06 Oct, 2025 - 09:12

Festeggiamenti in onore di San Francesco, la denuncia shock di Francescangeli: "Terni e la sua provincia escluse"

Festeggiamenti in onore di San Francesco, la denuncia shock di Francescangeli: "Terni e la sua provincia escluse"

Sabato 4 ottobre ad Assisi si sono svolti i festeggiamenti in onore di San Francesco. Un'occasione densa di significati, ancor più in questo momento di grandi tensioni, alla quale hanno preso parte la Premier Giorgia Meloni, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti e un nutrito parterre di autorità civili e religiose, da ogni parte d'Italia. Mentre la provincia di Perugia era ben rappresentata, quella di Terni, non è stata neanche invitata. La denuncia shock arriva da Sara Francescangeli, presidente del Consiglio comunale ternano.

Francescangeli: "Terni esclusa dalle celebrazioni"

Nel solco dei più autentici valori francescani, le celebrazioni di Assisi hanno voluto rappresentare un momento di unità, anche in vista del ripristino della festa nazionale di San Francesco Patrono d'Italia dall'anno prossimo. Eppure qualcosa è andato storto perché Terni e l'intera provincia ternana, sono state escluse.

La nota di Francescangeli, in nome di quegli alti ideali, si apre proprio con una citazione del Poverello: ""Signore fa' di me uno strumento della tua Pace: dove c'è odio fa' ch'io porti l'Amore".

"Peccato - prosegue - che alle solenni celebrazioni ad Assisialla presenza straordinaria del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, tra le fasce tricolori presenti non abbia trovato spazio quella della città di Terni né quella della Provincia di Terni, accanto a quella di Perugia".

"Terni non è stata invitata alle solenni celebrazioni del Patrono d'Italia, dinanzi al nostro primo Ministro. Celebrazioni di cui si compiace la Presidente della Giunta regionale sul sito Istituzionale della Regione Umbria di cui evidentemente non fa parte Terni e la sua provincia".

4 ottobre, assenti sia la città che la provincia di Terni: le riflessioni

Un'assenza, spiega, che "può suscitare diverse riflessioni, non solo sul piano istituzionale, ma anche culturale e identitario".

"San Francesco è patrono d’Italia, figura universale di pace, ecologia e spiritualità, ma anche profondamente legato all’Umbria, la sua terra natale. Dimenticare, o meglio escludere una parte del territorio umbro, come Terni e la sua provincia, da un evento che dovrebbe unire e rappresentare tutta la regione (e l’intero Paese), appare come uno sgarbo istituzionale grave, senza precedenti, che merita una decisa presa di posizione".

"Un mancato invito che non può essere giustificato in alcun modo"

"Un'assenza che pesa più del silenzio - precisa la presidente del Consiglio comunale -. L’esclusione di Terni città e della sua provincia dalle solenni celebrazioni in onore di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, non è solo un fatto simbolico: è un errore istituzionale che rischia di minare l’unità culturale e spirituale dell’Umbria stessa".

Gli stessi ideali di  pace, fratellanza, e dialogo promossi dal Poverello sono stati traditi quando Terni non è stata invitata e, sottolinea, non c'è scusa che tenga. "Tagliare fuori una parte della sua terra – quella meridionale dell’Umbria, con la sua identità forte, i suoi luoghi di fede, il suo popolo – stride con il messaggio del Santo e ne offende la memoria e le commemorazioni. Terni, con la sua storia e le sue comunità religiose attive, ha pieno titolo per essere presente in ogni momento solenne che celebri la figura del Poverello d’Assisi. Il mancato invito non può essere giustificato in alcun modo".

Francescangeli invoca maggiore attenzione da parte delle istituzioni

Quella di Assisi doveva essere un'occasione per rinsaldare l'unità e l'identità regionali, per dimostrare che esistono valori condivisi in cui ci si riconosce al di là delle appartenenze politiche. Un'occasione mancata che pesa su Terni, sulla sua provincia e sui cittadini.

"Serve maggiore attenzione da parte delle istituzioni regionali e nazionali - aggiunge -. In un momento storico in cui si parla di coesione territoriale e valorizzazione delle identità locali, questi gesti – o meglio, queste omissioni – diventano segni di una distanza preoccupante tra centro e periferia, tra simboli e realtà".

La nota di Francescangeli si chiude con un'amara riflessione. "852.000 sono gli abitanti dell'intera Umbria - conclude - e nemmeno in onore al Santo di Assisi, patrono d'Italia, siamo stati capaci di ritrovare e dimostrare unità"

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Sara Costanzi
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