Quando da casa sua è uscita quella bara bianca con dentro il corpo senza vita della figlia, Gezime Sula ha avuto un malore. Una mamma, una famiglia e una comunità intera sono state annientate da un lutto tremendo. Tutta Terni e tanta Umbria ieri hanno voluto dare l'ultimo saluto a Ilaria, brutalmente assassinata dal suo ex fidanzato, Mark Antony Samson, reo confesso.
Ieri sera, dopo la cerimonia funebre a cui hanno preso parte oltre tremila persone, la luce di centinaia di fiaccole ha illuminato le vie del centro cittadino di Terni in un'atmosfera di profondo cordoglio, rabbia e indignazione. La fiaccolata è partita poco dopo le 21 da Piazza della Repubblica, ha percorso un tratto di Corso Vecchio, via Mancini, via Primo Maggio, Corso Tacito e poi la sosta a Piazza Europa, per dare voce a quei sentimenti così difficili da descrivere. L'arrivo del corteo alla panchina rossa posta sotto al palazzo comunale lo scorso 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Alle 22:15 la sirena dell'acciaieria ha suonato per Ilaria nel silenzio assoluto di almeno un migliaio di persone.
Al corteo c'era la famiglia di Ilaria ed erano presenti le autorità. In prima fila, insieme al vicesindaco Riccardo Corridore, all'assessora al Welfare Viviana Altamura e all'assessore alle Politiche Giovanili, Marco Schenardi, c'era anche la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, in lacrime.
E che dell'azione di prevenzione ed educazione ci sia urgente necessità è testimoniato proprio in questi giorni dalla campagna d'odio che si è scatenata sul web contro la presidente. Con la travagliata vicenda dell'aumento delle tasse, Proietti è diventata il bersaglio di commenti sessisti, volgari e turpi che i leoni da tastiera le rivolgono senza sosta.
Una situazone triste, il sintomo di un male profondo e radicato che, come sottolineato da Proietti, "non riguarda me. Io, per fortuna, ho le spalle larghe. Ma riguarda le tante giovani donne che stanno pensando, oggi, di impegnarsi in politica. Riguarda le nostre figlie e i nostri figli".
Proprio ieri, il Consiglio comunale di Terni ha firmato all'unanimità un atto di indirizzo a firma Fratelli d'Italia, che impegna sindaco e giunta ad intitolare una stanza o una sala di uno dei palazzi comunali a tutte le donne "morte per mano di chi ha fatto scempio della loro vita e in particolare alle nostre concittadine sperando di non dover mai più aggiungere altri nomi oltre a Marianna Vecchione, Giuseppa Corvi, Laura Livi, Ilaria Sula". Quattro donne di Terni che hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner.
L'atto ribadisce che la violenza a danno di ogni essere umano, specie sulle donne, risulta sempre inaccettabile e sottolinea che "l'omicidio allunga questa scia che ogni volta sconvolge il pubblico sentire ed il vivere civile di tutto il nostro paese". L'impegno dell'amministrazione comunale è quello di far sì che il ricordo di queste donne sia mantenuto nel tempo e che le giovani generazioni possano custodirlo.