19 Jul, 2025 - 07:30

Sanità in Umbria, il caso Terni infiamma la politica: clinica privata e posti letto al centro dello scontro

Sanità in Umbria, il caso Terni infiamma la politica: clinica privata e posti letto al centro dello scontro

Esplode la polemica politica sulla sanità in Umbria dopo l'intervento in consiglio regionale della presidenteStefania Proietti, in risposta all'interrogazione di AVS su stadio-clinica e il convenzionamento dei posti letto privati in sanità a Terni. Al centro dello scontro la volontà della giunta regionale di intervenire solo dopo il varo del piano sociosanitario, verificando la distribuzione dei posti letto convenzionati tra Perugia e Terni e mettendo in discussione la delibera dell giunta Tesei che aveva assegnato a Terni 80 posti letto in più in convenzione e 45 privati. Un numero sufficiente a sostenere il progetto della clinica privata connessa alla realizzazione del nuovo stadio cittadino, con la formula del partnerariato pubblico privato.

Acavalcare la tigre della protesta è Alternativa Popolare, che trova anche sulla stesso posizione contraria alla giunta regionale il leghista Enrico Melasecche, mentre PD e M5S rilanciano l’idea di un drastico ripensamento sulla sanità privata in tutta la regione. Mettendo nel calderone anche i posti letto convenzionati a Perugia. Il tutto nonostante il progetto Stadio-Clinica fosse stato votato all'unanimità dal consiglio comunale di Terni. Sinistra compresa.

Gambini (AP): “Terni trattata come un territorio di serie B”

La miccia che ha riacceso lo scontro politico è stata - come detto - la risposta fornita dalla governatriceStefaniaProietti sull’organizzazione dei posti letto convenzionati in Umbria, a seguito delle polemiche sul progetto Stadio-Clinica lanciato cinque anni fa da Stefano Bandecchi.

Durissima la reazione di Maria Elena Gambini, consigliere comunale di Alternativa Popolare:La questione della sanità privata è l’ennesima dimostrazione dello squilibrio strutturale tra Perugia e Terni. Laddove a Perugia il privato è accolto e favorito, a Terni viene subito osteggiato per motivi esclusivamente politici”.

La consigliera denuncia l’assenza di equità territoriale nelle scelte regionali:“Il benessere dei cittadini viene prima delle guerre ideologiche. Terni non può essere penalizzata per questioni di bandiera. Non un posto letto in meno. Non un diritto in meno”.

Sulla stessa linea il presidente della Terza Commissione consiliare del Comune di Terni,Claudio Batini, che attacca la maggioranza regionale:
“Il progetto sanitario della Regione Umbria, guidata da PD, 5 Stelle, Verdi e Sinistra, sembra basarsi sull’attesa passiva che i problemi si risolvano da soli. Ma tra quattro anni sarà di nuovo campagna elettorale, e sarà la sanità ternana a farla da padrona”.

Melasecche si schiera con il progetto Stadio-Clinica: “È un’opera utile, non una bandiera”

A rilanciare il tema è anche Enrico Melasecche, consigliere regionale della Lega ed ex assessore ternano, che ha riesumato un post social del 2019 in cui l’allora presidente della Ternana Stefano Bandecchi presentava l’idea della clinica privata all’interno del nuovo impianto sportivo.
“È cambiato il mondo ma l’idea vincente rimane. Peccato che a Terni ci si divida su tutto, per una pagnotta ma anche per invidia o per il gusto di sabotare un’opera importante solo perché l’hanno voluta altri. La mamma degli sciocchi è sempre incinta”, ha scritto Melasecche, con ruvidità.

PD e M5S frenano: “Serve un riequilibrio, ma senza scorciatoie per i privati”

A tentare di riportare la discussione su binari istituzionali è la maggioranza regionale, con un intervento congiunto dei consiglieri Maria Grazia Proietti, Francesco Filipponi (PD) e Luca Simonetti (M5S).
Nel documento, i tre esponenti chiariscono che “il vero nodo non è la clinica privata ma il modello di sanità convenzionata in Umbria, che va ripensato nel suo complesso”.

Il tema, osservano, riguarda “la tenuta del sistema sanitario pubblico, che oggi è costretto a farsi carico delle urgenze, dei ricoveri complessi e della cronicità, mentre il privato si concentra sulle prestazioni più remunerative”. Questo squilibrio, proseguono, “mette a rischio la sostenibilità dell’intero sistema”.

Sulla questione della delibera Tesei che riconosceva i posti letto a Terni, i consiglieri non si tirano indietro: “È una norma sbagliata e inattuabile, che sottrae risorse al pubblico e si fonda su una logica provinciale che in sanità non ha senso”. La programmazione, spiegano, “va fatta su base di USL e non secondo i confini amministrativi”.

Nel merito del progetto Stadio-Clinica, i tre chiariscono che “la normativa non consente di legare direttamente i posti letto convenzionati al progetto Bandecchi” ma ribadiscono che “Terni ha bisogno di un nuovo ospedale pubblico, di più personale sanitario e di percorsi dedicati per le aree ad alta esposizione ambientale”.

Il confronto, ormai frontale, mette in luce una frattura insanabile sulla visione della sanità regionale. Da un lato chi punta su una maggiore integrazione pubblico-privato come strumento per aumentare l’offerta; dall’altro chi vede nella crescita della sanità privata un pericolo per la tenuta dell’universalismo del servizio. Terni, ancora una volta, diventa il campo di battaglia.

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Federico Zacaglioni
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