10 Sep, 2025 - 12:05

Raccomandata 1 con AR impossibile a Gubbio: mancano i moduli all’ufficio postale centrale

Raccomandata 1 con AR impossibile a Gubbio: mancano i moduli all’ufficio postale centrale

Sono giornalista da molti anni e ho visto molti disservizi. Ma quello che mi è capitato nei giorni scorsi a Gubbio, la mia città natale, è davvero incredibile e mi ha lasciato sconcertato. Per la prima volta nella mia vita non ho potuto spedire una raccomandata 1 con avviso di ricevimento perché all’ufficio postale principale di Via Cairolimancavano i moduli per l’AR.

Il fatto: raccomandata bloccata per mancanza di moduli

Mi sono recato come sempre all’ufficio postale centrale, facilmente raggiungibile a piedi da casa mia, con la mia raccomandata già pronta. Al momento della richiesta di aggiungere l’avviso di ricevimento, l’impiegato ha alzato le mani: “I moduli sono terminati, non possiamo accettare la spedizione con AR”.

Incredulo, ho chiesto se ci fosse una soluzione immediata. È seguita una lunga quanto vana ricerca all’interno dell’ufficio per tentare di recuperare qualche modulo rimasto. Alla fine, la conferma: “Non ne abbiamo più”.

La proposta della gentile impiegata è stata quella di recarmi il giorno successivo alla succursale di via Leonardo Da Vinci. Ma quella sede non è vicina: per andarci serve l’automobile o un mezzo pubblico. Una complicazione non da poco, che di fatto avrebbe comportato disagio e perdita di tempo.

Non un semplice contrattempo

Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una sciocchezza: in fondo, è solo un modulo mancante. Ma non è così. La raccomandata 1 con avviso di ricevimento non è una formalità: è un documento che ha valore legale e che viene utilizzato in pratiche amministrative, giudiziarie e contrattuali. Senza quel modulo, il servizio non è completo, e il cittadino non ha più la certezza necessaria a far valere i propri diritti.

“Non possiamo accettarla, torni domani in un altro ufficio” è una frase che non dovrebbe mai essere pronunciata in un ufficio postale centrale di una città italiana.

Obblighi disattesi e diritti negati

So bene che non si tratta di un reato penale né di un illecito amministrativo in senso stretto. Ma rimane un fatto grave: Poste Italiane, in quanto concessionaria del servizio universale postale, ha l’obbligo di garantire la possibilità di inviare raccomandate con AR in modo continuativo e regolare.

Se mancano i moduli, quell’obbligo non è rispettato. Si tratta di un disservizio che mina un diritto fondamentale dei cittadini: quello alla certezza delle comunicazioni ufficiali.

Il paradosso della modernità

Viviamo in un’epoca in cui si parla di digitalizzazione, intelligenza artificiale, blockchain, firme elettroniche e PEC. Eppure, a Gubbio, un cittadino non può spedire una raccomandata 1 con AR per l’assenza di un semplice pezzo di carta stampata.

È un paradosso che colpisce ancora di più se pensiamo alla centralità che il servizio postale ha nelle nostre vite: nel 2025 non dovrebbe accadere che un modulo mancante blocchi una procedura basilare.

Il disagio per i cittadini

Il disagio non riguarda solo me. Penso a chi deve spedire comunicazioni importanti legate a scadenze legali: la mancanza del modulo potrebbe far perdere giorni preziosi e persino compromettere diritti.

E penso anche ai tanti cittadini che non abitano in centro: se la sede principale non funziona come dovrebbe, chi non ha un’auto o chi non è pratico della città si trova in grande difficoltà.

Gubbio, città turistica e di accoglienza

Il tema è ancora più delicato se consideriamo la vocazione turistica di Gubbio. Ogni anno migliaia di visitatori italiani e stranieri passano in città. Può accadere che abbiano bisogno di spedire documenti o comunicazioni urgenti.

Che immagine diamo se, nel cuore della città, l’ufficio postale centrale non è in grado di fornire un servizio elementare come la raccomandata con AR? Non solo gli eugubini, ma anche i turisti hanno diritto a un servizio efficiente e dignitoso.

Una prima volta che non avrei mai voluto raccontare

Personalmente, è stata la prima volta che mi sono trovato davanti a un episodio simile. Non era mai successo in decenni di vita e di attività giornalistica. Proprio per questo ho deciso di scriverne: perché un fatto del genere non può essere archiviato come una banale disfunzione logistica.

“È la prima volta che mi capita nella vita, e non pensavo potesse succedere proprio a Gubbio, la mia città natale”.

Un appello alla responsabilità

Quello che ho vissuto non è solo un piccolo inconveniente personale. È il segno di una crepa nell’affidabilità di un servizio che dovrebbe essere universale e continuo. Se all’ufficio postale centrale di Gubbio possono mancare i moduli per l’AR, significa che i service standard non sono garantiti come dovrebbero.

E sia chiaro: l’utente non ha bisogno che l’azienda si giustifichi spiegando perché non è in grado di fornire un servizio. Ha bisogno che quel servizio venga prestato puntualmente e senza interruzioni. I problemi interni, le carenze di modulistica o le difficoltà organizzative non devono ricadere sul cittadino, che è titolare di un diritto e non cliente di serie B.

Il mio vuole essere un appello: che episodi simili non si ripetano, né a Gubbio né altrove. Perché non è accettabile che, nel 2025, in una città italiana a forte vocazione turistica, spedire una raccomandata 1 con ricevuta di ritorno diventi impossibile per la mancanza di un modulo.

I cittadini, i turisti e l’immagine stessa della città meritano di meglio.

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Mario Farneti
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