Stefania Proietti è la terza presidente di Regione più gradita d'Italia. A certificarlo è un recento sondaggio di SWG, la società di Trieste che da quasi oltre quarant'anni si occupa di ricerche di mercato, di opinione, istituzionali, studi di settore e osservatori, analizzando e integrando i trend e le dinamiche del mercato, della politica e della società.
Sul podio al primo posto c'è il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, seguito da un altro collega dello stesso partito, Massimiliano Fedriga presidente del Friuli-Venezia Giuli. Proietti con una percentuale del 53% risulta quindi la governatrice di centrosinistra più gradita del Paese.
In quarta posizione troviamo il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto di Forza Italia che arriva al 52% con uno scatto del +6% rispetto al 2024. Quinto posto per Vincenzo De Luca del PD che pur ottenendo il 52% come Occhiuto perde 4 punti percentuali rispetto all'anno scorso seguito da Eugenio Giani, presidente dem della Toscana con il 47% e un incremento del +6%.
E ancora, Michele de Pascale per il PD, governatore dell'Emilia-Romagna che ottiene il 45%; Alberto Cirio presidente della Regione Piemonte con il 42% e un -3%; Vito Bardi di Forza Italia, governatore della Basilicata al 39% che perde però 4 punti e sempre al 39% c'è Marco Bucci del centrodestra, governatore della Liguria.
Al 37% troviamo Alessandra Todde, governatrice della Sardegna e unica esponente del Movimento 5 Stello; stessa percentuale per Francesco Acquaroli di Fratelli d'Italia presidente delle Marche, che però sale di un punto. Attilio Fontana, governatore leghista della Lombardia perde 3 punti e scende al 35%. Stesso valore per Michele Emiliano del PD, governatore della Puglia che fa registrare un calo del 4%.
Chiudono la classifica: Marco Marsilio (FdI, Abruzzo) stabile al 35%. Penultimo Francesco Rocca governatore del Lazio che arriva al 31% anche se in crescita del 2%. Dall'indagine, il governatore con punteggio più basso è quello della Sicilia, il forzista Renato Schifani che si attesta al 25%, in calo del 2%.
In Italia al momento le Regioni governate dal centrodestra sono 14 mentre 6 sono quelle amministrate dal centrosinistra, tra cui l'Umbria che dopo cinque anni di governo leghista a guida Donatella Tesei è tornata in mano al campo largo dopo le regionali dello scorso novembre.
Stefania Proietti è riuscita nell'impresa non semplice di tenere insieme molte anime diverse e l'ha spuntata. Esattamente come a giugno 2024 ce l'aveva fatta Vittoria Ferdinandi, eletta prima sindaca di Perugia dopo dieci anni di amministrazione Romizi (FI) che ha rappresentato il banco di tenuta delle molteplici forze e istanze del Patto Avanti.
La vittoria di Proietti alle elezioni appariva tutt'altro che scontata, lei e Tesei venivano date in sostanziale parità. Soltanto verso metà scrutino è apparso chiaro chi sarebbe stata la nuova governatrice dell'Umbria e Proietti alla fine è risultata vincitrice con il 51,1% delle preferenze mentre Tesei si era fermata ben cinque punti sotto, al 46,1%.
La campagna elettorale di Proietti si è giocata in buona parte sulla sanità, tant'è che la presidente ha scelto di occuparsi in prima persona della delega. Il medesimo argomento ha continuato ad infiammare il dibattito politico durante questi primi mesi di governo, tra abbattimento delle liste d'attesa, completamento delle case di comunità, nuovo piano sanitario e debiti da ripianare.
Una missione complessa ed estremamente delicata su cui si sono innestate le asprissime polemiche in merito alla certificazione del 'buco' delle aziende sanitarie regionali affidata a una società privata intorno al quale è stato scontro aperto e durissimo con le opposizioni.
