La Regione Umbria rafforza la campagna di screening gratuito per l’Epatite C, ampliando le possibilità di accesso ai test con il coinvolgimento delle farmacie pubbliche e private. A partire dal 6 marzo, infatti, i cittadini potranno sottoporsi all’esame direttamente presso le farmacie aderenti che si occuperanno sia del prelievo sia della consegna dei referti. Questo potenziamento punta a rendere la prevenzione più capillare e alla portata di tutti, riducendo velocemente le barriere all’accesso ai servizi sanitari.
"Conosciamo bene l’importanza della prevenzione per la tutela della salute della popolazione" afferma la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti. "Grazie alla collaborazione con le farmacie pubbliche e private, rendiamo ancora più semplice l’accesso allo screening, permettendo ai cittadini di effettuare il test in un ambiente familiare". L’Epatite C, infatti, è una malattia silenziosa, che può restare asintomatica per anni, rendendo fondamentale individuare precocemente le persone infette per avviare tempestivamente le terapie antivirali oggi disponibili. Terapie che sono efficaci in oltre il 95% dei casi.
Lo screening, attivo dal 2023, è rivolto ai cittadini nati tra il 1969 e il 1989. Chi ha ricevuto la lettera informativa può prenotare il test tramite il portale regionale dedicato, mentre chi non ha ricevuto la comunicazione può richiederlo direttamente in fase di prenotazione di altri esami ematochimici. L’aggiunta delle farmacie come punti di accesso facilita ulteriormente l’adesione alla campagna.
Il nuovo modello di screening gratuito per l’Epatite C nelle farmacie prevede un prelievo di sangue capillare, con un immediato riscontro. "La strada tracciata con la Farmacia dei Servizi è ormai una realtà davvero preziosa per la salute dei cittadini", sottolinea Stefano Monicchi, presidente di Federfarma Umbria. "In caso di esito positivo, saranno gli stessi farmacisti a prenotare l’esame HCV RNA su prelievo venoso", spiega.
Ma il ruolo delle farmacie non si limita solo allo screening per l’Epatite C. Grazie alla Farmacia dei Servizi, i cittadini umbri possono accedere a prestazioni di telemedicina come elettrocardiogrammi, holter pressorio e cardiaco, spirometrie, oltre ad altri screening già attivi per la prevenzione cardiovascolare e del tumore al colon-retto. Inoltre è disponibile un servizio gratuito di confezionamento personalizzato dei farmaci, noto come "deblistering", pensato per facilitare l’aderenza terapeutica soprattutto nei pazienti anziani o con patologie croniche.
L’elenco completo delle farmacie che aderiscono alla campagna di screening gratuito per l’Epatite C è disponibile sul sito ufficiale di Federfarma Umbria, nella sezione Servizi al Cittadino. La crescente collaborazione tra il sistema sanitario regionale e le farmacie conferma il ruolo strategico di queste ultime nel garantire un’assistenza sanitaria più vicina ai bisogni della popolazione. Con l’introduzione di questi servizi, l’Umbria compie un passo significativo verso una prevenzione più diffusa ed efficace, dimostrando come l’innovazione nella sanità possa tradursi in benefici concreti per la salute pubblica.
Secondo l’ultimo rapporto epidemiologico pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, nei primi sei mesi del 2024 sono stati registrati in Italia 27 nuovi casi di Epatite C, a fronte di 159 segnalazioni di Epatite A, 106 di Epatite B e 37 di Epatite E. Tuttavia, il dato più allarmante riguarda le infezioni croniche: si stima che circa 280 mila persone nel Paese siano portatrici del virus dell’epatite C senza saperlo, a causa della natura asintomatica della malattia.
A livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che 50 milioni di persone convivono con l’infezione cronica da virus HCV, con circa 1,3 milioni di decessi annuali legati a complicanze epatiche come la cirrosi e il carcinoma epatocellulare. L’OMS ha fissato l’obiettivo dell’eliminazione dell’epatite C entro il 2030, ma in Italia l’adesione ai programmi di screening resta insufficiente in molte regioni, mettendo a rischio il raggiungimento di questo traguardo. Uno screening più diffuso e tempestivo potrebbe evitare migliaia di decessi e ridurre sensibilmente i casi di epatocarcinoma e insufficienza epatica.