La piazza di Norcia è tornata a respirare attorno al suo simbolo più identitario. A quasi nove anni dal devastante terremoto del 30 ottobre 2016, la Basilica di San Benedetto è stata ufficialmente restituita alla comunità. La riapertura al culto, accompagnata dalle cerimonie istituzionali svoltesi tra il 30 e il 31 ottobre, ha segnato la conclusione di un percorso di ricostruzione complesso, atteso e carico di significati. Il Natale 2025 sarà così il primo celebrato con la chiesa nuovamente protagonista della piazza e della vita cittadina.
La restituzione della Basilica, cuore religioso e civile della città, è stata accolta con grande partecipazione. Alle celebrazioni solenne hanno preso parte autorità civili, rappresentanti istituzionali e la comunità nursina, riuniti per un momento simbolico che ha sancito non soltanto la conclusione di un cantiere strategico, ma anche la progressiva ricomposizione dell’identità della città, profondamente colpita dal sisma.
Il complesso intervento di recupero si è fondato su un impianto tecnico-scientifico di grande delicatezza, ispirato al principio “com’era, dov’era” e integrato da una rigorosa fase di studio storico-architettonico. L’indirizzo progettuale, definito anche sulla base del documento elaborato dalla Commissione presieduta da Antonio Paolucci, ha privilegiato:
la conservazione e ricollocazione dei materiali storici recuperati dopo il crollo,
la valorizzazione delle testimonianze pittoriche ancora integre,
il pieno rispetto delle normative sulla tutela del patrimonio,
l’impiego di tecniche contemporanee di consolidamento strutturale.
Il cantiere ha richiesto un coordinamento multidisciplinare che ha coinvolto archeologi, storici dell’arte, restauratori, ingegneri strutturisti, tecnici del restauro e imprese specializzate. La collaborazione tra enti pubblici, soprintendenze e operatori privati ha reso possibile un percorso operativo complesso, in alcuni casi arricchito da contributi tecnici e risorse messe a disposizione da soggetti del settore privato.
Con la riapertura, la Basilica è tornata a ospitare regolarmente la celebrazione della messa e delle funzioni religiose, recuperando quel ruolo spirituale interrotto per quasi un decennio. Per i residenti e per i pellegrini, il ritorno del culto rappresenta un momento di rigenerazione morale e di riappropriazione della memoria collettiva.
Il programma delle festività natalizie prevede inoltre:
visite guidate dedicate alla ricostruzione e alla storia del monumento,
iniziative culturali aperte al pubblico,
concerti e appuntamenti liturgici speciali,
percorsi tematici lungo la piazza e il centro storico, anch’essi rinnovati e illuminati.
La riapertura del monumento rappresenta anche un elemento strategico per l’economia del territorio. Le amministrazioni locali e regionali guardano con attenzione al possibile ritorno di flussi turistici sostenibili nei prossimi mesi, con ricadute positive su strutture ricettive, attività commerciali e servizi collegati al turismo culturale e religioso.
Le istituzioni hanno inoltre sottolineato l’importanza di un piano di manutenzione e gestione a lungo termine, essenziale per garantire continuità e sicurezza alla Basilica e, più in generale, al patrimonio ricostruito. La sfida - ribadiscono - è evitare che la ricostruzione sia percepita come un evento isolato, promuovendo invece un percorso strutturato e sostenibile di valorizzazione culturale e territoriale.
Il Natale 2025, il primo con la Basilica pienamente fruibile, assume a Norcia un significato particolare: memoria viva di ciò che il sisma ha spezzato, testimonianza tangibile di ciò che è stato sapientemente ricostruito e, al tempo stesso, promessa concreta di ciò che potrà ancora essere edificato sul piano culturale, civile e comunitario. La chiesa che torna a illuminare la piazza non rappresenta soltanto un luogo di culto restituito ai fedeli, ma si impone come simbolo condiviso di rinascita e coesione.
Nei mesi a venire, la sfida sarà dare continuità a questa ripartenza, trasformando il valore simbolico della riapertura in opportunità reali: per la cultura, per la comunità residente, per il tessuto economico e turistico del territorio.