Un giorno di esultanza, uno di polemiche. Il “Piano Nazionale Esiti” dell’Agenas diventa il campo di una battaglia politica senza esclusione di colpi in Umbria. La governatrice di centrosinistra Stefania Proietti celebra le performance ospedaliere, ma il centrodestra le rinfaccia: “Sono i nostri risultati del 2024. In campagna dicevate che la sanità era al collasso”.
La narrazione pubblica della sanità umbra ha subito, nel giro di poche ore, una brusca sterzata. Se ieri il centrosinistra in Regione e la governatrice Stefania Proietti esultavano per i dati Agenas sulle performance del sistema, il giorno dopo è un coro di sdegno quello che si alza dall’opposizione di centrodestra.
Il motivo è che i dati dell’agenzia nazionale, quelli che vedono tutti gli ospedali umbri “promossi” e alcuni addirittura tra i migliori d’Italia, sono riferiti alle prestazioni erogate nel 2024. L’ultimo anno, cioè, della gestione della presidente uscente di centrodestra, Donatella Tesei. Lo stesso anno su cui il Patto Avanti e la stessa Proietti avevano costruito, in campagna elettorale, l’attacco frontale alla sanità regionale, dipinta come prossima al collasso. Un elemento che risultò vincente alle urne. E così, da Tesei a Melasecche, da Romizi a Zaffini, il giorno dopo la diffusione dei dati scatta l’accusa più diretta: la Regione si sta appropriando di meriti non suoi.
La replica del centrodestra umbro è partita a ranghi compatti. A muovere le acque sono stati i consiglieri regionali della Lega, Enrico Melasecche e l’ex presidente Donatella Tesei, con un comunicato che non usa mezzi termini. “La presidente della Regione Umbria Stefania Proietti ha diffuso, attraverso post social e comunicati stampa, toni trionfalistici sul nuovo 'Piano nazionale esiti 2025' di Agenas, attribuendo a sé e alla sua Giunta i meriti dei risultati ottenuti”, esordiscono. E subito dopo arriva la stoccata: “Un dettaglio, però, deve esserle sfuggito. I dati non riguardano il 2025, ma si riferiscono alle performance del 2024, anno in cui la Regione Umbria era guidata dal centrodestra”.
Per i due esponenti leghisti non si tratta di una semplice svista. “Uno scivolone o un espediente per mistificare la realtà che rende ancora più evidente il grottesco tentativo con cui la Proietti tenta di intestarsi successi non suoi, offrendo ai cittadini umbri una rappresentazione distorta della realtà”, affermano. Il cuore della polemica politica sta nella clamorosa contraddizione che, a loro dire, la governatrice oggi incarnerebbe. “Sorprende, soprattutto, che la presidente Proietti oggi celebri con tanto entusiasmo una sanità che in campagna elettorale definiva al collasso... Oggi la stessa Presidente scopre improvvisamente una sanità umbra eccellente e virtuosa, lodando pubblicamente ciò che fino a ieri attaccava con durezza”, scrivono, concludendo che “a sinistra la propaganda prevalga sulla coerenza politica”.
La contestazione non è rimasta confinata alla Lega. Andrea Romizi, consigliere regionale di Forza Italia, punta il dito sul tema della serietà istituzionale. “È perlomeno surreale il tenore del post della Presidente Proietti in cui esprime compiacimento e soddisfazione del fatto che Agenas abbia promosso tutti gli ospedali umbri per gli standard di qualità, ovvero quel sistema sanitario che lei stessa durante la campagna elettorale ha definito più volte al collasso”, ha dichiarato Romizi. Anche lui sottolinea l’assenza della cronologia nel messaggio della governatrice: “Non è un caso che la Presidente Proietti dimentichi di sottolineare che gli anni considerati dal report Agenas sono fino al 2024, anno in cui l’Umbria era governata dalla precedente Giunta. Non trovate tutto questo davvero poco serio?”.
Il tono si fa ancora più aspro arrivando al Senato. Franco Zaffini, senatore di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Sanità, parla apertamente di “bugie”. “Le bugie che hanno truffato gli elettori raccontando di una sanità pubblica ‘smantellata’ in Umbria, oggi sono clamorosamente smentite da AGENAS, come già accaduto per il fantomatico BUCO smentito dalla Corte dei Conti”, tuona Zaffini. Per il senatore, questa narrazione pre-elettorale ha avuto un costo preciso per i cittadini: “Per tutto questo hanno messo le mani in tasca ai cittadini Umbri con oltre 184 milioni di tasse aggiuntive”.
Ma quali sono, nel dettaglio, i dati Agenas che hanno scatenato il putiferio? Il Piano Nazionale Esiti, il cui report è stato pubblicato in queste settimane, fotografa le performance sanitarie dell'anno precedente. Per il 2024, l’Umbria esce con un giudizio positivo: tutti gli ospedali della regione risultano “promossi” sugli standard di qualità nazionali. Spicca in particolare l’ospedale di Città di Castello, che si colloca tra i quindici migliori in Italia. Alti livelli di performance vengono registrati anche nelle strutture di Foligno, Orvieto, Gubbio e nell’Azienda ospedaliera di Perugia.
Sono proprio questi risultati a essere branditi dall’opposizione come la prova del “buon lavoro” avviato dalla Giunta Tesei, nonostante gli strascichi di “Concorsopoli” e gli anni difficili della pandemia. Un lavoro che, secondo Melasecche e Tesei, la nuova maggioranza dovrebbe limitarsi a proseguire, “invece di correre ad attribuirsi meriti non propri”. L’invito è a concentrarsi sulle criticità attuali: “liste di attesa raddoppiate, bilanci delle aziende sanitarie sui livelli dello scorso anno e assunzioni di personale sanitario promesse, ma mai davvero concretizzate”.