La Provincia di Terni guarda al triennio 2026-2028 con un piano finanziario da 105 milioni di euro. Il bilancio di previsione, approvato ieri dal Consiglio con i 5 voti favorevoli della maggioranza e le 3 astensioni dell'opposizione, non è solo un atto contabile. È la cartina al tornasole di un ente che, in un clima di incertezza per le autonomie locali, punta a rafforzare il proprio ruolo di regia sul territorio, partendo dai capitoli più sensibili per i cittadini: la viabilità e la sicurezza delle scuole.
Il documento, che ha ricevuto il giorno stesso il via libera anche dall'Assemblea dei Sindaci, recepisce le istanze arrivate dal territorio e sigilla una stagione di investimenti già avviata. Il presidente Stefano Bandecchi non usa mezzi termini: "Il bilancio conferma la solidità finanziaria dell'ente e il suo ruolo di riferimento istituzionale per i Comuni".
La manovra, di poco superiore ai 105 milioni, si regge su entrate tributarie sostanzialmente stabili, come la Tassa automobilistica e l'Imposta provinciale di trascrizione. Questa stabilità permette di confermare e rinforzare gli investimenti su due fronti strategici. Da un lato, la manutenzione ordinaria della viabilità provinciale, intervento continuo e cruciale per la sicurezza di chi guida. Dall'altro, l'edilizia scolastica, un dossier che Bandecchi ha ereditato come un'emergenza e che sta cercando di trasformare in un cantiere permanente.
Proprio sulla scuola, il presidente aveva lanciato l'allarme nei mesi scorsi, denunciando come circa il 90% degli edifici scolastici di competenza provinciale non fosse a norma sotto il profilo antincendio, con impianti inadeguati e criticità diffuse. Una situazione che ha affrontato con incontri diretti con i dirigenti scolastici e stanziamenti mirati. "Le risorse per alcuni lavori non sono state inserite nel bilancio 2026 perché i lavori stessi sono già stati fatti nel '25", ha spiegato Bandecchi in aula, replicando alle critiche sul tema.
Il voto in Consiglio non è stato un mero passaggio formale. Marsilio Marinelli, consigliere di Nuova Provincia Terni, ha espresso le perplessità dell'opposizione, astenendosi e puntando il dito sulla questione più strutturale: "Il bilancio riflette la mancanza di una legittimazione popolare diretta della Provincia. Si faccia un'azione forte anche a livello parlamentare per ridare un ruolo vero a questo ente". Sul capitolo scuola, Marinelli ha aggiunto: "Nel bilancio mancano risorse adeguate".
Una critica che il presidente ha ribattuto affermando l'operatività dell'ente, sottolineando come gli investimenti siano già in corso. Un dato concreto è l'avanzo di amministrazione del 2024, di circa 4 milioni di euro, che sarà interamente destinato proprio agli interventi su edilizia scolastica e sicurezza.
I numeri degli interventi recenti danno corpo alle dichiarazioni. Nel 2025 la Provincia ha investito oltre 12 milioni di euro in lavori che hanno garantito la regolare riapertura di tutti i suoi circa 20 istituti superiori, frequentati da quasi 10.000 studenti. Tra gli esempi più significativi, il rientro degli studenti nel Liceo Scientifico "Donatelli" nella sua sede storica, il completamento della palestra all'ITIS di Terni e la riqualificazione del cortile del Liceo Classico "Tacito".
La macchina dei cantieri non si ferma. Sono già stati affidati interventi per 1,5 milioni di euro dedicati specificamente alla sicurezza antincendio in diversi istituti e alla sostituzione di servizi igienici obsoleti, con l'avvio dei lavori previsto dal 2026. Un approccio, quello della Provincia, che sta cercando di trasformare le criticità in un modello di confronto operativo, istituendo canali diretti con sindaci e dirigenti scolastici per accelerare le procedure, mentre a livello nazionale Bandecchi ha sollecitato il Ministro Salvini per ottenere fondi aggiuntivi.
Il bilancio, dunque, oltre ai numeri, racconta una provincia che tenta di ritagliarsi uno spazio di azione concreta, tra urgenze quotidiane e una visione di medio periodo, in attesa che il dibattito sul futuro delle autonomie locali trovi una risposta chiara.