Fontivegge, crocevia nevralgico e problematico della città di Perugia, torna al centro dell'attenzione per un nuovo caso di degrado urbano e violazioni della legalità. Un intervento mirato della Polizia Locale ha portato alla scoperta di un dormitorio abusivo allestito in un locale adibito originariamente a magazzino in via del Lavoro.
Il blitz è scattato dopo una serie di segnalazioni su movimenti sospetti nell'area. Gli agenti hanno effettuato diversi sopralluoghi, accertando che il magazzino, di proprietà privata, era stato trasformato senza autorizzazione in una sorta di alloggio improvvisato. Lì viveva un cittadino di origine marocchina, regolarmente presente in Italia, che a sua volta subaffittava in nero lo spazio ad altri connazionali, in cambio di una quota per l'affitto.
All'interno del locale, in condizioni igienico-sanitarie precarie, è stato trovato anche un giovane nato nel 2003, appena giunto in Italia, ora sottoposto a verifiche da parte della Questura per accertare l'eventuale richiesta di protezione internazionale. L'intervento ha portato anche a una contestazione urbanistica nei confronti della proprietà dell'immobile, accusata di aver realizzato opere senza titolo abilitativo. Il Comune ha quindi emesso un'ordinanza di rimozione delle opere abusive e di ripristino dello stato originario.
"La lotta all’abusivismo negli immobili è una priorità di questa amministrazione. Stiamo mettendo in campo tutte le risorse disponibili, in termini di uomini e mezzi, per intercettare situazioni di illegalità che spesso si accompagnano a condizioni abitative precarie, generatrici di degrado e disagio sociale", ha dichiarato il consigliere comunale Antonio Donato, con delega alla sicurezza. "Il contrasto all’illegalità parte proprio dal ripristino delle regole fondamentali della convivenza, a cominciare da quelle che riguardano l’uso regolare degli spazi abitativi".
Il caso del dormitorio abusivo si inserisce in un contesto più ampio di controlli straordinari avviati nell'area di Fontivegge. In piazza del Bacio, le autorità hanno sospeso l'attività di un esercizio commerciale per gravi violazioni igienico-sanitarie. Il provvedimento, adottato dopo un'ispezione congiunta con l'Usl, prevede la riapertura solo dopo l'eliminazione delle criticità riscontrate.
Contemporaneamente, altre due attività commerciali multietniche sono finite nel mirino dei controlli. In una di queste è stato denunciato il titolare per violazioni alla normativa sulla sicurezza dei lavoratori: tra le infrazioni contestate, l'assenza del documento di valutazione dei rischi, la mancanza di segnaletica e la formazione non adeguata dei dipendenti. Le sanzioni complessive ammontano a oltre 8.500 euro. In un altro caso, un'associazione privata è stata multata di mille euro per carenze igieniche.
Donato ha sottolineato che questi interventi rappresentano una prova concreta del buon funzionamento della collaborazione interistituzionale. Ha inoltre ribadito l'impegno del Comune a coordinare e promuovere azioni concrete per contrastare le situazioni critiche e rafforzare la legalità, estendendo il metodo operativo adottato a Fontivegge anche ad altre zone della città.
I controlli, coordinati dal Comune di Perugia con la partecipazione della Polizia Locale, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell'Usl Umbria 1 e dell'Ispettorato del Lavoro, rientrano in una più ampia strategia per il contrasto al degrado urbano. L'obiettivo è duplice: da un lato colpire le situazioni di illegalità, dall'altro restituire ai cittadini un quartiere più vivibile e sicuro.
Fontivegge, spesso al centro delle cronache per episodi di insicurezza, si conferma ancora una volta territorio sensibile ma anche laboratorio di un modello di intervento che mira alla rigenerazione sociale oltre che al rispetto della legge. Il messaggio lanciato dalle istituzioni è chiaro: la legalità non è negoziabile e le regole vanno rispettate. A partire, come in questo caso, proprio dal diritto a un'abitazione sicura, regolare e dignitosa.