Dal prossimo campionato di Serie C arriva una novità destinata a cambiare il volto del calcio nelle categorie inferiori. Daniele Orsato, nuovo designatore arbitrale della Lega Pro, annuncia l'introduzione del "Football Video Support", il VAR a chiamata: un sistema innovativo, snello e accessibile, che segna una svolta storica per la terza serie del calcio italiano.
Il futuro della Serie C passa anche dalla tecnologia. A confermarlo è Daniele Orsato, ex arbitro internazionale e oggi al timone della direzione arbitrale della Lega Pro. In un'intervista rilasciata a "La Gazzetta dello Sport", l'ex fischietto di Montecchio Maggiore ha annunciato l'introduzione, a partire dalla stagione 2025/2026, del Football Video Support (FVS): una versione “light” del VAR tradizionale, basata su un principio rivoluzionario, ovvero la chiamata diretta da parte degli allenatori.
"Chiamatelo 'Football Video Support' e sarà una grande innovazione. Ho parlato col presidente Marani e c’è entusiasmo. Come funzionerà? Il quarto ufficiale controllerà ogni frame delle azioni e ogni allenatore avrà due chiamate a disposizione: se ha ragione le mantiene e se no le perde. Poi sarà l’arbitro ad andare al video a guardare e controllare le richieste dei tecnici, prendendo la decisione opportuna. Una sfida importante, un passo in più notevole", ha spiegato Orsato.
Parole che lasciano poco spazio all’interpretazione: la Serie C si prepara a un cambiamento epocale, con l’obiettivo dichiarato di elevare la qualità arbitrale e offrire maggiore equità nelle decisioni, anche in assenza delle infrastrutture complesse richieste dal VAR tradizionale.
Il Football Video Support nasce nel mondo del calcio a 5, dove è stato testato con successo nel Mondiale di Futsal 2021 in Lituania. La FIFA, colpita dalla sua efficacia, ha deciso di sperimentarlo anche nel calcio a 11, proponendolo come strumento alternativo al VAR nei campionati meno strutturati dal punto di vista tecnologico e logistico.
Il funzionamento è semplice: ogni allenatore ha a disposizione due “challenge” per tempo regolamentare (più una eventuale nei supplementari). In caso di episodio controverso, può attivare la revisione tramite una challenge card. Il quarto uomo segnala la richiesta all’arbitro, che si reca al monitor a bordo campo per visionare l’azione da più angolazioni. Se il tecnico ha ragione, mantiene la chiamata; in caso contrario, la perde.
Le situazioni in cui è possibile utilizzare il FVS sono quattro:
Si tratta, dunque, delle stesse situazioni “gravi” per cui interviene il VAR, ma con una filosofia profondamente diversa: è la squadra a decidere se e quando attivare il supporto video.
La decisione di implementare il FVS in Serie C è frutto di un’attenta riflessione da parte della FIGC, della Lega Pro e del settore arbitrale. L’obiettivo è garantire giustizia sportiva anche nelle categorie inferiori, senza gravare economicamente sulle società. Il VAR tradizionale, infatti, comporta costi elevati per attrezzature, personale e connessioni dedicate: elementi spesso fuori portata per club di Serie C.
Il FVS, al contrario, è più economico e flessibile, richiede meno personale tecnico e può essere installato anche in stadi meno attrezzati. Un sistema pensato proprio per contesti come quello della terza serie italiana, dove l’esigenza di trasparenza e correttezza arbitrale è forte, ma le risorse sono limitate.
L’Italia, con la Lega Pro, sarà tra le prime federazioni a sperimentare in via ufficiale il Football Video Support nel calcio professionistico. A livello internazionale, anche la Germania si è detta interessata: la DFB ha infatti annunciato aperture verso l’adozione del sistema nei campionati nazionali.
Già oggi, il FVS è stato utilizzato in tornei FIFA come la Blue Stars/FIFA Youth Cup 2024 e il Mondiale Under 20 Femminile, ottenendo riscontri positivi sia da parte delle federazioni sia dagli addetti ai lavori.