19 Jul, 2025 - 13:45

Rifiuti in Umbria, i sindaci di centrodestra attaccano la Regione: “Tari fuori controllo”. L'assessore De Luca: “Stiamo rivoluzionando il sistema”

Rifiuti in Umbria, i sindaci di centrodestra attaccano la Regione: “Tari fuori controllo”. L'assessore De Luca: “Stiamo rivoluzionando il sistema”

Dure critiche al sistema regionale dei rifiuti da parte dei sindaci di centrodestra: “Discariche al collasso e tariffe fuori controllo”. L’assessore Thomas De Luca risponde: “Stiamo ricostruendo un sistema sostenibile, dopo anni di scelte fallimentari”

La miccia si è accesa su una bolletta, ma l’incendio è politico. In Umbria monta la polemica sulle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti: il coordinamento dei sindaci di centrodestra ha attaccato frontalmente la Regione, denunciando aumenti Tari insostenibili, mancanza di programmazione e scelte definite “ideologiche”. La replica è arrivata dall’Assessore regionale all’Ambiente, Thomas De Luca (M5S), che ha difeso l’impianto riformatore della Giunta: “Chi ci accusa oggi ha costruito il sistema che ora denunciano. Noi stiamo lavorando per cambiarlo radicalmente”.

I sindaci: “Sistema bloccato e costi in crescita. I cittadini non possono pagare gli errori della Regione”

Il documento firmato dai primi cittadini di centrodestra descrive una situazione di crescente allarme nelle comunità locali: “Siamo tornati indietro di dieci anni. Con il conferimento in discarica fino al 30% dei rifiuti indifferenziati, rischiamo la saturazione dei siti esistenti e aumenti insostenibili della Tari per famiglie e imprese”.

Secondo i sindaci, i territori di Orvieto, Città di Castello e Magione saranno i più colpiti, chiamati a farsi carico di un’emergenza regionale. “È inaccettabile che pochi comuni si facciano carico del peso ambientale per l’intera Umbria, a causa dell’incapacità di programmare una gestione efficiente del ciclo dei rifiuti”.

Nel mirino finisce anche AURI, l’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico, accusata di essersi trasformata da organismo tecnico in campo neutro a luogo di scontro politico: “È stata sacrificata sull’altare delle logiche di maggioranza”.

Le critiche più dure riguardano però l’andamento delle tariffe: “I cittadini umbri hanno investito nella raccolta differenziata, ci era stato promesso che avrebbe contenuto i costi. Invece, ogni anno aumenti costanti, e ora ci attende il rincaro più grave di sempre”.

I sindaci rigettano anche l’impostazione della Regione in tema di trattamento: “Dire no per principio al recupero energetico dei rifiuti è una posizione ideologica che ci condanna a un ciclo incompiuto, inefficiente e costoso”.

De Luca (M5S): “Chi oggi grida allo scandalo ha governato il sistema. Noi stiamo correggendo quegli errori”

“Stupisce la memoria corta di chi ha avuto in mano Regione e AURI fino a pochi mesi fa” ha replicato l’Assessore regionale all’Ambiente Thomas De Luca (M5S). La risposta non si limita ai numeri, ma entra nel merito del modello di gestione, definito dall’esponente della Giunta “da rifondare”.

“Il sistema Tari di oggi è figlio diretto delle scelte approvate nel 2023 e nel 2022: autorizzazioni al conferimento fuori quota, ampliamenti delle discariche e assenza di programmazione. È con queste decisioni che l’Umbria è diventata la discarica d’Italia, con 5.000 tonnellate arrivate solo dalla Campania”.

De Luca ha poi rivendicato il cambio di rotta: “Abbiamo bloccato un progetto di inceneritore che avrebbe comportato trent’anni di indebitamento e costi in aumento per i cittadini. Il sistema va chiuso con la differenziata spinta, non con opere faraoniche fuori tempo massimo”.

L’assessore ha sottolineato che il Piano Regionale Gestione Rifiuti è in fase di revisione, con obiettivi stringenti: riduzione del rifiuto urbano residuo pro capite a 100 kg annui, incremento della differenziata e nuova legge regionale sull’economia circolare per superare il quadro normativo fermo al 2009.

L’accusa: “Tariffe alte per colpa della raccolta differenziata”. La Regione: “No, il problema è a monte”

Un altro terreno di scontro è quello della trasparenza dei costi. I sindaci accusano implicitamente la raccolta differenziata di aver fallito l’obiettivo di contenere le tariffe. Ma su questo punto, la Regione si smarca: “Attribuire i rincari alla differenziata è falso e fuorviante. Gli aumenti derivano dalle scelte sbagliate degli anni scorsi, oggi stiamo cercando di sanare un sistema danneggiato”.

De Luca chiarisce: “Il sistema non può reggere se le discariche restano l’unica via. Serve ridurre la produzione di rifiuto secco e massimizzare il riciclo. È un cambio di passo che richiede tempo, ma è l’unico possibile”.

Infine, l’invito alla collaborazione: “Smettiamola con la polemica politica e lavoriamo insieme per un modello sostenibile, trasparente e condiviso. I cittadini meritano verità e soluzioni, non slogan da campagna elettorale”.

In sintesi: i sindaci di centrodestra chiedono una gestione più pragmatica, basata anche sulla valorizzazione energetica dei rifiuti e su una redistribuzione più equa dei costi ambientali e finanziari. La Regione, con l’Assessore De Luca, rilancia una riforma strutturale che punta sulla sostenibilità, sul contenimento dei conferimenti in discarica e sulla trasparenza del servizio.
Il confronto resta aperto. Ma in mezzo, ci sono famiglie e imprese umbre che, al di là delle ragioni politiche, aspettano risposte chiare e bollette meno salate.

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Federico Zacaglioni
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