Si è conclusa con una denuncia l’indagine avviata a seguito di un furto avvenuto in un supermercato di Santa Maria degli Angeli, che ha visto coinvolto un 25enne di origine marocchina, accusato di furto aggravato. Determinanti per la ricostruzione dei fatti e l’identificazione del presunto responsabile sono state le immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza e l’analisi tecnico-forense della Polizia Scientifica, che ha consentito di confermare gli elementi raccolti dagli investigatori del Commissariato di Assisi.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane si sarebbe aggirato con fare sospetto tra gli scaffali del supermercato, selezionando esclusivamente prodotti per la cura della persona. Una volta raccolti cosmetici per viso e corpo, per un valore stimato di circa 80 euro, li avrebbe nascosti con cura all’interno di uno zaino, per poi dirigersi verso l’uscita nel tentativo di oltrepassare le casse senza pagare.
Il responsabile del punto vendita, insospettito dall’aspetto voluminoso del bagaglio e dal comportamento del cliente, avrebbe provato a fermarlo per un chiarimento. Di fronte alla sua reazione evasiva, il direttore ha immediatamente allertato il Numero Unico di Emergenza, consentendo alla Polizia di intervenire rapidamente. L’immediato avvio delle indagini e l’analisi dei filmati di videosorveglianza hanno fornito agli investigatori gli elementi chiave per ricostruire la dinamica e risalire all’identità del presunto autore.
Le immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza interno si sono rivelate determinanti per ricostruire la dinamica del furto. I filmati hanno documentato passo dopo passo le azioni del sospettato: dalla selezione dei prodotti sugli scaffali, al loro occultamento, fino al tentativo di uscire dal supermercato senza effettuare il pagamento.
Tuttavia, poiché la qualità delle prime immagini non consentiva un’identificazione certa, è stato necessario l’intervento della Polizia Scientifica del posto di fotosegnalamento di Assisi. Attraverso un’accurata analisi tecnico-forense, gli operatori hanno elaborato i fotogrammi, incrementandone la nitidezza e rendendo riconoscibili i tratti somatici dell’individuo. Ciò ha permesso agli investigatori di ricostruire l’intera dinamica del furto e raccogliere elementi probatori sufficienti per identificare il presunto autore.
Al termine delle attività di rito il giovane - risultante con precedenti per reati contro il patrimonio, tra cui furto con strappo, rapina e resistenza a pubblico ufficiale è stato formalmente denunciato per furto aggravato. La denuncia, trasmessa alla Procura, segna l’inizio del procedimento giudiziario: spetterà ora al pubblico ministero esaminare il fascicolo e decidere i provvedimenti successivi, che potranno andare dall’archiviazione alla richiesta di rinvio a giudizio, in base agli elementi raccolti e all’eventuale configurazione di circostanze aggravanti o di recidiva.
Il caso mette nuovamente in evidenza l’efficacia della collaborazione tra operatori commerciali e forze dell’ordine, nonché il ruolo cruciale degli impianti di videosorveglianza come strumenti di prevenzione. Il tempestivo intervento del titolare - che ha prontamente allertato le autorità non appena il comportamento è apparso sospetto -, unitamente alla capacità tecnica degli investigatori di valorizzare le immagini, ha permesso di individuare e denunciare il presunto autore del reato.
Operatori della sicurezza e associazioni di categoria sottolineano l’importanza di alcune misure preventive fondamentali: la corretta gestione dei percorsi all’interno del punto vendita, la formazione del personale per il riconoscimento e la segnalazione di comportamenti sospetti, il mantenimento e l’aggiornamento costante degli impianti di videosorveglianza nel rispetto della normativa sulla privacy, e la collaborazione immediata con le forze dell’ordine in caso di allerta.
Episodi di questo genere suscitano preoccupazione non solo tra gli esercenti, ma anche tra i cittadini, influenzando la percezione complessiva della sicurezza nei luoghi di commercio. Le autorità locali e le forze dell'ordine ribadiscono la necessità di specifiche strategie di prevenzione - che coniughino controlli mirati, tecnologie di sorveglianza e partecipazione civica - mantenendo però fermo il principio della presunzione d’innocenza fino all’accertamento definitivo delle responsabilità in sede giudiziaria.