È stato rintracciato e arrestato a Beclean, in Romania, un cittadino rumeno di 36 anni condannato in via definitiva per ricettazione e possesso illegale di armi a Perugia. L’uomo, latitante da oltre un anno e mezzo, era destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalla Procura generale di Perugia. Il fermo è avvenuto al termine di una complessa attività investigativa internazionale, condotta in sinergia tra le autorità italiane e romene.
L’arresto è stato eseguito dalla Police - Criminal Investigations Unit di Brașov, grazie a un’operazione coordinata dall’Ufficio SDI in collaborazione con il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e con gli organismi esteri competenti.
Le indagini, avviate dopo l’emissione del mandato di arresto europeo nel luglio 2023, hanno permesso di rintracciare il 36enne nella città di Beclean, in Romania, dove viveva sotto falsa identità per sfuggire alla cattura. Attraverso un’attenta attività di monitoraggio e analisi dei movimenti, gli investigatori sono riusciti a ricostruirne gli spostamenti fino a individuare il domicilio, dove è poi scattato il fermo. L’uomo si trova ora in stato di detenzione in Romania, in attesa dell’avvio delle procedure di estradizione verso l’Italia, dove dovrà scontare la pena definitiva stabilita dalla magistratura di Perugia.
I reati contestati risalgono al 2016 e al 2017, quando l’uomo, insieme a un connazionale, avrebbe acquistato un computer portatile rubato da un’autovettura parcheggiata in una via di Perugia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’acquisto sarebbe avvenuto con piena consapevolezza della provenienza illecita del bene.
Un anno dopo, nel giugno del 2017, il 36enne era stato trovato in possesso di un coltello a serramanico lungo 16 centimetri, in violazione delle norme sulla detenzione di armi bianche. Per questi episodi, la magistratura italiana lo ha condannato a otto mesi di reclusione per ricettazione in concorso e a sei mesi di arresto per violazione della legge sulle armi. Dopo la condanna definitiva, l’uomo aveva fatto perdere le proprie tracce, lasciando il territorio nazionale per sottrarsi all’esecuzione della pena.
La localizzazione e la cattura del latitante rappresentano, sottolineano fonti investigative, "un risultato significativo ottenuto grazie alla sinergia tra le autorità italiane e le forze di polizia estere". L’Ufficio SDI ha operato in stretto raccordo con il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che ha attivato i canali di contatto con la Police - Criminal Investigations Unit di Brașov, consentendo di rintracciare il soggetto e di procedere al suo arresto. L’operazione si inserisce nell’ambito delle attività previste dai protocolli europei di cooperazione in materia di mandato di arresto, uno strumento ormai essenziale per il contrasto alla criminalità transnazionale.
Le autorità italiane, nel frattempo, hanno già avviato le procedure formali di estradizione, che comprendono una fase di convalida giudiziaria da parte del tribunale rumeno prima della consegna definitiva del condannato all’Italia.
Nei prossimi giorni il Ministero della Giustizia, in coordinamento con la Procura generale di Perugia, completerà la trasmissione della documentazione necessaria per formalizzare la richiesta di estradizione alle autorità romene. Una volta concluse le procedure, l’uomo sarà trasferito in Italia e preso in consegna dalle forze dell’ordine per essere condotto in un istituto penitenziario, dove dovrà scontare la pena definitiva.
L’operazione costituisce un chiaro segnale contro ogni forma di latitanza internazionale e conferma l’efficacia della cooperazione giudiziaria e investigativa tra gli Stati membri dell’Unione Europea. Grazie al coordinamento tra le autorità italiane e romene è stato possibile assicurare alla giustizia un soggetto condannato in via definitiva, a testimonianza di come la rete di collaborazione transfrontaliera rappresenti oggi uno strumento imprescindibile per l’esecuzione delle sentenze e il contrasto all’impunità.