Come si misura davvero la qualità della vita di una città? Il Sole 24 Ore dal 1990 pubblica ogni anno una speciale classifica mettendo insieme 90 indicatori suddivisi, di cui 27 al debutto proprio quest'anno. Sei le aree tematiche prese in considerazione (ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero) che consentono di misurare accuratamente molti aspetti legati al benessere.
Gli indicatori incrociando i dati certificati forniti da una pluralità di soggetti (il ministero dell’Interno o della Giustizia, Istat, Inps, Agcom, Siae e Banca d’Italia; oppure forniti alla redazione da realtà certificate, tra cui Scenari immobiliari, Crif, Cribis, Prometeia, Iqvia, Tagliacarne e Infocamere) mettono a fuoco una fotografia puntuale di com'è davvero vivere in un certo posto.
Le classifiche, spiegano dal quotidiano, misurano le risposte dei territori alle esigenze specifiche dei tre target generazionali più fragili e strategici (bambini, giovani e anziani), i servizi a loro rivolti e le loro condizioni di vita e di salute. Secondo l'indagine, in Umbria tutto sommato si vive abbastanza bene: su 107 province, quella di Perugia arriva al 40esimo posto e Terni, poco sotto, al 48esimo. Ma fioccano anche le note negative.
La provincia di Perugia guadagna nove posizioni e brilla per qualità della vita delle donne dove occupa il terzo posto assoluto con un punteggio di 679 su mille, a fronte di una media nazionale di 542 punti. Per qualità di vita dei bambini il capoluogo si colloca al 32esimo posto, al 44esimo per gli anziani e al 47esimo per i giovani.
Perugia guadagna 19 posizioni per cultura e tempo libero piazzandosi al 12esimo posto nazionale e altre 10 posizioni sul fronte giustizia e sicurezza (62esimo posto). Male per ambiente e servizi dove perde 12 posizioni scendendo al 36esimo posto; -10 per demografia e società (33esimo posto), -8 per affari e lavoro (78esimo posto) e -6 per ricchezza e consumi (57esima posizione).
Per quanto riguarda il lavoro, aumenta anche se di poco (+2,8%) l'occupazione femminile e aumentano anche le donne all'interno delle amministrazioni comunali (+8,9%) ma crollano le start-up innovative che fanno segnare un -7% netto. Male, molto male per gli infortuni sul lavoro dove Perugia è 102 esima in classifica.
Terni arriva 60esima in classifica guadagnando nel 2024 ben 14 posizioni rispetto al 2023. Gli affitti nella città dell'acciaio si mantengono bassi e Terni si merita il quarto posto nella classifica nazionale per incidenza percentuale dei canoni sul reddito. La qualità della vita per i bambini è buona (39esimo posto) meglio ancora quella dei giovani (36esimo posto). Chi se la passa male sono invece gli anziani dove Terni è 85esima.
A Terni l'occupazione femminile è in calo (- 3,4%) mentre la presenza di donne nelle amministrazioni comunali cresce del 31% così come crescono esponenzialmente le start-up innovative (+ 27,1%). Terni guadagna poi ben 26 posizioni sul fronte cultura e tempo libero (35simo posto); 24 posizioni per ricchezza e consumi (40esimo posto) e 19 per quanto riguarda giustizia e sicurezza (41esimo posto). Affari e lavoro fanno però segnare un -10% mentre demografia e società perdono 6 posizioni (59esimo posto). Il dato peggiore? Il quoziente di mortalità dove Terni occupa la 102esima posizione.
Tra le varie curiosità emerse dall'indagine c'è che a Terni crescono i chilometri di piste ciclabili con un +13,1% arrivando così in 43esima posizione mentre a Perugia, il dato è rimasto invariato rispetto al 2023 attestandosi 69esima in classifica. In compenso a Perugia si pratica più sport (+ 10%) mentre Terni rallenta e fa segnare un -9%.
A Perugia ci sono 11 librerie ogni 100mila abitanti anche se nell'ultimo anno sono diminuite del 6,5% mentre a Terni ce ne sono 9. I bar, infine, a Perugia sono 2,6 ogni mille abitanti e a Terni 2,5.