale dello Spi Cgil che, dal 17 novembre, ha organizzato ottanta eventi in tutta Italia e che sfocerà nello sciopero generale indetto dalla Cgil per il 12 dicembre.
"Non vogliamo fare propaganda - spiega Romanelli - vogliamo costruire consapevolezza. Molti ci fermano per strada e non sanno neppure che l'aumento è di pochi spiccioli. Quando glielo diciamo restano basiti".
Le adesioni, dicono i sindacalisti, superano le aspettative: A Spoleto abbiamo già esaurito i 400 volantini stampati per il primo giorno -racconta Fratini - e abbiamo dovuto fare una ristampa.
"Disarma la finanziaria": l'appello per la pace entra nella protesta
Le iniziative proseguiranno poi mercoledì 26 a Cascia e giovedì 27 a Norcia. Obiettivo: tenere alta l'attenzione fino all'approdo definitivo della manovra in Parlamento. "Se non cambierà nulla - avverte Farinelli - il 12 dicembre scenderemo nuovamente in piazza, stavolta con tutta la Cgil. I pensionati non sono un costo, sono una risorsa. È ora che il governo lo capisca".
Oltre alla protesta dei pensionati, la Cigl manifesta anche contro il riarmo.
Lunedì 24 novembre, alle 17, nella
sala Pietro Conti della Cgil Umbria a Perugia, si terrà l'assemblea pubblica "
Disarma la finanziaria" promossa dall'associazione Il coraggio della pace.
"Le bombe non si pagano solo nei teatri di guerra – dice il coordinatore Claudio Grassi – si pagano anche qui, con meno risorse per sanità e welfare".
Interverranno il segretario generale della Cgil Perugia Simone Pampanelli e la transfemminista Maristella Pitzalis. "Chiediamo -concludono gli organizzatori - meno armi, più diritti, più lavoro, più futuro".