Il 2025 della Sir Susa Scai Perugia si chiude con il botto. Stasera alle ore 20.30, il PalaBarton sarà il teatro del quarto di finale di Coppa Italia, una delle sfide più attese del panorama pallavolistico italiano. Non si tratta di una partita qualunque, ma di un match da "dentro o fuori" che mette in palio l'accesso diretto alla prestigiosa final four, in programma sabato 7 e domenica 8 febbraio 2026 all’Unipol Arena di Bologna.
È una gara di quelle stellari, in primo luogo perché vedrà scendere in campo, nuovamente l’una contro l’altra, due squadre che ormai da anni sono grandi protagoniste assolute del campionato di SuperLega, ma anche per l’importanza come detto, della posta in palio.
La sfida sarà resa ancora più avvincente dalle ambizioni di due squadre, reduci entrambe da una striscia di risultati postivi. I marchigiani della Cucine Lube Civitanova hanno collezionato tre successi di fila in regular season, dimostrando una condizione in crescendo. I Block Devils torneranno invece a riabbracciare il proprio pubblico dopo venti giorni esatti dall’ultimo match casalingo (il 10 dicembre contro Praga in Champions) e lo faranno da Campioni del Mondo, dopo aver conquistato il terzo titolo iridato della storia del club nella lunga e trionfale trasferta intercontinentale in Brasile.
Ripreso contatto con il campionato con il match del boxing day, vinto a Cisterna di Latina in scioltezza e con il minimo dispendio di energie, ora i ragazzi del presidente Gino Sirci sono pronti ad affrontare, per l’ennesima volta in uno scontro diretto, i rivali storici della Lube.
Le due squadre si conoscono ormai molto bene, come ha spiegato il libero bianconero, Massimo Colaci, nel corso della conferenza stampa pre-gara, sottolineando l'equilibrio e l'intensità che caratterizzeranno la gara: "Noi conosciamo benissimo pregi e difetti di Civitanova e loro conoscono i nostri. Quello che penso è che sarà una partita lunga, queste partite sono difficilmente partite che durano poco. Civitanova è una squadra che ha un livello di battuta altissimo, è una delle squadre che ha il livello più alto di tutto il campionato e quindi molto passerà da lì, dalla sfida battuta-ricezione. Oltre a questo, c’è tanto altro, perché poi secondo me le partite si vincono vincendo le azioni lunghe, quelle azioni anche difficili da allenare, quelle in cui viene fuori un po’ l’istinto del giocatore, e dove i giocatori possono fare la differenza. Loro hanno, come noi, tanti campioni del mondo. Ci sarà da soffrire, ma anche da divertirsi perché questo è il bello del nostro campionato”.
I numeri confermano l'equilibrio: sono 73 i precedenti totali tra le due formazioni in partite ufficiali, con un bilancio quasi paritario (37 vinti dalla Sir, 36 dalla Lube). L’ultimo scontro diretto risale alla seconda di andata di regular season, lo scorso 26 ottobre, vinto dai Block Devils al tie-break. C'è un solo ex in questa stagione tra le due formazioni: il centrale Marko Podrascanin, a Perugia per quattro stagioni (2016-2020).
Nella giornata di ieri Max Colaci è stato nominato ambassador dell'olio umbro. A consegnare il riconoscimento il Presidente di Assoprol Umbria, Marco Viola, alla presenza del Presidente della Sir Susa Scai Perugia, Gino Sirci. È un riconoscimento che vuole sancire un connubio all’insegna dell’eccellenza, tra due realtà simbolo della regione Umbria.
Assoprol è un’associazione che riunisce circa 1200 operatori del settore olivicolo umbro e ha scelto proprio il sodalizio sportivo del presidente Sirci per rafforzare il legame tra sport e olio. Fa capo a Confagricoltura e ne è il braccio operativo nel settore olivicolo.
“L’olio d’oliva è nettare di salute. Esalta i sapori, è qualcosa di incredibile, ed ha una carica salutistica importante, quando andiamo all’estero ci manca molto”. Con queste parole il patron bianconero ha descritto l’oro verde dell’Umbria. Proprietà e valori che sono stati rimarcati anche dal Presidente di Assoprol Marco Viola: “I valori dell’olio extravergine di oliva sono molteplici e noi volevamo celebrare un’eccellenza a livello internazionale che rappresenta il territorio ed il percorso anche di sacrificio e lavoro che si fa per raggiungere un successo: così avviene anche per l’olivicoltura, passiamo un anno di impegno e sacrificio prima di arrivare ad estrarre il nettare”.
