12 Apr, 2025 - 21:00

Raid vandalico a Gualdo Tadino: imbrattato il centro storico, forse una sfida all’AI della videosorveglianza

Raid vandalico a Gualdo Tadino: imbrattato il centro storico, forse una sfida all’AI della videosorveglianza

Un risveglio amaro ha scosso ieri mattina il cuore di Gualdo Tadino, quando i cittadini, passeggiando per le vie del centro storico, hanno trovato diverse pareti imbrattate con scritte spray, alcune delle quali su edifici di valore storico e architettonico. Un gesto che ha lasciato un segno profondo non solo sulla pietra viva di Gualdo Tadino, ma anche nella sensibilità di una comunità che sta lavorando per un rilancio urbano fondato su decoro, innovazione e sicurezza.

Il raid vandalico è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, in pieno centro, colpendo in particolare via Franco Storelli e, in maniera particolarmente grave, la facciata della Taverna di San Benedetto, uno degli edifici più antichi e rappresentativi del centro storico gualdese. Il tutto eseguito con vernice spray, in modo rapido ma non casuale, lasciando tracce evidenti che ne testimoniano la premeditazione.

Un attacco che va oltre il vandalismo

Non si tratta di una semplice bravata o di un atto isolato, ma di un gesto che pare avere un significato più profondo, quasi provocatorio. La tempistica non è passata inosservata: gli imbrattamenti sono avvenuti a poche ore dalla presentazione ufficiale del nuovo sistema di videosorveglianza basato sull’intelligenza artificiale, adottato dal Comune per migliorare il controllo del territorio.

Una coincidenza che sembra tutto tranne che casuale. Come se qualcuno volesse lanciare una sfida diretta alle istituzioni, ai cittadini, all’idea stessa di una città più sicura, più controllata e meglio gestita. Una risposta provocatoria e sprezzante alle nuove misure di sicurezza, quasi a voler dimostrare che neppure la tecnologia più avanzata può fermare chi decide di colpire.

Colpire un edificio storico come la Taverna di San Benedetto non è solo un atto di vandalismo: è un’aggressione alla memoria e all’identità della città. Quell’edificio, come tanti altri nel centro storico, racconta secoli di storia, di fede, di vita civile. Imbrattarlo con scritte anonime significa oltraggiare l’intera comunità, che si riconosce nelle pietre antiche del proprio tessuto urbano.

Il gesto ha scatenato immediatamente sdegno e condanna da parte dei cittadini, che hanno affollato i social con foto, commenti e richieste di azione immediata. "Non si può più tollerare – ha scritto un residente – che chi colpisce il patrimonio comune resti impunito. Questo non è arte, non è espressione: è solo inciviltà.”

La Polizia Locale ha avviato immediatamente le indagini per risalire agli autori del gesto. Si stanno analizzando le immagini registrate dalle videocamere già attive nel centro storico e presenti lungo le vie interessate dal raid. L’intelligenza artificiale integrata nel sistema Milestone, recentemente installata, potrebbe giocare un ruolo chiave nell’individuazione dei responsabili.

“Abbiamo già isolato alcune registrazioni della notte tra l’11 e il 12 aprileha dichiarato il Comandante della Polizia Locale Gianluca Bertoldi – e confidiamo che l’analisi video automatizzata ci permetta di ricostruire movimenti sospetti e individuare i responsabili.”

Inoltre, è in corso una mappatura completa degli imbrattamenti per capire se si tratti di un unico autore o di un gruppo organizzato. Un’eventuale serialità del gesto potrebbe aiutare gli inquirenti a definire un profilo più preciso dell’autore o degli autori.

Le reazioni dell’Amministrazione

L’episodio ha suscitato una reazione immediata anche da parte dell’Amministrazione Comunale. Il sindaco Massimiliano Presciutti, già impegnato nei giorni scorsi nella promozione del sistema di videosorveglianza, ha commentato con fermezza:
“Questo gesto è grave, incivile e inaccettabile. Non lasceremo che un atto del genere passi inosservato o resti impunito. I nostri strumenti, oggi più che mai, sono in grado di dare risposte rapide e concrete.”

Anche l’assessore alla transizione digitale Giorgio Locchi ha voluto ribadire l’importanza dell’innovazione digitale al servizio della comunità:
“Questo episodio, per quanto grave, conferma la necessità del percorso intrapreso. La tecnologia, integrata con il lavoro umano, sarà fondamentale per tutelare la città e difendere il nostro patrimonio.”

L’episodio riporta al centro del dibattito cittadino il delicato equilibrio tra libertà individuale, sicurezza pubblica e rispetto del bene comune. Se da un lato è sempre più urgente rafforzare gli strumenti di controllo del territorio, dall’altro è evidente che serve anche una riflessione culturale più profonda, capace di riavvicinare i giovani e i cittadini alla cura dei luoghi in cui vivono.

Il raid non ha colpito solo muri e facciate: ha colpito la fiducia nel futuro, il senso di appartenenza, la dignità di una città che si sta sforzando di rinnovarsi. E questo lo rende, più che un semplice atto vandalico, un fatto politico e sociale.

Da più parti si chiede ora una risposta collettiva e forte: non solo in termini repressivi, ma anche attraverso iniziative di sensibilizzazione, coinvolgimento delle scuole, progetti culturali e artistici che restituiscano ai cittadini il senso del patrimonio condiviso.

Potrebbe essere il momento giusto per organizzare una giornata di pulizia partecipata, con cittadini, studenti e associazioni impegnati nel ripristino del decoro urbano. Un gesto simbolico, ma potente, per dire che Gualdo Tadino non si lascia intimidire, né imbrattare.

La città non abbassa la testa

Il raid vandalico avvenuto nel centro storico gualdese è stato un colpo duro, ma non basterà a fermare il processo di innovazione, sicurezza e valorizzazione del territorio avviato dall’Amministrazione.
Se l’obiettivo degli autori era quello di dimostrare impunità, presto potrebbero trovarsi di fronte all’efficienza silenziosa, ma potente, della tecnologia intelligente.

Gualdo Tadino ha oggi strumenti nuovi per reagire. Ma soprattutto ha una cittadinanza consapevole, pronta a difendere la propria storia, il proprio volto, il proprio futuro.

E se l’intelligenza artificiale sarà un alleato importante, la vera risposta nascerà ancora una volta dall’intelligenza umana: quella collettiva, civica, che non si arrende mai.

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Mario Farneti
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