"Sentirsi in società. Attenzione, cura e sostenibilità": è questo il titolo scelto per la decima edizione del Festival della Sociologia di Narni, che si terrà il 10 e 11 ottobre 2025. Un evento ormai consolidato che si conferma come uno dei principali momenti di confronto e approfondimento sui temi sociali più rilevanti del nostro tempo.
In concomitanza con l'annuncio del tema e delle date ufficiali, l'Associazione Festival della Sociologia ha aperto una call pubblica, invitando tutti i soggetti della società civile a partecipare attivamente. Attraverso la sezione dedicata sul sito ufficiale del Festival, è possibile compilare una scheda di partecipazione e proporre interventi, contributi e riflessioni che arricchiranno il dibattito durante le due giornate.
"Dopo aver cercato di analizzare 'Le disuguaglianze' lo scorso anno," spiega Sabina Curti, direttrice scientifica dell'evento e presidente dell'Associazione Festival della Sociologia, "abbiamo capito che la sensazione di sentirsi immersi in relazioni sembra smarrita, anestetizzata, bloccata da quelle stesse istituzioni e strutture che le persone percepiscono sempre di più come immutabili e indipendenti dalla loro azione. Da qui si originano molte forme di alienazione sociale, che riguardano sia l'azione sia la struttura".
L'edizione di quest'anno, dunque, si propone di indagare le complesse dinamiche che regolano il senso di appartenenza e di partecipazione sociale, esplorando in particolare il modo in cui le persone percepiscono il proprio ruolo all'interno delle comunità. Al centro del dibattito vi saranno i meccanismi che favoriscono o ostacolano la costruzione di relazioni autentiche e il senso di responsabilità collettiva.
Uno degli aspetti cruciali su cui si concentrerà il Festival riguarda la percezione diffusa che le azioni individuali abbiano scarso impatto sulle grandi trasformazioni sociali. "Le persone ormai sono convinte," prosegue Curti, "che le loro azioni individuali non abbiano alcun effetto su larga scala, considerando uno sforzo inutile l'impegno per cambiare in modo sostenibile il proprio comportamento. Tutto questo si riversa sul nostro futuro e su quello delle giovani generazioni".
La riflessione proposta dal dal Festival si estende, dunque, all'importanza di riscoprire il valore delle azioni collettive e della partecipazione attiva per affrontare le sfide contemporanee. "Se le convinzioni e il sistema dei valori cambiano non solo per una o per poche, ma per molte persone," sottolinea Curti, "allora le stesse si accorgono del cambiamento avvenuto. Anche se con il segno negativo, per via del modello economico capitalista in auge, non è forse successo proprio questo con il cambiamento climatico? Ecco, tra le altre cose, al Festival vorremo analizzare questi meccanismi".
L'obiettivo del Festival della Sociologia di Narni è dunque quello di stimolare una riflessione critica e collettiva sui temi della cura e della sostenibilità sociale. "Sentirsi in società non è mai una questione di percezione individuale," conclude Curti, "ma sempre un fatto relazionale e quotidiano verso tutto ciò che ci circonda. Ogni problema ci unisce e ci differenzia allo stesso tempo. Il punto oggi è chiederci: quel problema ci interessa? Ce ne occupiamo? In che modo possiamo prendercene cura? Quali bisogni ci sono? Come li possiamo soddisfare? Stiamo rispondendo adeguatamente? Come possiamo farlo meglio?".
Attraverso il coinvolgimento attivo della comunità accademica, delle istituzioni e della società civile, il Festival si propone di offrire uno spazio di confronto aperto, inclusivo e multidisciplinare, con l'ambizione di tradurre le riflessioni teoriche in azioni concrete per il benessere collettivo.
Per maggiori informazioni, dettagli sul programma e modalità di partecipazione, è possibile visitare il sito ufficiale del Festival della Sociologia di Narni. Nella sezione dedicata è disponibile la scheda di adesione, attraverso la quale è possibile presentare le proprie proposte di intervento e approfondimento.