Prosegue il percorso di ricostruzione dei territori dell'Italia centrale colpiti dal sisma del 2016 e del 2017. Con la firma di un nuovo accordo da 350 milioni di euro, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e la Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa (CEB) rinnovano il proprio impegno nel sostenere il rilancio economico e sociale delle aree maggiormente danneggiate in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. L'intesa, sottoscritta dall'amministratore delegato di CDP, Dario Scannapieco, e dal governatore della CEB, Carlo Monticelli, porta a oltre un miliardo di euro le risorse complessivamente messe in campo per la ricostruzione.
Le nuove risorse andranno ad alimentare il Plafond Sisma Centro Italia di CDP, uno strumento nato per canalizzare i finanziamenti verso famiglie e imprese attivamente coinvolte nella ricostruzione. I fondi saranno erogati attraverso le banche convenzionate, sulla base dello stato di avanzamento degli interventi ammessi alle agevolazioni.
Elemento chiave dell'operazione è la sostenibilità economica per i beneficiari: il rimborso dei finanziamenti è infatti a carico dello Stato, che riconosce ai destinatari un credito d’imposta pari alle rate dovute (comprensive di quota capitale, interessi e spese di gestione). Tale credito verrà poi ceduto alle banche convenzionate e utilizzato in compensazione dei loro debiti fiscali.
L'intesa siglata oggi è la terza operazione congiunta tra Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB), dopo quelle concluse nel 2018 e nel 2023. Un ulteriore passo in avanti che rafforza una sinergia ormai consolidata, confermando l’efficacia di un modello di cooperazione pubblico-privato capace di generare impatti concreti sul territorio.
Questa nuova operazione testimonia la volontà condivisa di proseguire lungo un percorso di sostegno alle comunità colpite dal sisma del 2016 e 2017, attraverso strumenti finanziari che puntano alla ricostruzione e al rilancio economico.
"L'accordo firmato conferma la solida sinergia con le istituzioni europee, come la CEB, e rappresenta un esempio concreto del ruolo di CDP come ponte tra istituzioni sovranazionali e progetti di sviluppo nei territori italiani", ha dichiarato l'amministratore delegato di CDP, Dario Scannapieco. "In particolare, queste nuove risorse continueranno a supportare famiglie e imprese colpite dal sisma nel 2016 e nel 2017. Nonostante gli anni trascorsi da quegli eventi drammatici, manteniamo alta l'attenzione e forte l'impegno su questi territori".
Parole che ribadiscono l’impegno costante a favore dei territori feriti dal sisma, ponendo l’accento sul valore della cooperazione internazionale e sul ruolo strategico delle sinergie istituzionali nel dare continuità agli interventi di ricostruzione e sviluppo.
Il progetto, infatti, non si limita alla riparazione degli edifici, ma mira a generare un impatto strutturale sulle comunità locali. Le risorse destinate contribuiranno non solo al ripristino delle abitazioni private e delle strutture produttive, ma anche al rafforzamento del tessuto economico e sociale, promuovendo coesione, inclusione e resilienza.
"Con questo nuovo finanziamento, la CEB e CDP confermano il proprio impegno per favorire una ricostruzione di lungo periodo nelle regioni dell'Italia centrale colpite dal sisma. Per la CEB è motivo di orgoglio continuare a collaborare con le istituzioni italiane per garantire che la ricostruzione non si limiti a restituire case e infrastrutture, ma contribuisca anche a ricostruire comunità più eque, inclusive e resilienti", ha affermato Carlo Monticelli, governatore della CEB.
Il valore dell’iniziativa risiede anche nella sinergia tra livello nazionale e sovranazionale, tra pubblico e privato, tra finanza e comunità. L’intervento di CDP e CEB si inserisce in un quadro più ampio di cooperazione volto a garantire che le risorse messe in campo siano utilizzate in modo efficiente, mirato e trasparente. Le regioni del Centro Italia, ancora oggi alle prese con la complessità della ricostruzione, potranno così contare su un nuovo impulso per superare le ferite del passato e costruire un futuro fondato sulla sicurezza, sulla sostenibilità e sul rilancio socioeconomico.