31 May, 2025 - 13:00

San Sisto, ladro ruba un cellulare ma viene rintracciato dal GPS: 51enne denunciato

San Sisto, ladro ruba un cellulare ma viene rintracciato dal GPS: 51enne denunciato

Vicenda di cronaca che ha un epilogo curioso. La Polizia di Stato di Perugia è intervenuta nel quartiere di San Sisto: denunciato un 51enne italiano per il reato di ricettazione di un telefono rubato. Il ladro è stato rintracciato mediante il GPS che non era stato disattivato.

San Sisto, ladro di smartphone rintracciato dal GPS

Il Global Positioning System, meglio noto con le sue iniziali (GPS), è stata la causa che ha portato all'arresto di un ladro nel comune di Perugia. Il cittadino italiano, classe 1974, infatti, ritenuto responsabile del reato di ricettazione è stato intercettato dalla Polizia nel quartiere di San Sisto per non aver disattivato la localizzazione dallo smartphone rubato.

A seguito di una segnalazione al Numero Unico di Emergenza, da parte di una cittadina per un furto di un telefono cellulare, avvenuto nei pressi del “Barton Park”, il personale della Polizia di Stato di Perugia è intervenuto nel quartiere di San Sisto dove ha rintracciato e denunciato il 51enne.

Le forze dell'ordine hanno seguito la "posizione"

La donna, vittima del furto, avrebbe informato gli agenti che lo smartphone era dotato di un sistema di geolocalizzazione e che risultava in movimento, molto probabilmente a bordo di un veicolo, nei dintorni di Corciano.

I poliziotti, una volta seguito la "posizione" del cellulare, si sono messi alla ricerca dello stesso, riuscendo in poco tempo a rintracciarlo all’interno di un’auto, in una via del quartiere di San Sisto.

L'uomo è stato bloccato e all'interno dell'auto gli agenti hanno rinvenuto il cellulare con il 51enne, visibilmente nervoso, che non avrebbe saputo motivare il possesso.

L’uomo è stato, perciò, denunciato per il reato di ricettazione e il telefono è stato restituito alla legittima proprietaria.

Tecnologia utile: Terni, l'App YouPol ha evitato un suicidio

Un caso, quindi, in cui la tecnologia risulta essenziale in un caso di cronaca e, nello specifico, per sventare un furto. Poche settimane fa, la tecnologia si è dimostrata fondamentale anche per evitare un tentato suicidio. Una segnalazione inviata tramite l’applicazione YouPol ha permesso l'intervento tempestivo della polizia di Terni per impedire che una giovane potesse togliersi la vita.

L’episodio, pur avvenuto alcune settimane fa, è emerso solo nelle ultime ore. Una ragazza era stata vista seduta, nei pressi della passerella pedonale di largo Frankl, esattamente sulla balaustra con la drammatica idea di gettarsi nel fiume Nera. Per sua fortuna un passante, captando il pericolo, ha utilizzato l’app per inviare un messaggio anonimo alla sala operativa della questura, evitando così che il gesto estremo si compisse.

Cos'è l'app YouPol?

L'app YouPol, per smartphone, tablet e computer, è nata nel 2017 come strumento pratico e immediato di comunicazione fra i cittadini e la Polizia di Stato per prevenire e contrastare il bullismo e lo spaccio di sostanze stupefacenti. L’App, a cui si accede con registrazione utente o in forma anonima, consente l’invio di messaggi e immagini direttamente alle centrali operative delle questure. Non sostituisce il numero di emergenza (NUE) 112 ma rappresenta una modalità alternativa di contatto rapido con la Polizia di Stato. Possibile anche l'invio e la trasmissione in un momento successivo con l'inserimento dell' indirizzo del luogo in cui si è verificato l'evento.

YouPol consente di inviare video, audio, immagini e testi, rendendo le segnalazioni dettagliate ed efficaci. Tramite l'applicazione è possibile aprire una chat in tempo reale con gli operatori della questura consentendo uno scambio immediato di messaggi e file multimediali, simile alle comuni applicazioni di messaggistica istantanea. Di recente è stata anche introdotta una funzionalità di geolocalizzazione per individuare con precisione la posizione di chi denuncia e mostrare sulla mappa l’ufficio di polizia più vicino. Un ulteriore aggiornamento consente di nascondere l’attività svolta con l’app, accorgimento pensato per proteggere chi teme che il proprio dispositivo possa essere controllato da altri.

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Emanuele Landi
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