Nuova puntata della serie dedicata agli scontri dialettici sulla configurazione della sanità dell'Umbria del Sud. Questa volta il duello a distanza vede protagoniste due voci protagoniste di ruoli istituzionali nelle assise consiliari di Palazzo Spada e Palazzo Cesaroni. Da una parte Sara Francescangeli, presidente del Consiglio Comunale di Terni per Alternativa Popolare, dall'altra Luca Simonetti, presidente della Terza Commissione regionale del Movimento 5 Stelle. Al centro del contendere, la questione che da settimane infiamma i rapporti tra istituzioni: quale ospedale costruire per primo, il nuovo Santa Maria di Terni o quello di Narni-Amelia.
Per la presidente del Consiglio Comunale di Terni, non c’è dubbio su quale sia l’opera prioritaria per la sanità dell’Umbria meridionale. “Il nuovo ospedale di Terni è un’opera assolutamente insostituibile e non più procrastinabile”, ribadisce Sara Francescangeli, che rivendica l'importanza della struttura ospedaliera del capoluogo come presidio sanitario di riferimento per l’intero territorio provinciale.
“È il secondo in Umbria, dopo Perugia, sede di DEA di II livello (Dipartimento di accettazione ed emergenza che offre servizi di alta specializzazione per situazioni più complesse, ndr)”, afferma, rimarcando che il Santa Maria rappresenta “l’unico ospedale in grado di gestire ed affrontare le emergenze mediche di alta complessità”. Una struttura che, secondo Francescangeli, “può realmente giovare all’intera provincia di Terni, come a tutta l’Umbria del Sud”.
La presidente interviene anche nel merito delle recenti dichiarazioni della consigliera regionale ed ex presidente della Provincia, Laura Pernazza, che aveva auspicato una condivisione territoriale sull’ospedale di Narni-Amelia. “Sostiene che dovremmo gioire per un piccolo ospedale in programma da oltre 40 anni”, ribatte Francescangeli, “ma la mancanza di lucidità impedisce di cogliere la portata provocatoria delle dichiarazioni del nostro sindaco”.
Sottolinea poi l’assenza di un progetto concreto per Terni da parte della Regione: “Non più tardi del 22 luglio la Giunta regionale di Stefania Proietti ha informato i ternani di non aver alcun progetto di nuovo ospedale in previsione né di averlo messo in programma”. Una constatazione che rafforza, nelle sue parole, la necessità di non disperdere energie su priorità alternative.
“Solo una volta realizzato il nuovo ospedale di Terni, quello di Narni-Amelia - che pure dovrà essere edificato - potrà offrire tutta la sua utilità”, conclude Francescangeli. “Diversamente, sarà soltanto l’ennesimo scambio al ribasso ai danni dei cittadini ternani, tutti, anche quelli della provincia, come quelli di Narni ed Amelia”.
Di tutt’altro avviso il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Luca Simonetti, che punta l’indice contro l’amministrazione comunale di Terni e contro il presidente della Provincia, Stefano Bandecchi. “Se oggi ci troviamo davanti al deserto che circonda i progetti del nuovo ospedale di Terni, è anche per responsabilità del sindaco, più concentrato sui propri progetti personali che sul bene della città”, dichiara.
Il consigliere ricorda come sia stato proprio Bandecchi ad appoggiare il project financing poi bocciato dagli uffici tecnici della Giunta Tesei: “Ora siamo costretti a ripartire da zero”. E proprio mentre si attende un nuovo percorso per il Santa Maria, Simonetti considera inaccettabile l’idea di bloccare o rallentare l’iter dell’ospedale di Narni-Amelia.
“Ostacolare la realizzazione dell’ospedale di Narni-Amelia è un atto grave e irresponsabile”, afferma, spiegando che si tratta di “una struttura strategica, frutto di un lungo percorso avviato da amministrazioni di diverso colore politico, con un iter già approvato e risorse già stanziate”.
Simonetti interviene anche sulla recente polemica innescata dal blocco degli atti viari funzionali al progetto narnese-amerino: “È assurdo che proprio il presidente della Provincia agisca per rallentare un progetto sanitario pubblico, usando il tema della viabilità - di competenza provinciale - come strumento di ricatto istituzionale”.
Il consigliere regionale non nasconde le sue perplessità anche sul fronte della trasparenza: “È evidente un possibile conflitto di interessi anche per il progetto della costruzione di una clinica, oltretutto realizzata su un terreno riconducibile a Bandecchi stesso”. Una condizione che - secondo Simonetti - offusca la distinzione tra il ruolo pubblico e quello privato del sindaco-presidente.
“Ancora una volta non è chiaro se a parlare sia l’imprenditore Stefano Bandecchi o il presidente della Provincia”, conclude.