Come nei duelli d’altri tempi, prima gli stivali sollevavano la polvere, poi l'indice premeva il grilletto. A Prisciano, però, la polvere è reale, e la pistola fumante è lo scontro istituzionale innescato dalle parole del sindaco Stefano Bandecchi. Dopo giorni di proteste del Comitato Prisciano Terni-Est, il primo cittadino ha deciso dirompere gli indugi nella torrida domenica appena trascorsae ha annunciato la possibilità di fermare le attività dell’AST, evocando perfino l’evacuazione del quartiere a spese della Regione.
Parole che non sono cadute nel vuoto: sentendosi chiamato in causa,l’assessore regionale all’Ambiente Thomas De Lucaha usato l'indice. Ma sulla tastiera dello smartphone e ha vergato una nota su Facebook accusando il sindaco di un bluff. "Quella ordinanza, scommetto che non la firmerà mai".
E allora è toccato al vicesindaco Riccardo Corridore rispondere per le rime, con un attacco personale e politico che alza il livello dello scontro: “Venga a vivere a Prisciano, poi ne riparliamo”.
La risposta è arrivata con toni sferzanti da parte dell’assessore Thomas De Luca. Nel suo intervento social ha liquidato l’annuncio del sindaco come una boutade priva di fondamento giuridico. “L'ordinanza paventata non è contemplata nell'ordinamento giuridico italiano. Le ordinanze o si fanno, con i necessari presupposti di legge, o non si fanno. Lei le ordinanze non le fa. E sono pronto a scommettere che non la farà”.
Non è mancata la polemica personale, con il riferimento alle dimissioni ritirate da Bandecchi e al sostegnoin occasioni delle Regionali alla presidente uscente Donatella Tesei. Ma soprattutto, De Luca ha difeso l’operato della Regione: “Lavoriamo da oltre nove mesi per risolvere il problema, nonostante le difficoltà legate all’autorizzazione sismica per la rampa scorie. Il cronoprogramma è fissato nell’accordo che lei ha sottoscritto. Noi facciamo i fatti”.
Nemmeno il tempo di digerire il post di De Luca, che ad entrare a gamba tesa nel duello ci ha pensato il vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore. Una replica, la sua ,nello stesso stile di quello usato da Thomas De Luca.
Fair play istituzionale messo da parte e scontro politico aperto, tra la giunta ternana - che da settimane sta picconando la Regione sul tema del riequilibrio territoriale - e quella di Palazzo Donini. E se De Luca aveva parlato di bluff per la minaccia di Bandecchi, Corridore ha bollato le parole dell’assessore come quelle “di un ex ambientalista ammosciato”. Una replica che ha trasformato lo scontro in un vero corpo a corpo politico.
“Le rispondo per conto del sindaco Stefano Bandecchi su sua espressa richiesta, sebbene meriterebbe altri toni - scrive Corridore - ricordandole che siffatte ordinanze sono prerogativa del sindaco quale massima autorità nel settore sanitario (lo dice il TUEL)”.
Il Comune, precisa il vicesindaco, “non è per la chiusura dell’acciaieria (come lo er aDe Luca in tempi recenti), bensì per un giusto connubio tra industria, ambiente e salute pubblica e su questo ci muoveremo in modo fermo e senza morbidezza".
Poi l’affondo personale: “Il Sindaco le consiglia di andare a vivere a Prisciano, in modo tale si renderà conto della situazione reale e la smetterà di parlare per spot elettorali”.
Ad originarelo scontro tra Palazzo Spada e Palazzo Donini era stato, ieri, proprio il sindaco Bandecchi. In un comunicato - anticipato da Tag24 Umbria - Stefano Bandecchiaveva parlato di “situazione fuori controllo” per quanto riguarda le emissioni nocive e le vibrazioni che da mesi affliggono la zona nord di Terni. “Sto riflettendo sulla possibilità di un blocco del lavoro in AST per inadempienze strutturali ai fini sanitari, sia per le vibrazioni, che per l’emissione di sostanze e polveri nocive alla salute in modo sproporzionato rispetto al possibile”, ha dichiarato, sottolineando come “lo stesso pulviscolo, più volte ripreso da telecamere e respirato dai cittadini, non può certo essere salutare”.
Poi l’affondo politico: “La seconda ipotesi è l’obbligo di evacuazione dal quartiere Prisciano e il rimborso dei danni subiti dai cittadini. La Regione Umbria contribuirà alle spese e pagherà i danni subiti dai cittadini perché inerme e china ormai da nove mesi sui problemi e sui tavoli convocati dal Sindaco di Terni”.