29 Jul, 2025 - 12:05

Reinserimento dei detenuti, Perugia scommette su lavoro e dignità: approvato l’odg all’unanimità

Reinserimento dei detenuti, Perugia scommette su lavoro e dignità: approvato l’odg all’unanimità

Un percorso di reinserimento che parte dal lavoro per restituire dignità e prospettive a chi ha scontato la pena. Con 24 voti favorevoli su 24, il Consiglio comunale di Perugia ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno intitolato "Lavoro e dignità – Un nuovo percorso di reinserimento per i detenuti del Carcere di Capanne". Un atto promosso dai consiglieri Chiara Calzoni (Perugia Civica) ed Edoardo Gentili (Forza Italia), che si propone di attivare un sistema integrato e duraturo per la formazione professionale e l'inserimento lavorativo dei detenuti.

Detenuti del carcere di Perugia: un modello di reinserimento che parte dalle strutture locali

L’idea è chiara: creare una rete stabile tra il Comune, il Garante dei detenuti, la Camera Penale di Perugia, le imprese locali e le associazioni di categoria. Obiettivo: trasformare le buone pratiche già attive all'interno del carcere di Capanne in un sistema strutturato e continuo, capace di offrire concrete opportunità di lavoro e formazione. Il Comune si impegna, in quest'ottica, a mettere a disposizione spazi, laboratori e funzioni comunali per avviare progetti destinati ai detenuti in fase di reinserimento.

"Il reinserimento lavorativo non è solo una questione di sicurezza e legalità, ma una scelta di civiltà: chi esce dal carcere senza prospettive è più esposto al rischio di tornare sulla strada sbagliata", ha spiegato Calzoni illustrando l'atto. Sottolineando come l'amministrazione penitenziaria abbia già avviato iniziative formative.

L'ordine del giorno prevede anche la creazione di incentivi e convenzioni per le aziende che decidono di assumere detenuti. Si tratta di un impegno per rendere attrattivo, anche per il tessuto produttivo locale, il coinvolgimento attivo nel percorso di reinserimento.

Una seconda possibilità, per una giustizia davvero rieducativa

Tra i punti principali dell’atto c'è anche la promozione di lavori socialmente utili sul territorio comunale, per permettere ai detenuti di restituire un contributo positivo alla collettività. La proposta contempla inoltre campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini, per favorire una nuova cultura della giustizia e della reintegrazione.

"Questo odg rimette al centro l'obiettivo primario del sistema penitenziario, ossia il recupero delle persone e il loro reinserimento nella comunità, restituendo piena dignità a chi ha espiato la pena", ha dichiarato Lucia Maddoli (Orchestra per la vittoria), che evidenzia il valore politico e simbolico dell'iniziativa.

Un protocollo condiviso e un monitoraggio continuo

L’odg non si limita a principi generici, ma punta a risultati concreti. Chiede infatti la sottoscrizione di un protocollo unitario tra Comune, istituzioni penitenziarie, Garante dei detenuti, Camera Penale, associazioni di categoria e imprese, per lo sviluppo di progetti di formazione professionale e inserimento lavorativo. Previsto anche il monitoraggio dei risultati, per evitare interventi sporadici e costruire una strategia strutturata.

"L'atto è emblematico della capacità di collaborazione tra tutti i consiglieri su un tema così delicato e sentito", ha detto in aula Edoardo Gentili, sottolineando la trasversalità del consenso raggiunto. Ha poi ricordato come il decreto sicurezza del Governo contempli già strumenti per favorire il reinserimento e un piano per la creazione di 15mila nuovi posti entro il 2027, per contrastare il sovraffollamento carcerario.

Gentili ha anche evidenziato l'impegno di Forza Italia nella proposta della "liberazione anticipata rafforzata" e nella promozione di forme di detenzione differenziata per i tossicodipendenti, attraverso l'accoglienza in comunità terapeutiche.

Perugia punta su un sistema penitenziario più umano

L'approvazione unanime dell'ordine del giorno rappresenta un segnale forte di unità politica su un tema troppo spesso trascurato. Investire sul reinserimento significa, da un lato, ridurre i rischi di recidiva e, dall'altro, restituire senso e dignità alla funzione rieducativa della pena, come sancito dalla Costituzione.

In un contesto nazionale ancora segnato da problemi strutturali del sistema carcerario, l'iniziativa perugina si propone come modello replicabile: una politica pubblica che mette al centro la persona, il lavoro e la possibilità di ricominciare.

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Giorgia Sdei
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