27 Feb, 2025 - 14:30

Sciopero Anm, dibattito a Perugia: i magistrati indossano una coccarda tricolore in aula

Sciopero Anm, dibattito a Perugia: i magistrati indossano una coccarda tricolore in aula

A Perugia i magistrati hanno aderito allo sciopero indetto dall'Associazione Nazionale Magistrati (Anm) con un gesto simbolico: una coccarda tricolore appuntata sulla toga. La manifestazione si è svolta nella Corte d'Appello, nell'aula Goretti, dove una mattinata di dibattito ha approfondito i temi della riforma della giustizia e le sue implicazioni sull'autonomia del sistema giudiziario. L'iniziativa è stata organizzata dalla Giunta esecutiva sezionale del distretto umbro, con gli interventi di esperti del settore, tra cui il costituzionalista Mauro Volpi, il professor Carlo Fiorio, il procuratore generale Sergio Sottani e il presidente dell'Ordine degli avvocati di Perugia, Carlo Orlando.

Nel corso del confronto, Laura Reale e Pierluigi Panariello, rispettivamente segretaria e presidente della Ges Umbria, hanno illustrato i contenuti della riforma, evidenziando come essa potrebbe compromettere l'indipendenza della magistratura e alterare il sistema di pesi e contrappesi alla base della Costituzione.

Magistrati a Perugia e in tutta Italia aderiscono allo sciopero di Anm

Lo sciopero dell'Anm non si è limitato a Perugia ma riguarda tutto lo stivale. Da Roma a Napoli, da Bologna a Torino, la protesta ha visto magistrati, avvocati e costituzionalisti scendere in piazza per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle implicazioni della riforma. Non è uno sciopero di categoria, ma una difesa della Costituzione, ribadiscono i partecipanti.

A Roma, un flash mob davanti alla Corte di Cassazione ha visto un centinaio di magistrati con toga e coccarda tricolore esibire la Costituzione italiana, per sottolineare la necessità di un sistema giudiziario indipendente. Durante un'assemblea pubblica al Cinema Adriano, i rappresentanti dell'Anm hanno spiegato che la riforma prevede la separazione delle carriere tra magistrati e pubblici ministeri e l'istituzione di un'Alta Corte: misure che secondo loro potrebbero compromettere l'equilibrio tra i poteri dello Stato.

A Bologna, invece, la protesta si è svolta davanti al Tribunale di via Farini, con magistrati che hanno distribuito volantini informativi ai cittadini. Il presidente del Tribunale, Pasquale Liccardo, ha ricordato come, in passato, magistrati indipendenti abbiano portato alla luce verità scomode riguardanti episodi tragici della storia italiana, ribadendo la necessità di preservare la libertà della magistratura.

Le reazioni politiche tra sostegno e critiche

Lo sciopero ha inevitabilmente acceso il dibattito politico. I consiglieri togati del Csm, a eccezione di un indipendente, hanno espresso la loro adesione alle ragioni della protesta, sostenendo che non si tratta di una difesa di interessi di categoria ma di una questione di autonomia e indipendenza della magistratura.

Dall'altro lato, il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha criticato l'iniziativa, affermando che le manifestazioni dei magistrati non fermeranno il percorso della riforma. Ribadendo anche la volontà del Parlamento di proseguire con l'approvazione delle nuove norme sulla giustizia.

A Napoli il dibattito promosso dall'Anm presso la biblioteca Tartaglione del Palazzo di Giustizia ha visto la partecipazione di esponenti del mondo della cultura e del diritto, tra cui lo scrittore Maurizio De Giovanni e il giurista Massimo Villone. Durante l'incontro è stato sottolineato come la riforma non possa essere affrontata senza un confronto con chi opera quotidianamente nel settore giudiziario.

Quale futuro per la riforma della giustizia?

La riforma della giustizia, con la proposta di separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri e l'istituzione di un'Alta Corte, continua a dividere la politica e il mondo giudiziario. Secondo l'Anm questa modifica strutturale rischia di compromettere l'autonomia della magistratura, mentre alcuni esperti ritengono che possa rendere il sistema più efficiente.

Nel frattempo, la mobilitazione dell'Anm prosegue. Oltre agli scioperi e ai flash mob, nei prossimi giorni sono previsti incontri con le istituzioni e nuove assemblee pubbliche per approfondire le conseguenze della riforma. Il dibattito resta acceso, mentre la magistratura italiana continua a ribadire la necessità di preservare il principio di indipendenza sancito dalla Costituzione.

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Giorgia Sdei
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