La storia di questo gesto che scalda il cuore arriva dall'Umbria, da Castiglione del Lago, sul Trasimeno. A metà del mese scorso la famiglia di una bimba aveva organizzato una festa per i suoi cinque anni in una ludoteca di Cortona, in provincia di Arezzo. 35 gli invitati sulla lista, tutto pronto e organizzato al meglio per trascorrere bei momenti da ricordare proprio come ogni bambino e bambina ha diritto. Alla festa però non si era presentato nessuno. La mamma, distrutta dall'accaduto, si era sfogata sui social e nel giro di poco la storia aveva fatto il giro del web e della stampa nazionale. Prima c'era stata l'indignazione e poi è arrivata la solidarietà, ancora e ancora. La bimba e la sua famiglia sono stati i destinatari di tanti doni giunti da ogni parte del Paese. Regali che a loro volta hanno voluto portare ad altri bimbi che vivono una situazione simile. Perché il bene è un circolo virtuoso che ha il potere di arrivare ovunque e di superare ogni barriera, anche quelle di un carcere. In questo caso quello romano di Rebibbia che accoglie una popolazione femminile con figli piccoli, anch'essi detenuti ma incolpevoli.
"Anche dal dolore e da una bruttissima esperienza può nascere qualcosa di bello" hanno commentato così i genitori della piccola al Messaggero che ha raccolto la loro testimonianza. Quando la notizia del compleanno deserto aveva iniziato a circolare sul web, erano arrivate tante attestazioni di affetto e solidarietà. E anche tanti doni che la famiglia ha deciso di destinare all'associazione "A Roma, insieme", che si occupa dei bambini che vivono la detenzione insieme alle loro mamme.
I regali alla bimba rimasta sola nel giorno della sua festa, erano iniziati ad arrivare nei modi più svariati, racconta il papà a Il Messaggero. "Avevamo provato a stoppare chi, con messaggi privati, ci chiedeva come mandare un regalo a nostra figlia, ma qualcuno è riuscito a superare il nostro filtro". E quei regali hanno invaso beneficamente ogni luogo dove ci fosse traccia del dispiacere della piccola e della sua famiglia. "C'è chi ha mandato i regali alla ludoteca di Cortona rimasta vuota quel giorno e chi ha pensato addirittura di inviarli al sindaco. Ecco, tutti quei regali adesso sono a Rebibbia, per la sezione nido del carcere" prosegue il papà. Una valanga di affetto da parte di perfetti sconosciuti, "estranei che hanno pensato a nostra figlia. E noi abbiamo deciso di restituire tutto questo affetto a bambini, come lei quel giorno, privati della socialità".
La vicenda della bimba rimasta sola nel giorno della sua festa ha suscitato amarezza e indignazione. I genitori le avevano organizzato un pomeriggio da trascorrere in compagnia degli amici in una ludoteca e nessuno si era presentato. Mamma e papà avevano cercato di tamponare come possibile ma la delusione era, comprensibilmente, troppa da digerire.
"Avrei capito se fossero venuti pochi bambini e sarebbero già bastati a far felice mia figlia, ma una defezione così, al cento per cento, proprio non riesco a spiegarmela" aveva detto il padre al Corriere Fiorentino pochi giorni di distanza dal fatto. L'uomo, nelle sue dichiarazioni, aveva voluto riflettere sul fattore culturale e sull'educazione impartita da certi genitori specificando che la famiglia non serbava alcun tipo di rancore.
Il racconto però, al di là delle necessarie riflessioni, è stato struggente, con la piccola che aveva continuato a fissare la porta d'ingresso della ludoteca per tutto il tempo. Eppure, il buon cuore delle persone in questo caso è riuscito a trasformare quell'episodio in qualcosa di bello per altri piccoli che non possono parlare, perché rinchiusi loro malgrado dietro a delle sbarre. E possiamo facilmente immaginare quanto i bimbi del nido di Rebibbia ne saranno felici.