Finalmente la questione è risolta. Almeno si spera. Rimini-Ternana si giocherà regolarmente domani sera allo stadio “Romeo Neri” alle ore 20.30. La disputa della gara è stata infatti in dubbio fino alla serata di ieri, per il contenzioso tra il Rimini calcio e il Comune riminese per l’utilizzo dello stadio Neri, visto che il club era indietro con i pagamenti dell’affitto. Ora la società rientra in possesso dell'impianto di gioco, dopo la presentazione della nuova dirigenza avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri e la successiva riunione del Gos, ovviamente con i rappresentati della società.
“Il Rimini F.C. informa che la gara in programma domani contro la Ternana si disputerà regolarmente allo Stadio “Romeo Neri”, grazie alla disponibilità del Comune di Rimini e al lavoro svolto in totale sinergia con la Società nelle ultime ore per garantirne la piena operatività. I biglietti per la partita sono disponibili online da questo momento sulla piattaforma Vivaticket, mentre la biglietteria dello stadio sarà aperta domenica dalle ore 10:00 alle 12:00 e successivamente dalle ore 19:00 fino ad inizio gara. Si ricorda inoltre che sarà possibile sottoscrivere l’abbonamento stagionale dei Biancorossi (sempre su Vivaticket e in biglietteria) fino alle ore 23:59 di giovedì 18 settembre”.
L'incertezza per la partita Rimini-Ternana, come detto in apertura, derivava dai problemi tra la società biancorossa e il Comune di Rimini, per i mancati versamenti dei canoni di affitto dell'impianto, con la squadra costretta negli ultimi giorni ad allenarsi a Gatteo a Mare. Scongiurata quindi la possibilità di giocare a porte chiuse o addirittura in un altro stadio. La gara ha un livello di sicurezza 4, a causa della rivalità tra tifosi riminesi e ternani, per cui sono richiesti ulteriori adempimenti sotto il profilo della sicurezza.
Il primo cittadino di Rimini Jamil Sadegholvaad, con un messaggio sui social mercoledì, aveva ribadito la necessità di rispettare le scadenze e le regole amministrative da parte del Rimini, esprimendo inoltre amarezza per la situazione attuale che sta vivendo l'attuale società: “Quanto accaduto ieri (martedì ndr) rappresenta l’ennesima tappa di una situazione paradossale e sportivamente parlando inconcepibile. Non è accettabile. In questo momento siamo al fianco della squadra e dei ragazzi del settore giovanile, dello staff tecnico e delle famiglie, alle prese con una situazione caotica e incomprensibile. La posizione del Comune, che a qualcuno può sembrare eccessivamente rigida, è tale esclusivamente a fin di bene. E il bene da preservare per noi è il patrimonio sociale ancor prima che sportivo rappresentato dalla Rimini Calcio. Una società che come tutte è vincolata da scadenze amministrative, a cui deve rispondere obbligatoriamente e secondo quanto previsto dalla legge, non può ‘usare’ la squadra come alibi per bypassare le norme, né può lasciare decine di ragazzi nel limbo di una incertezza che rischia di comprometterne il futuro calcistico. Il Comune e i suoi uffici sono sempre disponibili alla collaborazione per il bene dello sport cittadino, ma a condizione che pagamenti e scadenze vengano rispettati. La nuova proprietà del Rimini decida cosa fare: se vuole proseguire nel percorso che ha scelto di intraprendere alla guida del club, deve essere consapevole che ci sono regole che vanno rispettate”.
Daspo e obbligo di dimora. E' questa la decisione del Gip Barbara Di Giovannatonio davanti cui sono comparsi ieri mattina i cinque ultras della Ternana, arrestati per gli scontri di domenica sera fuori dallo stadio "Liberati" dopo la partita con l’Ascoli in cui sono rimasti feriti una decina di forze dell'ordine, tra carabinieri e poliziotti.
Daspo dai cinque agli otto anni per gli arrestati
Il Questore di Terni, Michele Abenante, ha adottato subito provvedimenti di prevenzione mirata, emettendo nei confronti dei cinque ultras arrestati, il Daspo, con durate comprese tra i 5 e gli 8 anni. Allo stesso tempo, il GIP di Terni, come su richiesta della Procura di Terni, pm Camilla Coraggio, ha convalidato gli arresti eseguiti dalla Digos e disposto per i cinque coinvolti, l’obbligo di dimora nel Comune di Terni, con divieto di allontanamento nelle ore serali, oltre al divieto di accesso alle manifestazioni sportive.