19 Feb, 2025 - 15:31

Scoperto un caso di sfruttamento minorile a Perugia, denunciato il datore di lavoro e i genitori

Scoperto un caso di sfruttamento minorile a Perugia, denunciato il datore di lavoro e i genitori

Un controllo della Guardia di Finanza ha portato alla luce un caso di impiego illecito di un minorenne all'interno di una sartoria di Perugia. Il ragazzo, ancora soggetto all'obbligo scolastico decennale, risultava impegnato nell'attività lavorativa senza però aver completato il percorso formativo obbligatorio. Oltre a lui, nell'azienda sono stati identificati altri tre lavoratori non in regola. Il titolare della sartoria di Perugia è stato denunciato per violazione delle normative sullo sfruttamento minorile nel lavoro, mentre i genitori del giovane sono stati segnalati per omessa vigilanza.

Sfruttamento minorile a Perugia: controlli intensificati sul lavoro sommerso

L'operazione della Guardia di Finanza rientra in un piano di rafforzamento dei controlli economici sul territorio, promosso dal Comando provinciale di Perugia sotto la guida del generale Carlo Tomassini. L'incremento del flusso turistico in provincia ha portato infatti a una maggiore vigilanza su diverse tipologie di illeciti, tra cui il lavoro sommerso e le irregolarità fiscali. I risultati sono significativi: su 1.320 verifiche relative al rilascio di scontrini e ricevute fiscali, ben 458 hanno evidenziato irregolarità, pari al 35% dei controlli effettuati. Inoltre, su 106 accertamenti riguardanti il pagamento del canone Rai, 88 hanno portato alla scoperta di violazioni pari all'83% dei casi esaminati.

Il fenomeno del lavoro sommerso continua a rappresentare una piaga diffusa in diversi settori, dall'edilizia alla ristorazione, fino all'organizzazione di eventi e alle sartorie. La Guardia di Finanza ha rilevato 87 datori di lavoro che impiegavano lavoratori in modo irregolare, di cui 118 completamente in nero e 83 con contratti non conformi alla normativa vigente. Un caso eclatante riguarda un salone di barberia a Perugia: qui 4 lavoratori su 6 risultano senza contratto regolare. Tra questi, 3 sono immigrati irregolari. La scoperta ha portato l'Ispettorato Nazionale del Lavoro a disporre la sospensione immediata dell'attività e a comminare una multa di 28.080 euro.

L'attività delle Fiamme Gialle si è poi estesa all'analisi delle transazioni elettroniche, per verificare la corrispondenza tra i pagamenti con carte di credito o bancomat e i documenti fiscali emessi. Questa misura mira a contrastare eventuali tentativi di evasione fiscale attraverso conti correnti esteri o intestati a soggetti terzi. Parallelamente, sono stati effettuati 466 controlli su mezzi commerciali e 278 verifiche sul trasporto di merci soggette ad accise, con l'obiettivo di contrastare traffici illeciti e irregolarità nei trasporti.

Sfruttamento minorile, il caso di Perugia non è isolato: i dati di Save The Children

Il fenomeno del lavoro minorile in Italia rimane un problema diffuso ma spesso invisibile. Secondo il rapporto "Non è un gioco" di Save The Children, si stima che 336 mila minori tra i 7 e i 15 anni abbiano avuto esperienze lavorative, pari a quasi un minore su 15. Tra i 14-15enni coinvolti, il 27,8% ha dichiarato di aver svolto lavori dannosi per il percorso educativo e il benessere psicofisico, a causa delle condizioni pericolose, degli orari notturni o della continuità dell'impiego durante l'anno scolastico. Inoltre, la ricerca evidenzia un forte legame tra il lavoro minorile e la dispersione scolastica, sottolineando come il fenomeno sia alimentato da condizioni di povertà ed esclusione sociale.

Nonostante la legge italiana permetta il lavoro solo a partire dai 16 anni, una percentuale significativa di adolescenti inizia a lavorare prima di questa soglia, compromettendo la propria istruzione e le prospettive future.

Le operazioni di controllo proseguiranno nel 2025

La Guardia di Finanza ha annunciato che le operazioni di vigilanza sul territorio continueranno anche nel 2025, con un focus particolare sulla lotta all'evasione fiscale e al lavoro irregolare. "Il dispositivo di controllo economico del territorio vigilanza e prevenzione continuerà anche nel 2025. Nei confronti di ogni forma di illegalità economica al fine di tutelare i consumatori e garantire una concorrenza leale tra le imprese", si legge in una nota ufficiale del Corpo. L'attenzione rimane alta su tutti i settori più esposti al rischio di illeciti, per arginare fenomeni di sfruttamento e garantire il rispetto delle regole nel mondo del lavoro.

 

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Giorgia Sdei
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